L'altro giorno, sul blog di Nino dedicato a Sailor Moon (QUI) ho scoperto che questo è il mese del pride, inteso come orgoglio LGBT (che ogni tanto aggiunge qualche altra lettera alla sigla).
E, in un post su Sailor Uranus e Sailor Neptune, si citava anche la nuova She-Ra... che dell'omosessualità ha fatto la sua bandiera ma è stata criticata ovunque pure da molti gay.
E allora perché non trattare a fondo l'argomento?
Pronti per scoprire l'omosessualità nelle serie animate?
Il Giappone, in questo senso, ha sempre anticipato i tempi.
Sia per cultura in sé (dal teatro en travesti ai rapporti omo-camerateschi tra "fratelli" samurai), sia perché i creatori di manga e anime sono figli di 'ndrocchia, l'omosessualità non è mai stata un vero tabù.
E così, se anche spesso i personaggi dei prodotti di intrattenimento erano dichiaratamente etero, c'era sempre quell'ambigua sfumatura che faceva sognare i fan, e dava origine a fanfiction e storie unofficial parallele. Dove, per esempio, Holly Hutton si faceva i suoi goal con Tom Becker (lo avrei scelto pure io al posto di quella cessa di Patty) o Andromeda si faceva incatenare dal lungo e duro settimo senso di Fish.
Fino a quando, poi, personaggi realmente omosessuali (nel senso di dichiaratamente tali, magari anche solo ad arrivarci per esclusione) sono apparsi veramente.
Se Lady Oscar è una bandiera LGBT quasi seminale, pur non avendo alcun reale connotato lesbico, penso invece al Generale Blue di Dragon Ball: la tv italiana ha censurato qualcosina, ma si intuiva fosse gay tanto che schifa pure la presenza femminile.
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Oscar e Maria Antonietta |
Ma le più famose in questo mondo sono proprio Heles e Milena, ossia Haruka e Michiru, ossia ancora Sailor Uranus e Sailor Neptune.
Pur con qualche alleggerimento da parte di Mediaset, fu impossibile tenere nascosta la loro relazione. Ci sono scene emblematiche inequivocabili che i fan hanno ben stampate in mente.
Insomma, le due dichiarano che il loro legame è più forte dell'amore, e di fatto stanno insieme.
Era la metà degli anni '90 e a nessuno, la cosa, stupì più di tanto.
Fecero invece scalpore, nella stessa opera, i tre ragazzi che diventano donne -richiamando un potere stellare-. Ma fecero scalpore solo per qualche psicologo da settimanale patinato, perché io percepivo la cosa né più né meno come il cambio di sesso di Ranma.
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i/le Sailor Starlights |
Il remake di Sailor Moon, mandato in onda dalla Rai un paio di anni fa, è ancora più esplicito: a Uranus e Neptune è dedicata persino la sigla finale, che non lascia spazio a dubbi.
E nulla è stato censurato, stavolta. Neppure un bacio. E nessuno ha avuto da ridire, pur essendo sulla castigata tv di Stato.
Qualche anno prima è invece andato in onda il bellissimo La Rivoluzione di Utena, su Sky.
Un anime che contiene un personaggio dichiaratamente lesbico (Juri Arisugawa) innamorata di una stronzetta col senso di superiorità.
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Juri e Shiori |
Persino il personaggio principale (Utena) vive un'avventura molto ambigua con l'altra protagonista (Anthy), in un detto/non detto tra l'onirico e il labirintico che però viene esplicitato nel film sequel/remake.
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Utena e Anthy |
L'autrice di Lady Oscar, a dire la verità, aveva comunque esplorato le giovani pulsioni omoerotiche delle ricche ragazze giapponesi, in Caro Fratello..., un anime andato in onda da noi nei primi anni 2000. Un'opera che vi consiglio, anche solo per i risvolti psicologici contenuti.
Qualche tempo prima, sempre la Mediaset dovette fare i salti mortali per cercare di "nascondere" le attrazioni che i personaggi di Card Captor Sakura provavano l'uno per l'altro.
Tranne poi una effettiva coppia che uscì alla luce del sole sul finale (Touya e Yukito) tutte le altre attrazioni erano in qualche modo spiegate, come ad esempio un "sentire" inconsciamente i poteri magici latenti di qualcuno.
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Touya e Yukito |
Certo -leggetela come vi pare- è chiaro che tutto abbia un doppio senso, così come la scena del primo incontro tra Uranus e Neptune, dove le due si dicono di "sentirsi uguali" e di sapere "cosa stanno provando", riferendosi tra le righe alla minaccia del nemico, o forse alla loro natura.
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Michiru e Haruka in Sailor Moon Crystal |
Poi, ci sono personaggi dichiaratamente omosessuali che rientrano nella categoria "comedy", come il pazzo (ma forse lui direbbe di sé la pazza) Mr. Two Bon Kurei, di ONE PIECE.
Ballerino classico, cigni e tutù, trucco e si va a perseguire la Gay Way, come scritto a caratteri cubitali sul suo lungo abito.
Per non parlare di Emporio Ivankov, ispirato al Tim Curry di The Rocky Horror Picture Show, che comanda un plotone di trans-formati, ossia gente a cui ha fatto cambiare sesso.
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Mr. Two |
E quindi veniamo aShe-Ra di Netlix (sì, lo so, è una fissazione...).
Un'opera che rilegge vecchi personaggi già consolidati, trasformandoli in altro: cambiano le loro etnie, cambiano le loro età, cambiano i loro fisici e pure i gusti sessuali.
She-Ra di Netflix vorrebbe provare a essere come le opere qui sopra elencate. Gioca con ambiguità e con letture tra le righe, più o meno velate. Ma arriva anni luce in ritardo col mondo, specie col mondo dell'animazione.
Tutte cose che Card Captor Sakura e Sailor Moon avevano fatto venti e più anni fa, in modo peraltro naturalissimo, semplice e, soprattutto, funzionale.
Caratteristiche mancanti invece in un'opera -dove peraltro si riprende già un'icona LGBT anni '80, sconvolgendola- che risulta del tutto forzata e innaturale.
E il rapporto lesbo tra Uranus e Neptune funziona ancora e sempre meglio di qualsiasi stravolgimento in questo senso.
Per approfondire: