Quantcast
Channel: MOZ O'CLOCK
Viewing all 2684 articles
Browse latest View live

[SPOT] Beck's "Sail Away" (1996)

$
0
0

Nel 1996 il veliero in verde della Beck'satrraversò i mari e le nostre televisioni con questo spot rimasto nella storia... specie per la canzone che lo accompagnava.
Si tratta di Sail Away, da non confondere con la canzone di Joe Cocker che ha stesso titolo e testo simile: la versione degli spot Beck's era quella del 1991 cantata da Hans Hartz.
Anche se tutte partono dall'originale omonimo brano degli anni '70.

Sail away, you can fly, on this wings of feedom you can reach the sky, canta graffiante Hartz mentre le vele verdi solcano il mare estivo tra amici e tramonti.
Una pubblicità sicuramente suggestiva, qui in una ulteriore versione:


E qui in un'altra ancora:


E voi? Ricordavate la campagna pubblicitaria Beck's del 1996?

[MIKIPEDIA] aprile 2019

$
0
0

Aprileè andato, Clockers!
E che aprile!
Ricco, pieno, figo e bello: un mese come non ne vedevo da tempo. Tra viaggi, pranzi, cene, chili di troppo, passeggiate e amici... questo è il resoconto fotografico del mese appena terminato!


Primo aprile, niente pesce: cucina tradizionale emiliana perché sono stato a Bologna, alla mitica trattoria da Vito!

Moz, Andrea, Stefania, Gabriele

Nei giorni successivi mi sono trattenuto a Modena.
Qui sono in una delle più antiche librerie di fumetti italiane: vi ho mostrato tutti i dettagli QUI!

Moz, Ubby, Cristian, Gas

Super-aperitivo con gli amici del collettivo Nerdosterone!
Ci hanno invitati nella loro sede, dopo che il Dr. Anza ci ha mostrato le bellezze modenesi!

i Nerdosterone, Ubby, Tommy, Moz, Cris

Serata cinema per la première di Shazam!: prima del film, ci scappa un Old Wild West.

non ho idea di chi sia la gente al tavolo, tranne Cristian

E qui è dopo lo spettacolo, tornando a casa (degli altri) con nuovi superpoteri...!

Tommaso, Gabriele, Cristian e Moz

Mai sazi di junkfood, nonostante l'ottima cucina regionale che non mancava mai...

Cris, Ubby, Tommy e Moz

Di ritorno a casa, mi attende una nuova avventura: insegnante esterno a scuola!

si torna in quinta elementare!

Compleanno di un amico, ci diamo dentro col cibo!

con Alessandro

Credevate che ne facessi solo dei post retronostalgici?
E invece no: per il Telefono Azzurroho fatto il volontario, quest'anno!

Moz, Stefano, Samu


Pomeriggi primaverili con aperitivi pre-pasquali!

Simone, Mattia, Alex, Tommaso, Moz

Tornano le "serate gioco"! Qui conducevo una partita a Lupus in Tabula.

gamemaster

Venerdì Santo: giornata di relax iniziando dalla colazione, con dulce de leche...

con Cris
...finendo al pranzo -sempre nello stesso locale!- cambiando compagnia (per riunirci nel momento del gelato, a dire il vero...).

con Fedecheng
Sabato Santo: inizia la Via Crucis dell'alcool.

spritz & Moz
E la giornata trascorre così, con musica e palloni da basket (!) per strada...


Sera della Vigilia: si beve e si mangia e si gioca.

Moz e Giobs

Aperitivo del pomeriggio pasquale, perché a noi il pranzo non fa effetto!

Tommy, Moz, Mattia

Terzo colpo della combo: mangiando un paninazzo nelle ore tra Pasqua e Pasquetta!

Lorenzo, Flavio, Moz

E questa era la Pasquetta: stavolta niente grigliate, abbiamo preferito un'osteria, per una giornata tranquilla e rilassante.

Moz con Marta, Flavio, Luchino, Rob, Giuseppe, Silvia, Alessandro, Stefano
Cene di ciccia!

Lorenzo, Giuseppe, Moz

Il primo vero pomeriggio nella natura!

Emidio, Federico, Moz

E, lo stesso pomeriggio, prosegue all'insegna del junkfood.

Fede, Ale, Moz, Emidio
E ora si entra nel clou della primavera con il mese di maggio...
...quindi, buona continuazione!
Ma il vostro aprile com'è stato?

[FUMETTI] i manga oggi: interessanti come nel passato?

$
0
0

I manga: fumetti di provenienza giapponese, né più né meno.
Anche se non si tratta solo di una questione geografica.
Un manga è anche uno stile più o meno definito, una moda più o meno codificata, una scuola o una corrente artistica riconoscibilissime.
E questo post vuole fornire spunti di riflessione su questo fenomeno: dal boom italiano fino alla saturazione. Idee, immagini, storie: non solo di mercato.

Non intendo fare una trattazione sul fumetto giapponese: sapete meglio di me che i manga sono uno dei principali settori dell'industria editoriale nipponica, i cui stilemi (che perdurano anche oggi) provengono dagli anni '40 ma che il manga stesso deriva dalle illustrazioni in sequenza di vignette di fine '700.
A supportare il fumetto -anzi a supportarsi a vicenda- ci sono spesso poi gli anime, quando derivano da un'opera precedentemente uscita sottoforma di fumetto.
Sono i cartoni animati, noti anche da noi: versioni animate di molti di omonimi fumetti che hanno riscosso un certo successo.

IN ITALIA

Il primo vero boom dei manga ci fu alla fine degli anni '80, protraendosi fino ai primi anni '90.
Certo, qualche "esperimento" c'era stato, in termini di pubblicazioni. Erano casi isolati, all'avanguardia, perlopiù come finestra culturale su un mondo sconosciuto ed "esotico".
Fino a quando le tv iniziarono a trasmettere tonnellate di anime: quello stile, quelle regie e quegli approcci così diversi rispetto a tutti gli altri cartoons fino ad allora trasmessi, costituirono una invasione capace di aprire del tutto la finestra sul Giappone.
Non più solo Goldrake e Heidi: le tv -pubbliche ma soprattutto private- si riempirono di titoli.
E anche il settore merchandising/giocattoli comprese definitivamente quanto fossero importanti e amati questi cartoni giapponesi.
Le case editrici si adeguarono di conseguenza. Il fenomeno esplose.

una delle prime riviste ufficiali a pubblicare manga, in Italia

ANNI '90

Dopo aver proposto i titoli già noti grazie alla televisione, e tanti altri inediti, in Italia le case editrici avevano coperto una buona base tra autori conosciuti e meno.
Il secondo boom si ebbe pochi anni dopo, nella seconda metà degli anni '90: una vera e definitiva coscienza (anche modaiola) di fanatismo manga.
Opere precedenti venivano ristampate, i grandi classici sempre sulla cresta dell'onda, ma il pubblico era prontissimo a scoprire tante nuove proposte: era sorta una vera e propria mania, tutto ciò che era giapponese era figo, e tra vere icone e per fortuna poche sòle, la questione è andata avanti fino ai primi anni 2000.
La tv, consapevole di questa cosa, ormai proponeva canali tematici, serate animate e programmi mirati.



DALLA FINE ANNI 2000 A OGGI

Qualcosa poi è successo.
Il mercato (italiano) si è saturato. Le case editrici sono sorte come funghi, ognuna con le sue proposte, non tutte particolarmente felici.
Le ennesime ristampe di titoli classici erano affiancate da nuove opere che però, per me, non avevano il benché minimo mordente.
Oggi, il mercato si è trasformato: dal passato sopravvivono le nuove edizioni dei classici, mentre altri titoli storici mai pubblicati in passato hanno visto la luce (come Il Poema del Vento e degli Alberi, QUI), e accanto a questi c'è una proposta più consapevole.
E proprio tra la nuova delizia e il precedente boom c'è la questione che voglio affrontare.




COME PERCEPITE I MANGA?

L'ho scritto poco sopra: le nuove proposte di metà/fine anni 2000 non hanno mordente, per me.
Non hanno nemmeno appeal. In passato c'è stato un periodo dove ho letto un mucchio di opere giapponesi: erano la nuova frontiera, anche come idea editoriale.
Ma poi? Dopo gli 2000 non ho trovato niente di veramente valido, niente che mi facesse scattare la scintilla. Come se tutte le opere fossero uguali; non trovavo più spunti validi o inediti.



Ho vissuto il boom di fine anni '90 e ricordo che ogni cosa sembrava figa.
E non disdegnavo il passato, anzi: i grandi classici anni '70 e '80 erano pura formazione.
Ma poi c'è stato qualcosa, qualcosa che non riesco a individuare.
Qualcosa che ha fatto collassare quel castello costruito saturando il mercato editoriale italiano.


I nuovi manga seriali non hanno fascino, a mio avviso.
Certo, il mio gusto lo conoscete: amo principalmente i fumetti che -pur inconsciamente- conservano quel mood "americano/europeo anni '80-'90" sposandolo con la giapponesità: che sia fantasy (Lodoss, Dragon Quest...), che sia heroic fantasy (Berserk, QUI le analisi), che sia poliziesco (City Hunter, Occhi di Gatto) o ancora d'azione (Ken il Guerriero, Sailor Moon, I Cavalieri dello Zodiaco...), o sportivo/sentimentale (Slam Dunk, Captain Tsubasa, Il giocattolo dei bambini...) erano opere forse più vicine a me.
Oggi, accanto a chi procede ancora sulla sua strada (Naruto/Boruto, Detective Conan, One Piece...) c'è interesse, da parte mia, solo per le opere più "undeground" o artistiche.
I manga interminabili, anche iniziati in un recente passato, mi hanno stancato quasi tutti: alcuni mi stancarono già subito.
Le novità non mi attirano minimamente.

E questa cosa non me la spiego, almeno non del tutto.
Perché?
Succede anche a voi? O trovate ancora nuove serie medio-lunghe interessanti?
Sarà che non ci sono quasi più serie supportate dal richiamo animato, perché gli anime non sono quasi più in onda?
I manga popolari hanno davvero detto tutto?

Se l'articolo ti è piaciuto, leggi anche

[TV FILES] Sogni d'Amore - la telenovela piemontese: esiste davvero?

$
0
0

Qualche tempo fa mi è capitato di parlarne, in privato, con il nostroGas75.
Alzi la mano chi non conosce Sogni d'Amore!
Ecco, qualcuno c'è: e allora riassumiamo in breve di cosa si tratta.
Sogni d'Amoreè, o meglio sarebbe, il titolo di una serie televisiva piemontese.
Una telenovela piemontese di inizio anni '90, per meglio dire.
Anzi, "telenovela piemontese"è il nome con cui questo show è maggiormente conosciuto.
Portato alla ribalta dalla Gialappa's Band grazie al loro storico programma Mai dire Tv, è in realtà uno dei misteri televisivi italiani ancora mai chiariti: esiste davvero?

Già, la domanda sembra assurda.
Perché in effetti Sogni d'Amore esiste e ne abbiamo visti vari spezzoni in tv, su Italia 1.
Ma... c'è un ma.
Trasmessa -almeno da quel che appare in sovrimpressione- da Rete 3 Manila e da TF9, la telenovela piemontese era ovviamente una miscela di trash e kitsch che la Gialappa's si divertiva a prendere in giro.
Storie assurde, livelli di recitazione nulli, e addirittura l'intervento di personaggi "noti"... ma su quest'ultimo punto ci torneremo.


Restiamo alla domanda: la telenovela piemontese è stata davvero trasmessa?
E non è una domanda così assurda, perché nessuno ha effettivo ricordo di averla vista al di là dei frammenti trasmessi all'interno di Mai Dire Tv.
Nessuno l'ha mai vista, pare, fuori dalla trasmissione su Italia 1. Nessuno ha mai rintracciato gli interpreti (che ovviamente non erano attori professionisti).
Insomma, la produzione di Sogni d'Amoreè fantasma.

A cercare oggi sul web questa serie (o qualsiasi informazione su di essa) si giunge sempre e solo al materiale di Italia 1.
Non vi è alcuna traccia di Sogni d'Amore svincolato da Mai Dire Tv.
Strano, no?
Ebbene, Gas75 nota due dettagli non di poco conto: le scene mostrate in Mai Dire Tv mostrano uno sviluppo della telenovela sempre nei minuti finali dell'episodio preso in esame dalla Gialappa's (si legge, infatti, "fine della n puntata").
Poi, i personaggi presenti in quelle scene interagiscono solo tra di loro, non si vede mai gente a parte, con una propria trama nella storia.

eppure lei mi ricorda qualcuno... sembra una degli attori di Amore Tossico...

Come potete capire, il dubbio viene. Il sospetto pure.
Non è che Sogni d'Amore sia una cosa... mediasettiana? Creata appositamente per il programma Mai Dire Tv?
Sì, perché davvero nessuno riesce a rintracciarne gli attori, e nessuno pare aver visto gli episodi direttamente dall'emittente torinese.


C'è un dettaglio finale, che è la parentesi lasciata aperta prima.
Bersaglio di Mai Dire Tvera anche il Mago Gabriel, un esoterista meridionale trapiantato a Torino, goffo e involontariamente comico.
Trash, ovviamente, e mandato in onda dalla stessa rete di Sogni d'Amore, TF9.
Beh, ben presto, vista l'eco ottenuta grazie alla Gialappa's, il Mago Gabriel finì nella telenovela piemontese come guest-star, sfruttando così il momentaneo successo.
Dunque, la telenovela era in onda contemporaneamente al programma di Italia 1.
Oppure era già tutto preparato precedentemente?


Sogni d'Amoreè comunque fin troppo assurda come produzione.
Sconclusionata, terribile. Personaggi che cambiano nome a ogni episodio, attori che cambiano da puntata a puntata, trame ai limiti del grottesco che sfociano nell'illogico man mano che si va avanti.
Era comunque un dispendio economico per una rete regionale minore, questo Sogni d'Amore. Troppo, per produrre una cosa così insensata, per quanto realizzata male.

Voi cosa ne pensate?
Qualcuno di voi, dal Piemonte, ha mai visto all'epoca (però su Rete 3 Manila e su TF9) questa Sogni d'Amore?
Possibile che, specie dopo la ribalta nazionale, nessun piemontese l'abbia non dico registrata, ma almeno seguita al di fuori degli spezzoni visti su Italia 1?

Ami i misteri televisivi? Leggi anche

[VIDEO] Dagli Anni 80 a Twin Peaks

$
0
0

Oggi vi invito alla visione di un videodocumentario su Twin Peaks.
Un videodocumentario ricco di immagini e foto dell'epoca, persino spot e presentazioni inedite tutte italiane: l'opera è stata prodotta da Marco Margiotta, fan del serial e esperto di televisione.
Non potete perderlo se amate Twin Peaks e quelle atmosfere di una televisione che non c'è più.

Ma nel video ci sono anche io, intervengo con una giacca in stile bookhouse boys per dare la mia testimonianza.
E non solo: le scene di raccordo, quelle naturalistiche, sono riprese nel posto dove vivo, che è la Twin Peaks italiana (come vi raccontai QUI).
Oltre al mio contributo, troverete altre facce note per chi frequenta le pagine web sul capolavoro di Lynch/Frost e sulla nostalgia anni '80!
Buona visione e... sì, presto anche il Moz O'Clock si immergerà ancora, come due anni fa, nel mondo di Twin Peaks...

[BLOGGING] l'importanza del blogroll

$
0
0

Scrivo questo post per dire la mia su uno strumento che tutti abbiamo nei nostri blog.
Tutti, o quasi. L'articolo difatti nasce dallo scambio di battute avuto sul blog Otium, nel post L'inutilità del blog-roll e dello scambio di link (QUI).
In quel post, Ferruccio Gianola ammette di aver tolto il blogroll dal suo blog, specie perché la sua esperienza con questo strumento non è stata tra le più positive.
Io, di contro, trovo utilissimo il blogroll, per i motivi che vi spiegherò.
E in più, neanche a farlo apposta, due giorni fa mi è stata fatta notare una cosa...

IL BLOGROLL: COS'È

È uno dei widget disponibili per i nostri blog: un aggregatore di link ad altri siti seguiti dal gestore del dato spazio web; un elenco che si aggiorna automaticamente (in base ai parametri che scegliamo) non appena su quel blog linkat appare un nuovo articolo.

IL BLOGROLL È UTILE?

Per me sì.
Per me che comunque bloggo, nel 99,9% dei casi, da computer.
Perché c'è comunque un dettaglio: in versione mobile-friendly, quindi visualizzando i blog da cellulari qualora il gestore ha scelto di far visualizzare la versione responsive per dispositivi mobili, il blogroll (e tutta la "colonna" coi widget) non si vede.

Però, al di là di questo (immagino che chi blogga regolarmente lo faccia da pc), il blogroll per me è uno strumento utilissimo. E forse non solo a me.
Due giorni fa, dicevo, tra i commenti mi si fa notare come ci siano problemi col blogroll: era vero, per un'ora o poco più i blogroll sui nostri blog avevano scazzato.
Mi è stato fatto notare perché, immagino, il mio blogroll viene usato anche dai miei lettori come visione sugli aggiornamenti altrui, o per capire quali tipi di siti io legga.
Che è il motivo principale per cui appare ancora qui, ma non solo.

il vecchio pannello di controllo

COME LO USO

Il blogroll, per me, è il primo promemoria sugli aggiornamenti ai vostri blog.
So che avete pubblicato qualcosa di nuovo se apparite lì.
È impossibile, per me, ricordarmi di tutti o ricordarmi ogni giorno di passare da tutti per vedere se c'è qualcosa di nuovo che possa interessarmi.
Quindi il blogroll è il pimo "colpo d'occhio" per capire: vedo la vostra novità, posso cliccarci e raggiungerla.
E direi che già solo questo basta.

Ma non finisce qui: il blogroll per me è utile anche per "esplorare" la blogosfera.
In questo caso, sì, parlo dei vostri blogroll.
Non di rado, specie sui blog affini (per argomenti) al mio, butto un occhio sul blogroll per vedere cosa si dice. Per scoprire se ci sono altri blog interessanti, se ci sono blogger che trattano robe fighe.
E che, molto probabilmente, non riusciresti mai a trovare in altro modo, con ricerche su Google: non perché non siano indicizzati, badate bene, ma perché il senso è trovare un blog valido, non uno specifico argomento da esso trattato.

CONCLUSIONI

Credo che, tra tutti i widget, il blogroll sia ancora quello più utile.
Innanzitutto dà ancora più carattere al blogger stesso, rivelando i blog che segue dunque la sua rete di bloggers e dunque i suoi gusti; poi appunto perché è una veloce e pratica finestra sugli aggiornamenti, al di là della pagina principale di Blogspot (che io apro molto di rado).
Infine, perché permette l'esplorazione di spazi nuovi, alla scoperta -più che ricerca- di progetti validi.
Per questo, sto "pulendo" un po' il mio blogroll.
Ancora pieno di siti ormai chiusi, siti che si sono barricati in lidi privati, voci che non meritano nemmeno più di apparire a casa mia.
Ma tutto questo, perché -ripeto- il blogroll è per me utilissimo.

E per voi? Cosa pensate del blogroll?

[PASSIONI] cultura pop: come veniamo visti dagli altri?

$
0
0

Proprio ieri ho avuto un diverbio con una persona.
Tra le varie cose che mi sono state dette, questa persona ha ammesso di essere passata qui, su un post sui gusti cinematografici, per -cito testualmente- vedere la "cultura" che circola su questo blog, constatando con malcelato sdegno che è "sempre la stessa".
E ha continuato dicendomi che, piuttosto che usare il cervello, è per me più facile leggere fumetti: perché non impegnano più di tanto.
Al di là della stronzata in sé, la questione apre a una riflessione.

FUMETTI: LETTURE FACILI?

Innanzitutto sfatiamo questo mito, perché pare essercene ancora bisogno.
Sì, so che è difficile crederlo, nel 2000 inoltrato, ma alcuni credono ancora che i fumetti siano una fase di lettura legata all'infanzia, e che poi porta propedeuticamente ad altro, fino ad arrivare ai romanzi (?).
Che, nella visione di certa gente mentalmente retrograda, sono sempre opere "alte", o comunque più "alte" del fumetto.

Beh, chiariamo subito la questione: un fumetto non è sempre una lettura facile. Ci sono letture facili anche tra i libri, e comunque non vedo perché la lettura dovrebbe essere sempre impegnata.
La lettura, così come il cinema, o l'ascolto.
È un modello assurdo di vedere la vita, quello di chi la pensa così. Che mi fa paura, perché denota chiusura mentale.

In ogni caso, così come esistono libri facili, ci sono fumetti facili. Per bambini, per ragazzi, per adulti.
E così come ci sono libri difficili, ci sono fumetti difficili.




CRESCERE, CHE FATICA!

Prendo in prestito il titolo di una serie televisiva per chiarire anche una cosa: cinema, serialità televisiva, fumetto, videogioco, gioco... non sono cose legate a una sfera infantile.
Ripeto, mi sembra assurdo doverlo dire, oggi, ma evidentemente è necessario perché qualche fenomeno ancora ci crederà, vai a vedere...
Sono passioni, è cultura popolare di un certo tipo.
Sono svaghi. Che vanno bene per tutte le età, perché comunque sono ripartibili per varie fasce d'età.

COME VI SENTITE VISTI DA FUORI?

Ora, può sembrare che le parole dettemi ieri mi abbiano profondamente offeso; in realtà no.
Ma, parlando privatamente con persone che stavano seguendo la diatriba tra me e la controparte, è sorto il dibattito: come siamo visti dagli altri?
Cioè, quello che con cattiveria mi ha detto quella persona, è comunque pensato da diversa gente. Speriamo non tantissima, perché sarebbe un mondo in rovina peggio di come già è, culturalmente e intellettualmente parlando. Ma tant'è: il pensiero esiste.


Esiste perché, ad esempio, lo stesso Salvini -pur di far parlare di sé- non fa altro che denigrare la rivista Topolino facendo paragoni infelici. Del tipo: "l'inchiesta su di me? Ha la credibilità di Topolino!". Come a dire che è una stronzata a prescindere.
Beh certo.
Cioè, avete capito? Pensare alla "cultura nerd" come cosa poco seria, da bambini, facile... vi accomuna alle sparate di Salvini. Sta a voi decidere se è o meno un complimento, io in questo non ci metto becco.

Allora, mettiamola sul lato meramente culturale, diretto, quello dei libri e dei grandi titoli da leggere e visionare. Quelli che ci fanno grandi, ci fanno adulti. Ci rendono persone serie.
Salvini non è nemmeno laureato, io sì.
W Topolino.

[SERIE TV] Power Rangers: in arrivo ritorni e sorprese

$
0
0

Il ritorno di Jason!
Il ritorno dei Dino Charge!
Possibili altre novità stratosferiche!
Ecco cosa ci attende, i prossimi mesi, nella serie Power Rangers.
Che forse, grazie ad Hasbro, sta provando a tornare ai fasti di un tempo...

La prima notizia ufficializzata in questi giorni è stato il ritorno dell'attore Austin St. John, che ha interpretato il primo Red Ranger della storia.
Poi, la produzione conferma la presenza dello squadrone Dino Charge, della serie Power Rangers del 2015-16.
Due notizie così, messe insieme, possono indicare una strada precisa...


ADATTERANNO LO SPECIAL DEL 2014?


La locandina che vedete qui sopra è il manifesto dello special giapponese The Great Dinosaur Battle della serie Go-Busters.
Quando sembrava tutto ormai sfumato, proprio in America recuperano l'originale serie giapponese Go-Busters, precedentemente saltata, trasformandola nell'attuale Power Rangers Beast Morphers.
E se le notizie di cui sopra sono indicative di qualcosa, è probabile che vedremo proprio lo special che si candida ad essere il team-up del secolo... alla faccia degli Avengers!


Sì, perché se in Giappone tale special legava quattro dei tanti squadroni di supergruppi nipponici in costume, uno di questi, Zyuranger, per il resto del mondo è lo squadrone dei primissimi Power Rangers! Un vero ritorno al passato.
La storia originale prevedeva anche il ritorno di un nemico che noi conosciamo come Goldar: insomma, c'è da avere grandi aspettative! E aggiungiamoci un po' dei putties vecchio stile e tra il 2019 e il 2020 torneremo per un po' al 1993.


Possiamo inoltre fare varie congetture: lo special giapponese mostrava anche gli Abaranger, che in America sono i Dino Thunder: dovranno vedersi anche loro, magari solo in tuta, ma va bene così.


TORNA ANCHE TOMMY?

È da sempre il personaggio più amato. Il primo Green Ranger, poi White. E poi ancora Red e Black in varie altre stagioni: tornerà anche lui?
Le scene originali giapponesi a cui attenersi lo permetterebbero: perché nel gruppo Zyuranger il Green non appare, quindi non starebbe coi Mighty Morphin. Ma niente paura: Tommy era il Black Ranger dei Dino Thunder, qui presenti.
Quindi, magari...
Certo, un paio di scene originali americane nei panni del Green Ranger gliele farei comunque fare.
Per ora, comunque, non si sa ancora niente... o forse sì.

UN PROGETTO MISTERIOSO...?

Una foto con alcuni attori che, negli anni, hanno partecipato allo show Power Rangersè comparsa in rete poche ore fa.
Tra i presenti, anche Jason David Frank che nella finzione narrativa ha interpretato Tommy, e Johnny Yong Bosch che ha interpretato Adam. Colpisce ovviamente quell'armatura che si vede indossata da due attori...
Certo, questo progetto può non essere collegato al brand Power Rangers, ma è alquanto sospetto.
Non è che niente niente, essendo l'attuale serie Beast Moprhers incentrata sulla salvaguardia della Morphin Grid (la Griglia del Potere che da sempre permette ai Rangers di trasformarsi), i produttori hanno attinto dall'idea fumettistica di questa estate Shattered Grid, per mettere in scena qualcosa di particolare?



Lo scopriremo.
E fidatevi, i Power Rangers stanno tornando davvero ai fasti di un tempo.
Di possibili sviluppi ne riparleremo a breve!


[CINEMA] adattamenti - il caso Sonic crea un precedente?

$
0
0

Un trailer che, nei giorni scorsi, ha fatto molto parlare di sé è quello del futuro film su Sonic, il riccio blu della Sega.
La pellicola arriverà a novembre, ma intanto i fan hanno tutti storto il muso per quanto visto nel trailer: il design pensato per il protagonista non è piaciuto a nessuno!
E ci sta, in effetti è orripilante.
Ma, dopo le proteste della rete, qualcosa è successo: qualcosa che crea un grande (bello e pericoloso) precedente... vediamo insieme di cosa si tratta.

Inutile fare tanti giri di parole: il design scelto per Sonic era terribile. Sembra uno di quei prodotti da creepypasta, inquietante e realizzato male.
I fan hanno fatto bene a insorgere, soprattutto perché hanno ottenuto quel che è giusto: Jeff Fowler, regista del film, dichiara di aver colto le critiche e di lavorare per correggere il tiro.
In soldoni: da ora fino alla sua uscita di novembre, i grafici (ri)lavoreranno per cancellare quell'obbrobrio blu ridisegnandolo in un modo che, probabilmente, sarà più simile al Sonic che conosciamo.

com'è oggi e come potrebbe essere ridisegnato

Ora, la domanda sorge spontanea: era già tutto previsto?
Si tratta di una mossa di marketing volta a sottolineare la vicinanza della casa di produzione alle attenzioni dei fan dell'opera?
Anche perché, se fosse tutto vero, dovrebbero pagare nuovamente il lavoro dei disegnatori...
Non lo so, e in ogni caso non è questo di cui vorrei discutere.
Semplicemente, la scelta di Paramount -vera o preparata che sia- crea un precedente: l'ascolto dei fan riguardo l'adattamento (su pellicola) di opere che esistevano in altro formato (videoludico, in questo caso).

È vero che il trend attuale sembra -per fortuna- essere quello del riroporre un'opera abbastanza fedelmente, anche come design.
Prendete ad esempio i pokémon di Detective Pikachu ora nelle sale: sono la versione in computer grafica e realistica dei pokèmon per come li abbiamo sempre visti tra cartoons e videogiochi.
Sono fatti benissimo nel pieno rispetto del design originale.

pikapika che denti ha Sonic?

Quel terribile Sonic che presto sarà corretto, mi ha ricordato i Puffi dei primi due film ad essi dedicati: anche loro erano inquietanti, avevano perso la loro... puffosità.
Per fortuna, col terzo film (non legato però ai precedenti né come tecnica né come trame) hanno fatto dietrofront, regalandoci un disegno molto più simile ai Puffi che conosciamo attraverso i fumetti e i cartoni.

sopra, un horror disegnato male;
sotto, i Puffi in grafica computerizzata


Anche i Transformers, dopo le accozzaglie di ferro e colori cupi dei film di Micheal Bay, sono tornati a essere molto simili alla controparte animata degli anni '80 (vedi il recente Bumblebee).
Magari c'è speranza per il prossimo film su He-Man, che sta per essere girato.
Magari, appunto, non stravolgeranno tutto con inutili reinterpretazioni stronze delle grafiche originali, veri e propri stravolgimenti come si rischiava già di ottenere in un progetto che, per fortuna, pare abortito:

Teela in armatura era prevista così...

Voi cosa ne pensate?
Quando guardate un film tratto da un'opera precedente, volete che storia personaggi e design siano rispettati quanto più possibile o amate gli stravolgimenti di trama e look?
E soprattutto: pensate che il caso Sonic possa creare un precedente, dando potere decisionale ai fan su opere che invece gli autori dovrebbero realizzare come meglio credono?

[CINEMA] remake di Hellraiser, nuovi Star Wars e il MCU: tutte le novità

$
0
0

Iniziamo dalla Disney, che ha in mano ormai noti brand.
Mentre l'uscita di Avatar 2 (di cui nessuno sente il bisogno) viene posticipata di un anno, la Casa del Topo ha annunciato, per i dicembre 2022, 2024 e 2026... ben tre nuovi film su Star Wars.
Una vera e propria nuova trilogia delle Guerre Stellari, che seguirà il capitolo chiamato L'Ascesa di Skywalker.

È sempre più chiaro che la Disney voglia spingere l'acceleratore sulle potenzialità del marchio space-fantasy che in passato veniva parcheggiato troppo spesso.
Ovviamente, non a tutti i fan piacerà questa lunga serialità della saga...

Passiamo alla divisione Marvel, perché ci sono anche lì delle novità: per il MCU sono previsti due film nel 2020, tre nel 2021 e altri tre nel 2022. Siamo alla Fase 4, dopo Avengers: Endgame (vedi QUI) e la seconda pellicola sull'Uomo Ragno in dirittura d'arrivo, di cui ci gustiamo il trailer:


Proprio questo trailer apre inoltre a svariate possibilità per il MCU (oltre a mostrare una Mary Jane incredibilmente sciatta e mascolina: ma non diciamolo, che sennò parte il coro dei "nerd razzisti e sessisti" che tanto va di moda presso certe frange ritardate americane e non).
Possibilità che potranno introdurre tutti quei personaggi "tornati a casa"come gli X-Men e i Fantastici Quattro.
Una teoria che gira in rete, infatti, sottolinea di come lo scarto temporale visto ultimamente nel MCU potrebbe essere anche utile per giustificare nuovi poteri ottenuti di persone casuali, che sono diventate mutanti. Staremo a vedere.
Ciò che è certo, è che dopo il colossale Endgame non si potrà abbassare il tiro, e per farlo è necessario costruire pian piano nuovi gruppi "forti": gli X-Men e i Fantastici Quattro potrebbero essere le pedine giuste per la Marvel.

Passiamo all'orrore.
Hellraiser, saga cultissima (che ispirò anche Berserk, ne parlammo QUI) si appresta a tornare sugli schermi. In un reboot scritto e prodotto nientemeno che da David S. Goyer.
Chissà cosa vedremo, ammetto che stavolta sono curioso: pare che l'opera tratterà delle (nuove) origini di Pinhead, il capo dei Supplizianti.
E intanto, è l'ennesimo titolo cult horror anni '80 - '90 che rivedrebbe la luce in nuovi formati, dopo IT, La Bambola Assassina, Pet Sematary.

[CARTOONS] Gianni e Pinotto, la serie animata

$
0
0

Serie di fine anni '60, arriva da noi solo nel 1980 sulla Rai, proseguendo la sua corsa sulle tv regionali.
La serie Gianni e Pinottoè un cartoon molto raro, sebbene sia spesso passato (e probabilmente passi ancora) sui canali privati minori.
E in più, un altro piccolo mistero di questo titolo riguarda la sua sigla...


Prodotta da Hanna-Barbera, RKO e Jomar, la serie in 39 puntate (suddivise in 156 episodi brevi) era basata sul duo comico Albott e Costello. In Italia, appunto, Gianni e Pinotto.
Doppiata anche da Abbott stesso (Costello, intanto, era morto...), che ottiene così una nuova piccola ribalta in un periodo per lui molto giù di tono, arriva in Italia oltre dieci anni dopo dalla messa in onda americana.
Era una delle serie animate sorte nel periodo revival dei gruppi comici anni '40 e '50.



Più che la serie in sé, simpatica e con un divertente tormentone, è rimasta nel cuore (dei pochi che la videro) la sigla italiana della stessa.
Eccovela qui:


Una sigla originale, con tanto di credits nella nostra lingua, che... non si sa da chi è cantata.
Ufficialmente, il gruppo che l'ha composta e interpretata si chiama Alfa, e sappiamo che la musica è di Salvatore Fabrizio mentre il testo di Luigi Albertelli.
Ma chi la canta? Alcuni hanno supposto potesse essere l'interprete della sigla di Lamù (QUI per scoprire l'intrigo dietro al mistero) ma nulla è mai stato chiarito.
Potrebbe trattarsi di coristi casuali.
Voi ricordate il cartoon di Gianni e Pinotto?

Vuoi riscoprire altri cartoons dimenticati? Leggi anche

[FUMETTI] Berserk 79, la recensione

$
0
0

È finalmente disponibile anche in Italia un nuovo numero del manga Berserk!
Mentre in Giappone sono riprese le pubblicazioni (con un episodio che ha riacceso il fandom, tra speculazioni e prospettive future...), arriva da noi la prima metà del volume 40 di questa grande opera a fumetti scritta e disegnata da Kentaro Miura.
Ecco cosa ci aspetta!


PRIMA DI INIZIARE

Vi ricordo che, mese dopo mese, sto portando avanti l'analisi completa dell'opera, suddivisa per archi narrativi. Di seguito trovate tutti i post:


LA STORIA

Come metà del tankobon 40, questo albo inedito ci presenta 4 episodi cruciali: la fine del viaggio onirico che porterà Casca a riacquistare la ragione!
Farnese e Schierke sono ancora dentro l'incubo della ragazza, e devono affrontare i pericoli più oscuri per ricomporre la "bambola" che rappresenta la coscienza dell'ex guerriera...
Il frammento finale riserverà una sorpresa che sicuramente avrà ripercussioni in futuro...

COMMENTO

Quasi un Inferno berserkiano, questo volume. Inferno, sì, inteso come omaggio alla Commedia dantesca. Foreste di spine, montagne oscure, creature che sbarrano la strada.
Al di là di questo, Kentaro Miura ci fa rivivere l'Eclissi (clou della seconda saga e snodo principale dell'opera) da un altro punto di vista: quello dell'incubo.
Una realtà (i ricordi di Casca) fusa con elementi onirici, che formeranno strambe distorsioni di ciò che già conosciamo. Mostri falliformi, miasmi oscuri, figure opprimenti.


È quasi un giro di boa, questo albo: Schierke e Farnese otterranno tutte le risposte che cercano, scoprendo l'atroce verità che ha portato il senno di Casca a frantumarsi.
Ma non solo: le due maghe utilizzeranno allegoricamente tutto ciò che hanno avuto modo di usare (realmente) fino ad ora. I golem (cfr. tankobon 24), l'evocazione della Dama del Greto (cfr. tankobon 25), quell del Signore della Marcescenza (cfr. tankobon 26) e anche il Disco di Fiamma (cfr. tankobon 31).
Riappariranno, seppur in forma di sogno -e in un caso in formato "assurdo"- anche due personaggi deceduti da tempo, che appartengono al passato delle due onironaute. In un caso, a chiudere persino un cerchio con quanto dichiarato all'epoca.


I disegni sono insuperabili, con Miura ormai perfettamente a suo agio con la tavoletta grafica, che garantisce minuziosi dettagli anche per i disegni più piccoli.
Un po' più confusionarie sono le scene di lotta, che vedono protagonisti la versione onirica di Guts (un cane nero) e quella di Griffith/Femto (un rapace nero). Sicuramente potremmo apprezzarle maggiormente in versione extra large.

La copertina, tutta in grigio, è tra le illustrazioni più belle mai realizzate dal maestro in trent'anni di lavoro su Berserk.
Appuntamento in estate con il resto della storia, quando uscirà il volumetto n. 80.

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat (E. Draghi)

$
0
0

Dalla metà degli anni '90, la nuova moda in tv era avere serie animate... in computer grafica.
Se la Rai, conSolletico (QUI) aveva puntato molto su questo aspetto, la Mediaset rispose inserendo, in fascia lunch-time, nientemeno che l'allora ultima serie dei Transformers: Beast Wars.
Dal 1997, per 52 episodi, venne mandato in onda questo prodotto, a cui fu cambiato titolo in Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat.
Che era, in sostanza, il nome della sigla.

L'OPERA


Ambientata durante il primo episodio della serie originale G-1, vede i Maximal, discendenti degli Autobots, guerreggiare con i Predacon, discendenti dei Decepticon.
Precipitati sulla Terra, le fazioni si tramutano in animali (mammiferi i primi, rettili i secondi, a farla breve).
Le loro battaglie (scritte anche dal sommo Larry DiTillio) proseguono dunque su questo pianeta.
Interessante notare come l'adattamento italiano ha quasi del tutto ignorato il fatto che questa sia una serie legata alla continuity dei Transformers.

LA SIGLA

Sigla molto evocativa, puro sound anni '90, Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat vantava la potente voce di Enzo Draghi.
Riascoltiamola:

IL TESTO

Tra due astronavi avversarie scoppia una battaglia
per chi dovrà dominare tutta la galassia
e mentre infuria lo scontro atterrano in un mondo
di quattromila anni fa...
Ci sono mostri preistorici su quel pianeta,

nessuna traccia di uomini: ma che disdetta!
Le due astronavi atterrate sono danneggiate,

perciò i Biocombat restano là...!

Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat,

mille ruggiti inferociti nell'oscurità.
Paesaggi adatti ai più coraggiosi, ai più avventurosi,
traboccanti di difficoltà...

Nessuno dei contendenti sa dove si trova,
entrambi gli schieramenti son messi a dura prova...

Son grandi i Maximal, son forti i Predator
Chissà chi vincerà e chi riuscirà a riparare
la sua astronave?


Ami le sigle dei cartoons? Leggi anche

[PENSIERI] fiere del fumetto: cosa aspettarsi oggi?

$
0
0


Ieri ho fatto la mia veloce capatina annuale al Teramo Comix, ormai storico evento fieristico-fumettoso che si svolge da anni nel capoluogo abruzzese.
La più grande fiera ancora gratuita, anche quest'anno sistemata all'interno del polo universitario, mi spinge a fare delle riflessioni.
Sapete già come la penso su questi eventi, ma andiamo per gradi.

Innanzitutto ci tengo a dire che ho trovato un Teramo Comix un po' migliorato, specie rispetto all'anno precedente.
Si riesce a fondere bene lo spirito fumettistico con quello che di fumettistico non ha nulla: una cosa che in passato non sempre era stata ben amalgamata.
Quest'anno ho acquistato fumetti, il che è tutto dire.
Sì, perché non è così scontata, la cosa: le fiere del fumetto sono ormai diventate tutto tranne che fumetto.
Al di là dei giochi, al di là dei cartoons, spesso si tramutano in altro. Come rigattieri senza aver cose interessanti; ibridi per cosplayer e star del web che attirano sì gente, ma vorrei vedere poi in effetti quanti di questi comprano anche solo un albo.


Le presenze fanno numero, e ci sta: ma una fiera è una fiera. Deve offrire e deve vendere.
Purtroppo in eventi simili, la calca non permette quasi mai di fare acquisti ragionati. Non si ha tempo, non si ha spazio, i nerd-modaioli invadono i passaggi e anche solo il chiedere diventa un'impresa.

Per fortuna, ho visto ottimi dibattiti e incontri, anche accademici: pensate, uno era tenuto persino dal professore che mi fece da relatore per la seconda tesi.
Insomma, finalmente anche gente titolata, chiamata a parlare di queste cose.

Forse meno gente ma più concretezza; forse meno cosplayer ma più spazio; forse qualcosa in meno ma sicuramente più fumetto. Accanto a sacrosanti spazi gioco, escape rooms e le mode del momento (GoT, Star Wars, Avengers...).
Così dovrebbe essere, o almeno tornare a essere.

Voi che ne pensate? Cosa vi aspettate da una fiera del fumetto?
Cosa cercate in questi eventi?

[SOCIETÀ] battaglie sociali nei cartoon: funzionano? Il caso She-Ra

$
0
0

Un paio di giorni fa, un post sulla serieShe-Ra by Netflix (giunta alla sua meno pompata seconda stagione) ha fatto discutere un intero gruppo Facebook riguardante i Masters.
Il giudizio dato sulla serie è quello che tra l'altro condivido in larga parte, e così -pur chiarendo che non mi trovavo d'accordo su ogni singola parola usata- anche io ho espresso la mia opinione.
Poi, visto ciò che stava succedendo, il topic è stato chiuso.
Sì: può un cartoon scatenare dibattiti accesi su razzismo, sessismo e omofobia?

Certo che può farlo, e questo perché She-Ra di Netflix è un'opera che ha puntato tutto su questo aspetto.
Realizzato da gente attivista, e da altri che per loro stessa ammissione non hanno mai nemmeno visto l'opera originale, questa nuova She-Raè chiaramente una rilettura in chiave inclusiva della versione precedente.

La questione apre a molte linee di dibattito.
Ad esempio: perché prendere personaggi già impressi nell'immaginario collettivo, trasformandoli in qualcosa di diverso?
Perché pensare già a una rilettura, se manca ancora una completa opera originale?
O ancora: perché non creare una storia da zero, che sia inclusiva e contenga lo stesso messaggio, senza andare ad alterare (anzi, distruggere) il mito precedente?

Scorpia e Catra (versione 2018/19)

Il problema è che se, specie in America, osi dire una cosa simile... sei contro.
Cioè, se non sei favorevole, per questi dati motivi, all'approccio utilizzato nella nuova serie di She-Ra, vieni accusato automaticamente di essere contro lo stesso.
E già suona come una cazzata.
E non è così, almeno per me.
Non sono affatto contrario a opere "inclusive" o con messaggi sociali.

La riprova è nel fatto che la stessa originale She-Ra anni '80, che amo, è innanzitutto una serie di forte impronta femminista (ispirò persino Xena), poi è piena di rimandi al mondo LGBT, e contiene insegnamenti e morali di perfetta inclusione.
Eppure, la prima a darti dell'hater se osi dire che She-Ra Netflix non ti piace, è la creatrice Noelle Stevenson, un'attivista della nuova generazione.
Che ha preso i personaggi di She-Ra e li ha stravolti tutti cambiando etnie, corporature, comportamenti sessuali.

Catra e Adora (versione 2018/19)

Di nuovo: non ci vedo niente di male in personaggi omosessuali all'interno delle opere, anzi.
Ma se un personaggio nasce come etero, non vedo perché cambiare le sue propensioni.
Ok, è una rilettura, e appunto: perché allora non realizzare un prodotto ex novo?
She-Ra 2018/19 è piena zeppa di relazioni omosessuali, sottotraccia.
Ma vorrei dire a questa Stevenson che arriva anni luce in ritardo rispetto, chessò, alle opere giapponesi.
Avete presente Card Captor Sakura? O Utena?
O ancora, Sailor Moon? Lì addirittura c'era una coppia lesbo dichiarata. Ed eravamo nella metà degli anni '90.

Questo per ribadire: chi si pronuncia non a favore della nuova She-Ra non lo fa perché è razzista, sessista e omofobo. Ci mancherebbe.
Eppure l'attacco che ricevi è questo.
Un attacco di una scrittrice che vede il maschio bianco etero come male assoluto, eliminando difatti ogni possibile personaggio del genere in questa opera.
L'arciere Bow, che già non brillava per machismo, è qui un ragazzino mulatto che vive con due padri.
Sea Hawk, in originale interesse amoroso di Adora/She-Ra, viene tramutato in un metrosessuale effeminato.

Mermista e Sea Hawk (versione 2018/19)

Ripeto: se si tratta di aggiungere nuovi personaggi, o dare nuove sfumature alle vecchie glorie, non c'è niente di male. Ad esempio, non mi dispiacerebbe se si canonizzasse l'infatuazione di Scorpia per Catra (come si racconta in questa nuova serie).
Ma demolire personaggi già noti, a favore di una crociata inclusiva, è francamente assurdo.
Pensate che l'unico maschio etero che rimane è proprio Hordak, il nemico.
A cui hanno aggiunto un ciuffo di capelli che lo rende parodia di Hitler (ancora più che negli anni '80) ma soprattutto di Trump.

Ecco cosa rischia di essere questo She-Ra: una parodia. Di se stessa e dell'attivismo della sua creatrice.
Accelerando su relazioni gay, gente dalle taglie forti, personaggi dall'etnia che passa dal bianco al nero, si ottiene per me l'effetto contrario. Si ottiene di essere ridicoli, e di far del male alle sacrosante battaglie per i diritti che si vogliono sostenere.

non era già un sacco LGBT così?

Dopotutto, vi piacerebbe se in un remake di Sailor Moon le guerriere fossero tutte lesbiche? Avrebbe senso?
Ma soprattutto, non credete che il messaggio di Sailor Moon (serie anni '90) e dell'originale She-Ra della Filmation (serie anni '80) sia molto più incisivo e potente, sul versante diversità, femminismo, uguaglianza, accettazione, inclusione?
Io credo di sì.
E, al di là di quel che qualcuno afferma in rete su di me, storpiando (o peggio, non capendo) cosa scrivo, io non sono né sessista, né razzista, né omofobo.
E mi dispiace anche doverlo sottolineare ogni volta.
Ma le no(v)elle crociate sono sempre in agguato, con la loro rabbia verso gli altri. Contro, gli altri.

[WEB] quel che si dice (in modo infame) su di me

$
0
0

Anche io ho i miei haters.
Per fortuna casi isolati, ma da quando l'estate scorsa ho avuto lo scontro con le clone-bloggers, le cose si sono inasprite.
Su vari blog sono apparsi articoli e accenni velatamente o direttamente riferiti a me.
Alcune volte ho lasciato correre, altre volte ho dovuto rispondere.
Fino alla scoperta di un blog creato per parlar male di me ma soprattutto di Claudia (che vi ha già spiegato tutto QUI, ieri).
Mi sembra giusto e doveroso difendermi però da certe calunnie e falsità che vengono dette nei miei confronti; per fortuna spesso si tratta di blog isolati, spazi riconducibili sempre allo stesso sparuto gruppo di persone (o singola persona) che se la suona e canta da sé.
Altre volte, col profilo anonimo (guardacaso...) certe esternazioni invece mi colpiscono tra i commenti di altri blog...


È il caso di tale d., che sul blog di Fulvio sta dando prova da giorni della sua pochezza intellettiva.
A una mia risposta "politica", è intervenuta/o dicendo:
Oggi moz è di sinistra,non è piu razzista,ma nel suo blog c è una sua foto con un manganello.. sempre che ci sia ancora... d.
Le/gli rispondo che di quel mio post col manganello (che esiste ancora: non cancello niente...) aveva travisato il senso, non lo aveva capito e la cosa -viste le premesse- non mi stupiva nemmeno.
Al che, varie repliche con offese a me e a voi:potete leggerle tutte QUI.

Passiamo oltre, al blog monotematico contro Claudia di cui vi parlavo a inizio post: quello spazio ha un paio di post anche contro di me.
Ecco cosa viene detto sul mio conto, allegando anche degli screenshot di miei commenti apparsi giorni fa sul blog di Franco (QUI).
Il post era quello dove una nota blogger -che ha ben pensato, poi, di cancellare ogni cosa che mi aveva scritto- denigrava me e voi sul grado di cultura espressa in questo blog, invitandomi a leggere fumetti in quanto "lettura più facile".
Potete vedere (o meglio, non vedere) da voi.
Fatto sta che in quest'altro nuovo blog, quello contenente articoli ad hoc contro me e Claudia, vengo descritto così, da un tizio che non ho mai incrociato prima e che quindi non dovrebbe conoscermi, ma invece dimostra di seguirmi come uno stalker malato:
Signore e signore, ecco a voi la vera faccia di M. O'C., meglio noto come il Re dei Koglionblogger.Questo individuo, che fino a qualche mese fa si presentava sul suo blog e sui suoi profili social come "eterno dodicenne, sessista, maschilista, omofobo, razzista e bambino indaco" ha una bella abitudine
Beh, la descrizione non era proprio questa.
Ad esempio, non mi sembra di aver usato il termine omofobo, semmai avevo "stronzo" e "snob". Ma è chiaro che quelle parole avevano un senso preciso che avevo spiegato diverse volte.

screenshot dell'articolo originale (1)

Andiamo avanti che ora viene l'apice delle calunnie a mio danno:
se qualche utente social o qualche blogger non gli piace (per un qualsivoglia motivo) inizia a molestarlo assieme ai suoi amici (fra cui LaGiornalista e il signor F. B.) e questo comportamento brutale dura per mesi, a volte per anni.
Fa già ridere così, ma voglio sottolineare quanto sia assurda questa frase. Non ho mai molestato nessuno, mi sono sempre e solo limitato a difendermi, denunciando semmai comportamenti di quel tipo.
Ah, e non ho mesi o anni da perdere appresso a certe persone, statene certi. LaGiornalista è ovviamente Claudia Turchiarulo, chiamata così in senso di scherno, e F. B. è il nostro Franco Battaglia. Continuiamo:
Perché da anni infatti M. O'C. apre campagne di odio, razzismo, omofobia su blog e social con più nickname e più pagine, crea flame e troll e si inventa l'esistenza di "clone blogger" da mettere alla gogna e minacciare.
Ecco, vi sfido a trovare una mia campagna d'odio (razziale o sessuale) sul mio blog o sui miei social. Che sono quelli che conoscete, e non ho altri nickname: questa è una pratica che lascio tranquillamente alle clone-blogger che vengono citate, e che sì, esistono e ci sono le prove, e loro sì che mettono alla gogna e minacciano (anche senza avermi mai incrociato, come vi ho dimostrato QUI, a riprova che è un nucleo ben preciso pure auto-sputtanatosi).
Ma non è che anche questo blog appartenga a un certo noto gruppetto? Ahaha...

screenshot dell'articolo originale (2)

Ancora:

Cosa sono i/le clone blogger?Sono persone che trattano argomenti intellettuali, soprattutto scrittori.Il Re dei Koglionblogger li odia apertamente, nessuno sa perché, e per averne molestati parecchi sul famoso social Facebook ha anche ricevuto tre mesi di blocco.
Qua si ride di gusto: non sono mai stato sospeso tre mesi da Facebook.
Inoltre, i/le clone-bloggers rifuggono dai social dove è necessario metterci la faccia (essendo tutti loro profili finti), quindi mi sarebbe stato persino impossibile molestarli su Facebook!
Ah, ovviamente sapete che non odio chi parla di argomenti intellettuali, e non odio gli scrittori, perché mi vedete sempre sui blog che trattano queste cose.
Anzi, è ben altra gente che rifugge questi blog (reali), chissà perché... paura del confronto? Mi sa di sì...

Il nostro amico chiude con il quesito da un milione di dollari:
Credete che questo basti a fermarlo?No.Nonostante ripetute segnalazioni e denunce, lui va avanti e nessuno lo ferma.Viene da chiedersi con chi sia immanicato, per cavarsela ogni volta.
Se dopo ripetute minacce e segnalazioni sono qui, è perché non ho mai fatto niente di male, genio!
E falsità, calunnie e scorrettezze dovrei denunciarle io, iniziando da queste cose che hai scritto.
Povera/o mentecatta/o bugiarda/o e pazza/o.

E niente. È già imbarazzante che si prendano giusto frasi spaiate, decontestualizzate, per imbastire attacchi del genere nei miei confronti.
La gente non ci dorme la notte... poverini.
Fatevi una vita, latrine.

[ICONE] Masters of the Universe - gli Heroic Warriors: la storia completa

$
0
0

La storia completa di He-Man e i Masters of the Universe prosegue oggi con le vicende degli Heroic Warriors, il gruppo dei Dominatori che difendono Eternia da Skeletor e altre pericolose minacce.
Prima di immergerci tra i profili di questi eroi, vi lascio i precedenti post della serie, utili a comprendere ogni particolare:

Vi ricordo che questo e i precedenti post, nonché il resoconto completo della storia dei Masters (che trovate QUI) sono basati sul canone ufficiale unificato scritto dal 2008, preso da minicomics, bio e libri.

CRINGER/BATTLE CAT

Cavalcatura di He-Man, il tigrotto verde Cringer viene trasformato in Battle Cat dal Potere di Grayskull.
Salvato anni prima da un giovanissimo Adam, lo spaventato Cringer è diventato suo inseparabile amico. Durante l'assenza di He-Man partito per affrontare Skeletor nello spazio, Battle Cat si reca nell'iperspazio per una missione ad alto rischio contro lo stregone Satma: in questo periodo di tempo per l'animale gli anni non passano, tornando così su Eternia mentre Adam viene incoronato re, continuando a stargli accanto.


DEKKER

Un mercenario proveniente dalla Dune di Doom, durante la Grande Discordia si unì a Re Miro, diventando il suo Man-at-Arms.
Maestro d'armi di Duncan, è un guerriero che anni dopo ha scelto di condurre una vita ritirata sull'Isola di Orkas.
Ma, se i Dominatori hanno bisogno di lui, non esita a scendere in battaglia.


DUNCAN/MAN-AT-ARMS

Duncan è uomo di guerra ma anche esperto inventore. Ha sempre servito Re Randor combattendo al suo fianco, divenendo uno dei più fedeli e potenti Dominatori.
Padre adottivo di Teela, decise di crescere la bambina come fosse sua figlia. Durante il ritorno degli Uomini Serpente, è stato colpito dall'Anello del Serpente di Re Hisss e da allora è diventato membro del gruppo nemico, ricoprendo il ruolo di inventore. Muore trafitto dal suo amico Clamp Champ nella Seconda Ultimate Battleground: prima di spirare, torna umano e saluta per sempre la sua Teela.


TEELA

Figlia di Sorceress e di un misterioso guerriero, è anche clone della stessa maga di Grayskull: Skeletor infatti tentò di duplicare Sorceress e nacque Teela, che venne poi cresciuta da Duncan come fosse sua figlia.
Guerriera formidabile, combatte usando il Bastone di Ka, trovato casualmente in un ripostiglio.
Verso i sedici anni scopre la vera identità di sua madre, e ne prende il posto quando quest'ultima cessa la sua esistenza: Teela diventa così la nuova Sorceress.
Il legame di amicizia fraterna che lega la ragazza a Adam si tramuta negli anni in amore: Teela e Adam si sposano, concependo un figlio, Dare.


STRATOS

Guerriero di Avion, regione eterniana abitata dagli uomini-uccello, Stratos è capo di questi ultimi. Valoroso guerriero, è marito di Delora e fratello di Hawke, nonché padre di Atmoss.
Ha sempre combattuto al fianco di Randor e poi di He-Man, morendo però durante la Seconda Ultimate Battleground. In sua assenza, Avion è stata guidata da Tufos, segretamente votato al male. Con l'incantesimo proibito del Risveglio, Stratos torna in vita, guidando ancora una volta gli uomini-uccello.


BUZZ-OFF

Leader degli Uomini-Insetto durante il sonno della Regina Andreeno, è inizialmente un guerriero che non si interessa a ciò che avviene fuori dal suo regno, fino a quando Skeletor non intende rubare le scorte alimentari dello stesso. Da allora, Buzz-Off si unisce ai Dominatori, nonostante il suo nemico giurato resti Waspus, che tentò di avvelenarlo per prenderne il posto. Buzz-Off sconfigge definitivamente quest'ultimo durante la Seconda Ultimate Battleground.


MOSS MAN

Antica entità eterniana della natura, Moss Man ha combattuto dapprima con Re Grayskull e millenni dopo con He-Man contro i nemici che minacciavano il pianeta.
Creò la pianta che poi gli si rivoltò contro, diventando il maligno Evilseed. Ma ha anche curato la guerriera Sharella infondendole la sua linfa vitale.
Ha combattuto tutte e tre le Ultimate Battleground.

RAM MAN

Il guerriero Krass, per difendere il suo villaggio dai Beast Men, indossò un'armatura magica che ne accrebbe la forza. Conosciuto come Ram Man, venne forzato poi da Skeletor a sfondare il ponte levatoio del Castello di Grayskull. Capendo di aver servito il male, si unisce a He-Man.
Quando quest'ultimo parte per lo spazio, Ram Man continua a difendere Eternia; salva e alleva un giovane ragazzo che poi prenderà il suo nome di battaglia, e si recherà poi nell'Iperspazio con Battle Cat.

MAN-E-FACES

L'artista Perkaedo bevve una pozione magica di Skeletor prima di esibirsi per il compleanno di Adam. L'intruglio lo tramutò in un mostro, ma He-Man e Sorceress aiutarono il teatrante: inavvertitamente, però, Perkaedo si divise in tre personalità. Conosciuto come Man-E-Faces, si unisce ai Dominatori: quando la Grande Ribellione di Etheria giunge su Eternia in soccorso di He-Man, Man-E-Faces conosce Peekablue e si innamora di lei. I due, dopo la Seconda Ultimate Battleground, restano su Eternia.


ORKO

Potente mago del pianeta Trolla, arriva su Eternia come "guida" del possessore della Spada di He. Un ruolo che non spettava a lui, ma che il destino ha voluto ricoprisse.
Su Eternia i suoi poteri sono molto limitati, e Orko si ritrova a fare da buffone di corte.
In realtà le sue capacità sono impressionanti, e nonostante vari guai commessi nel corso degli anni (come il liberare incautamente nemici dei Dominatori), Orkoè stato risolutivo sia contro gli Uomini Serpente sia per sconfiggere il temibile Gorpo.


FISTO

Fratello di Duncan, i rapporti tra i due non sono dei migliori.
È un guerriero dal potentissimo pugno di ferro, ma su di lui circolano voci che lo vedono come disertore. In realtà Fisto fu ferito gravemente e perse la memoria: si sospetta sia lui l'uomo che, soccorso da Sorceress, si innamorò della maga di Grayskull. Dunque potrebbe essere lui il padre naturale di Teela.

MEKANECK

Orius era un guerriero che venne gravemente ferito durante la Grande Discordia. Sorceress combinò magia e tecnologia per salvargli la vita, introducendo nel suo collo delle nano-macchine magiche.
Trasformato da Re Hisss in serpente, svanisce purtroppo con gli Uomini Serpente quando Orko pronuncia su di questi l'Incantesimo della Separazione.


CLAMP-CHAMP

Guardia del corpo di Randor, diventa il nuovo Man-at-Arms quando Duncan viene trasformato in serpente. Sarà proprio lui a uccidere quest'ultimo.
Allena la regina Marlena e, quando Hordak invade Eternia, conosce e si innamora ricambiato dell'etheriana Flutterina. I due rimangono su Eternia e combatteranno assieme anche nella Terza Ultimate Battleground.


SY-KLONE

Ultimo difensore dell'isola Anwat-Gar, popolata da reietti per vecchie vicissitudini, Sy-Klone si unisce ai Dominatori con la sua potente armatura capace di generare tifoni.
Localizzò l'impero perduto di Gar-Firian, scoprendo la verità sul tradimento dei Gar a danno di Re Grayskull, avvenuto millenni prima condannando questa etnia all'esilio.


FEARLESS PHOTOG

Allievo di Gwildor, il giovane Jey rimane vittima di un incidente che lo tramuta in un essere capace di assorbire l'energia dei suoi nemici. Unitosi ai Dominatori che tanto stimava, sconfigge Clawful e Whiplash durante la Seconda Ultimate Battleground.


GWILDOR

Troll delle caverne di Tundaria, si trasferisce nel villaggio di Pellezeea passando l'intera vita a creare la Chiave Cosmica. Quando questo pericoloso artefatto rischia di cadere nelle mani dei nemici, Gwildor lo utilizza per fuggire sulla Terra. In seguito, Gwildor si è finto morto, scappando nel futuro protetto dagli Agenti del Tempo.


RIO BLAST

Sopravvissuto di un gruppo di esploratori dal pianeta Loredos, Rio Blast arriva su Eternia quando i Dominatori sono stati banditi da Skeletor. Alleandosi a He-Man, che gli promette di aiutarlo a tornare sul suo pianeta natale, Rio Blast combatte nella Seconda Ultimate Battleground ma resta su Eternia anche per il terzo grande conflitto.


ROBOTO

Creato da Man-at-Arms quasi per gioco, Roboto si unisce ai Dominatori nelle battaglie contro Skeletor, gli Horde e gli Uomini Serpente.
Durante le avventure spaziali, il cervello di Roboto viene potenziato dagli scienzati di Primus: l'automa ha modo di incontrare Artilla e di liberarlo dall'influsso del mega-computer Great-Putor.
Dopo la sconfitta di Horde Prime, Roboto si unisce ad Artilla, Robo-Woman e He-Man per sconfiggere il pirata spaziale Drundagar e liberare i pianeti schiavizzati da lui e Great-Putor.
In seguito, il robot aiuterà He-Man a cercare la dispersa She-Ra.


SKY HIGH

Ex guardia reale di Eternia, il guerriero Darid diventa il pilota che testa per Duncan i nuovi velivoli.
Unitosi ai Dominatori, combatte via aria i nemici, sia nella Seconda che nella Terza Ultimate Battleground.


ANDRA

Luogotenente della Guardia Reale di Eternia, Andra è amica di Adam, Teela e Clamp-Champ sin dall'infanzia.
Sconfigge e imprigiona il malvagio Karg, guerriero di Skeletor.


ROTAR

Guardia reale di Eternia, il soldato Ronur viene gravemente ferito perdendo l'uso delle gambe. Duncan innesta su di lui una protesi robotica che lo trasforma in Rotar. In questo modo, il guerriero può continuare a combattere, raggiungendo i Dominatori per la Seconda Ultimate Battleground, dove fronteggia e distrugge il nemico Twistoid.





E TRA QUALCHE GIORNO ARRIVA LA STORIA COMPLETA DEGLI EVIL WARRIORS DI SKELETOR!

Nota: le immagini presenti nell'articolo sono prese dal web e sono dei rispettivi proprietari.

[RICORDI] giochi e divertimenti: tutti quelli ideati con Leonardo

$
0
0

Probabilmente avete già sentito parlare, di Leonardo, qui sul blog.
Mio storico amico, è anche il mio perfetto doppelganger.
Lui sposato, con figlia; io incorreggibile cazzaro.
Anche da piccoli eravamo diversissimi ma perfettamente combinati.
E, ve lo assicuro, dall'unione delle nostre menti nacquero giochi, divertimenti e passatempi che abbattevano ogni limite di fantasia.
E voglio ricordare tutto questo, oggi, qui.

Per comodità, ho suddiviso tali passatemi in gruppi specifici:
- su carta
- con i Lego
- in casa
- all'aperto

SU CARTA

MAPPE DEL TESORO
Ci divertivamo a disegnare e colorare fantomatiche mappe, da strappare/bruciare ai bordi per dare quel senso di vissuto. La casa si trasformava in un'isola del tesoro.
 
REDAZIONE MAGAZINE
Ritagliando giornalini a fumetti, scrivendo riassunti di serie famose e inventando giochi di enigmistica, creammo ben tre numeri di Fantasy Magazine!

GIOCO DI RUOLO
All'inizio della seconda metà degli anni '90, complice un'avventura gdr uscita su Kappa Magazine, creammo varie avventure e possibili personaggi da utilizzare. Io scrivevo la storia, a puntate come un romanzo ma in cui bisognava giocare coi dadi, e Leo realizzava le schede di armi e oggetti.

LABIRINTO COI TOMBINI
Questo è difficile, forse, da spiegare: su fogli a quadretti, a turno disegnavamo dei percorsi che prevedevano tombini diversificati, ostacoli, leve. Lo scopo era arrivare alla fine (magari anche in un'altra pagina!) attraversando il labirinto con la logica, del tipo: mi conviene entrare nel tombino x perché so che mi farebbe sbucare di là, oltre l'elettricità e le spine.
Allego immagine dimostrativa.


CON I LEGO

ISOLA DELLE TORTURE
Univamo le piattaforme Lego per creare un'isola-carcere, e usando ogni pezzo possibile, inventavamo strumenti di morte e tortura per le minifigures! Ad esempio, l'altalena Fabuland diventava una ghigliottina!

WARHAMMER
Quando vedemmo gente giocare a Warhammer, durante qualche scorribanda in una nota fumetteria foggiana, subito ci balenò l'idea di replicare la cosa coi Lego.
Inventando al volo alcune regole, tipo gittata, avanzamento e via dicendo, metro alla mano, facemmo vari eserciti!

DEMOLIZIONE
Ognuno realizzava una costruzione, quanto più fortificata possibile: muri di Fabuland, basi a legarli, spessore micidiale e fissaggio fortissimo. Poi, posizionate a debita distanza queste "case", a turno si lanciava contro di esse una pallina da tennis, cercando di colpirle alla massima potenza: chi radeva al suolo per primo la costruzione altrui, aveva vinto.

GIOCO DI RUOLO
L'arrivo della Play Station ci portò la moda degli rpg nipponici: Final Fantasy VII, Wild Arms e Alundra. Ebbene, con i Lego creammo un'intera scenografia, tra villaggio e zone naturali, e inventammo in segreto una storia precisa: con una sequenza di cose da fare (potenziamenti, recupero oggetti, dialogo con personaggi non giocanti), mio fratello (che muoveva la minifigure del protagonista) doveva finire il gioco. I combattimenti erano svolti coi dadi.


IN CASA

TUNNEL ESPLORABILI
Unendo mobili, scatoloni e altro (per es. il tavolino e lo scivolo Chicco), creavamo una sorta di tunnel in cui muoversi strisciando. Luci spente, una torcia, fili da sarta per simulare le ragnatale e carte appallottolate a fare da ostacolo, i nostri fratelli dovevano esplorare questa zona di gioco per recuperare un oggetto preciso (una chiave o una pietra "preziosa") nascosta da qualche parte.
Escape rooms, levatevi proprio.

CASA DEI FANTASMI
Quando arrivavano le giostre, ovviamente il top era fare un giro nella casa dei fastasmi, col carrello che ti guidava all'interno del tracciato. Noi la ricreavamo in una stanza, stabilendo un percorso obbligato, facendo uso di maschere di carnevale, disegni e quant'altro c'era a tema horror.
Ovviamente nella nostra si doveva camminare.

TROVA SLIMER
L'action figure di Slimer (della linea The Real Ghostbusters) fu oggetto di un gioco che in parte riprendeva l'idea della casa dei fantasmi. Al buio, uno dei nostri fratelli (o entrambi, assieme) dovevano cercareil giocattolo nascosto nella stanza.

AMERICAN SHOW
Ancora le giostre. Non so come si chiami da voi l'American Show, ossia quel percorso che prevede varie pedane mobili, rulli morbidi, laser, labirinti, specchi deformanti e via dicendo. Anche quello lo rifacemmo in casa, usando mobili e cuscini. La piattaforma girevole della televisione fungeva da pedana mobile.

MIX GIOCHI DA TAVOLO
Un'altra nostra grande passione erano i giochi di società: ne avevamo a decine, e mixandoli tutti, creavamo un enorme gioco da tavolo dove le pedine dovevano percorrere ogni plancia (ognuna con le sue regole, inventate da noi ex-novo).


IL GRANDE GIOCO DELL'OCA
Mutuato dalla famosa trasmissione di Raidue, replicammo in casa questo gioco, chiamando quattro nostri amici a partecipare. Le mattonelle avevano dei numeri, a fare da caselle: ognuna con un prova precisa da superare (anche quelle d'acqua, usando i lavandini del bagno!)

RINTRACCIA IL PROPRIETARIO
I giochi tv di Jocelyn forse erano la nostra fonte di ispirazione, perché replicammo anche quello della valigia misteriosa. Il fratello di Leo era il partecipante a cui veniva recapitato un pacco (un contenitore, uno zaino...) con dentro vari oggetti. Ogni volta la trama e quindi la sequenza erano diverse: grazie a una finta rubrica telefonica, era necessario fare un giro di (finte) telefonate per scoprire l'intreccio e risolvere il mistero -entro un tempo limite-. Ricordo che io ero all'altro capo del telefono, perché gli apparecchi comunicavano tra loro da stanza in stanza.

LABORATORIO CHIMICO
Il Piccolo Chimico ci spinse a creare un vero e proprio laboratorio sperimentale.
Grazie a innocue attrezzature mediche (o simili) recuperate tra genitori e parenti, avevamo provette, ampolle, contenitori vari... Ricordo anche che inventavamo i nomi dei prodotti, come fossero farmaci. C'era una lista vera e propria. Il laboratorio si chiamava C.R.S. (Centro Ricerche Sperimentali).
Sapete qual è il bello? Anni dopo, la chimica a scuola mi faceva letteralmente cagare!

FOOD FIGHTERS
Non avevamo i pupazzetti dei Food Fighters se non un paio. Ma avevamo tantissime action figures varie (Masters, G.I. Joe, Turtles) e i veicoli delle stesse. Ebbene, bastava stendere una tovaglia, usare un po' di ketchup e piccole quantità di cibo (pasta, ad esempio) e ricreavamo le battaglie come si vedevano negli spot cartacei (QUI)!

ALL'APERTO


ORIENTAMENTO CON FRECCE COLORATE
Nei terreni della casa in campagna di famiglia, inventammo un gioco a metà tra caccia al tesoro e orienteering. Su alcune pietre, coi pennarelli colorati, disegnavamo delle frecce. Bisognava seguire un colore per volta, sperando fosse quello giusto o quello che portasse a una pista successiva. Le pietre ovvimente non erano facilissime da vedere, tra vegetazione e terra... A fare da concorrenti, ovviamente i nostri fratelli, sorelle, cugini!

SCOUT/ CAMPEGGIATORI
Alla fine lo scout l'ho fatto davvero, ma qualche anno prima ci divertivamo, sempre in campagna, a fare gli esploratori. Zaini, Manuale delle Giovani Marmotte (questo QUI) e un sacco di armamentario per andare a costruire una vera e propria base. Ovviamente il gioco poi evolveva, con la fantasia: c'erano missioni da compiere, forse anche fantascientifiche (tipo postazioni ascolto di strani messaggi...). Ricordo che tenevamo anche un quaderno dove si riportavano vari simboli o icone.


FILMINI STILE FANTASY-SENTAI
I Power Rangers furono la prima ispirazione per mettere su dei filmini mai terminati, che coinvolgevano i nostri fratelli, sorelle e cuginanza varia. Ognuno con un ruolo, si interpretava una trama vagamente fantasy tra ninja e guerrieri, combattimenti con bastoni e via dicendo.
Chissà che fine hanno fatto! Location: sempre la stessa zona di campagna.

ZONA DELLA TORTURA
Il nostro potere distruttivo veniva canalizzato da questo assurdo gioco. Certo, sempre meglio che diventare una baby gang e uccidere di botte la gente a caso, ma comunque era un passatempo su cui oggi gli psicologi ricamerebbero sopra trame da film. In sostanza, avevamo creato un'area per torturare in vari modi (pietre, tagli, impalamenti) sia le foglie dei fichi d'India, sia i finocchi selvatici.
E questo è tutto.

Inutile dire che molte di queste cose, fatte per gioco durante l'infanzia, sono rimaste con me: nell'organizzazione di eventi, nel lavoro, nella scrittura, nelle passioni.
Ah, sì, ho ancora un'inclinazione alla tortura, oggi ovviamente di tipo psicosessuale.

Voi avete mai fatto, da ragazzini, cose simili?
Quali giochi avete inventato?
Quali assurdi passatempi aveva partorito la vostra mente malata?

se ti è piaciuto, leggi anche

[VIDEOCLIP] Viva Forever (Spice Girls, 1998): lo avete mai capito?

$
0
0

Popolarissima ballata pop delle Spice Girls, Viva Forever fu intonata persino dal nostro Lucianone Pavarotti.
Penso ricordiate tutti questo brano, che con un sound malinconico e qualche nota latineggiante, fu per tutti la canzone dell'addio di Geri Halliwell.
Ma se il testo è uno sguardo sul passato di una relazione tra due persone, cosa raccontava invece il videoclip?
Me lo sono chiesto per anni...


Un libro antico dal titolo Viva Forever si apre: in una pagina, si anima la storia di due ragazzi, due amici o... boh, non ho mai capito se siano due maschi o un maschio e una femmina.
Comunque, i due corrono in aperta campagna, verso un enorme contenitore di sorpresine uscito da un altrettanto enorme distributore automatico che si scorge in lontananza.
All'arrivo dei due ragazzi, la capsula si apre di colpo e ne esce fuori un gallo giocattolo che zompetta grazie alla molla che ha al posto delle zampe.

Il gallo entra nel boschetto oltre la radura, e il ragazzo più alto trascina entusiasta l'altro all'inseguimento del giocattolo.
Ecco, non ho mai capito se questo ragazzo più alto fosse appunto un ragazzo, una ragazza o addirittura una persona mosaic-down (!). In una intervista alle Spice si parla di "two boys", non so se possa essere indicativo...


Comunque, attraversato un fiumiciattolo, il gallo si posa su un altro contenitore colorato che si apre lasciando uscire cinque fatine: sono le Spice Girls in versione fairy.
A questo punto, il ragazzo più basso scappa via, mentre l'altra/o resta stupita/o a contemplare queste fatine in computer grafica da Playstation 1, che iniziano a importunarla/o scherzosamente.


Poi, la fatina bionda (Emma) soffia su di lei/lui una polvere magica dorata, tipo sabbia del Sandman per intenderci: e da qui inizia il delirio che manco in un film di Lynch.
Sotto un grande albero c'è un enorme Cubo di Rubik: le fatine trasportano in volo il/la protagonista, che si para davanti al cubo dove, posizionate a formare una stella rovesciata, si mettono a cantare e ballare le nostre.


Al che, la fatina Geri si sposta indietro di un cubetto, andando su quello centrale: che si solleva, rivelando un'apertura nel cubo da cui fuoriesce una luce dorata che sconvolge l'essere umano presente.
Il ragazzino fuggito in precedenza sta osservando tutto di nascosto, e quando vede l'amica/o entrare dentro il Cubo di Rubik aiutato dalle fatine stesse, si avvicina per capirci di più, ma è tardi: tutte/i sono ormai entrate/i all'interno dell'oggetto, che si rimpicciolisce all'arrivo dell'altro ragazzo.


Camminando spaesato, il "sopravvissuto" (con in mano il Cubo di Rubik) arriva in prossimità del grande distributore automatico.
Una capsula è aperta, e da lì proviene una luce celeste che attira il ragazzo: posizionato il Cubo di Rubick all'interno, la chiude e la lancia fin dentro il distributore, facendola entrare da dove dovrebbe invece uscire.


L'ovetto finisce così in cima a tutti gli altri ancora non distribuiti; il ragazzino se ne va sconfortato e triste, mentre alle sue spalle -dall'uscita del distributore- spuntano volando le cinque fatine. Per ultima, quella che sembra Geri ma che in realtà ha ora l'aspetto dell'altra/o ragazza/o... Con questa scena, il libro si chiude e non ha più il titolo.

Ecco, ora ditemi.
Ho pensato fosse una metafora sull'addio di Geri, ma non vi sembra un po' criptica?
Il senso è quello diell'amicizia nell'infanzia che poi cambia prospettiva con la crescita?
Perché le fatine lo uccidono, di fatto?
Che idea vi siete fatti sul videoclip di Viva Forever?

[SIGLE TV] Valentina, la serie tv tratta dal fumetto (1989)

$
0
0

Penso tutti qui sappiate chi sia la bella, colta e conturbante Valentina, creatura a fumetti del nostro Guido Crepax.
Tra politica ed erotismo, tra avventure sognanti e storie misteriose, tra problemi psicologici e fisici, la fotografa Valentina Rosselli nacque sulla rivista Linus negli anni '60 e da allora non è mai andata via dall'immaginario dei lettori italiani.
Un personaggio così forte non poteva passare inosservato per gli altri media: dopo essere approdata al cinema, tra il 1989 e il 1990 Valentina sbarcò in tv...


La serie tv, prodotta dalla Reteitalia di Silvio Berlusconi, era liberamente tratta dalle storie di Crepax.
In tredici episodi autoconclusivi, si rivivevano le avventure della bella fotografa.
Nel cast, Demetra Hampton al massimo dello splendore, ma anche Russel Case, Sabrina Ferilli, Giorgio Tirabassi, Kim Rossi Stuart.
Le immagini della sigla sono tipicamente nel mood di quel periodo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.
Font minimalisti, di "classe", e qualche pennellata di colore.
Capirete di cosa parlo vedendo il video, e sicuramente vi tornerà in mente questo preciso stile.

Con immagini fisse o appena in movimento, l'opening replicava qualche famosa scena del fumetto cercando di restituire la natura di vignetta.


Viewing all 2684 articles
Browse latest View live