Perdo d'occhio la blogosfera per un po' e cosa trovo?
Moscezza, stanchezza, deserto.
Cos'è successo in questi lidi?
Non facciamo finta di niente: sarà un periodo, magari, ma trovo una situazione quasi comatosa.
E vi avviso: dopo questo post potreste anche odiarmi...
Al di là dei miei numeri e delle interazioni che ricevo (seppur sempre calorosissime, tutto si è drasticamente dimezzato se non di più), ritrovo una blogosfera fiacca e priva di mordente.
È vero: i sintomi li avevo notati già da prima della scorsa estate, e forse dopo due anni al massimo è giusto che si abbia un periodo più in calo.
Non parlo solo di me, sia chiaro.
Guardate quante defezioni: scorrete i blogroll e contate quanti sono i blog (che seguivamo) ormai aggiornati come ultima data a oltre sei mesi fa. Addirittura un anno, e oltre.
Stavolta più delle altre volte.
Torno e noto post quasi clickbait, quasi senz'anima. Come fossero robotici.
Sembra -ma è solo una mia impressione, spero- che vengano scritti meccanicamente, giornalmente, quasi più al servizio di SEO e serp che del lettore.
IL PROBLEMA DEI "COMMENTI PER FORZA"
Torno e trovo sempre più commenti non pertinenti all'argomento trattato nell'articolo.Sempre più generici, sempre più vaghi: che non aggiungono nulla, insomma.
Esempio: si parla di una specifica puntata di una serie su un supereroe e ti ritrovi commenti su quanto sia figo o non figo quel personaggio, in generale.
Quindi, non commenti pertinenti al contenuto del post, ma proprio indefiniti.
Così, giusto per scrivere qualcosa.
Come se l'argomento preciso, l'argomento reale del post, non interessasse.
E ci sta: mica deve interessare per forza!
A me non interessano certo tutti i vostri post!
Altro esempio: si parla di quanto sia pericolosa una persona e ti ritrovi commenti su quanto, la stessa, sia brava.
E non perché si hanno opinioni diverse sull'argomento, ma perché nemmeno si è letto l'articolo, su cui comunque una persona ha perso tempo per presentarlo al meglio.
Metto un post sulla nostaglia e -solo perché c'è uno snack come immagine iniziale- ricevo commenti sulle merendine, completamente off-topic.
In pochi hanno davvero letto, ma tutti commentano comunque.
NON COMMENTATE!
Non c'è bisogno di commentare per forza.Non è un do ut des, il commento: non è che se non passate a commentare da me, non vengo più da voi. Se scrivete cose che mi interessano, le leggo a prescindere e se posso vi fornisco anche la mia opinione in merito.
Ma piuttosto che ricevere commenti di circostanza (al di là di apprezzabili saluti quando non c'è modo di sentirsi altrove), preferisco non riceverne affatto.
Non commentate, se non volete.
Se non avete niente da dire. Se non avete nemmeno letto il post, travisandone il contenuto.
Ma, se proprio dovete attuare questo scambio, ci sono decine e decine di altri post, magari di maggiore interesse.
ALTRE PROBLEMATICHE
Viene pubblicata un'opera e ti ritrovi almeno sette blog che in due giorni ti piazzano la medesima recensione della stessa. Dove cambia al massimo solo il voto finale, e nemmeno di tanto.Ci sta: è logico aspettarsi l'analisi del titolo del momento.
Ma sorge un problema: dopo che si è letti una, due recensioni... cosa dire di più fra i commenti?
Io spesso salto del tutto.
Ho notato ripicche e litigi, anche più di un tempo.
Mai mi sognerei di non leggere più un blog che ho sempre seguito solo perché, ad esempio, tra i commenti compaiono ancora le clone-bloggers e le accolite che mi hanno offeso pubblicamente.
Anche quando so che il padrone del blog SA che si tratta di utenti fake, pericolosi e attaccabrighe.
Ma quelli sono problemi suoi, non miei, fino a che non mi toccano direttamente.
Io, quei blog li leggo lo stesso con piacere, al di là di chi posso trovare nei commenti.
LE MIE "COLPE"
Sicuramente anche io ho le mie colpe, in tutta questa situazione.Certo mi è dispiaciuto passare più di una serata sui blog -come ai vecchi tempi- e trovare la desolazione. Nessuno scambio, nessun divertente via vai.
Ci si è rintanati tutti nel proprio guscio.
Spesso io scrivo articoli molto di nicchia, è vero, ma appunto non ho mai preteso né che il mio pubblico li legga, né che li commenti. Men che meno, che li commenti senza averli manco letti.
Mi spiace constatare che il tanto vituperato Facebookè invece il posto dove in media ricevo le interazioni più pertinenti, ricche e costruttive.
Dove, se qui parlo di una precisa serie di -chessò- Batman, mi ritrovo commenti che citano nomi e autori, edizioni vecchie e nuove e via dicendo.
Quasi mai frasi di circostanza o del tutto campate in aria come succede sempre più spesso sul blog.
Evidentemente sono io che non so più bloggare: è finita la mia epoca del blogging? Devo puntare più sui social, rivolgermi ad altre persone?
Voi come trovate la blogosfera?
Non vi sembra sia il caso di usare il defibrillatore?