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[SERIE TV] è Stranger Things Mania: perché piace così tanto?

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Mettetevi l'anima in pace: è scoppiata la Stranger Things Mania.
Se la prima stagione si era imposta come piccolo gioiellino retronostalgico e la seconda aveva confermato il trend con un fandom solido, ora la serie dei Duffer Brothers è ufficialmente elevata a fenomeno sociale, culturale, d'intrattenimento.
Me ne sono accorto ieri, quando da Pull & Bear -negozio che vende il vestiario targato Stranger Things- non solo non era rimasta nemmeno una sola t-shirt tra quelle proposte (finite dopo due giorni, sia quelle per uomo che quelle per donna, mi dicono...), ma soprattutto quando sento un ragazzino chiedere alla madre la maglietta di Stranger Things.
Ma perché piace così tanto?
Perché Stranger Things funziona?

Lego ufficiali. Libri non ufficiali e altri ufficialissimi (QUI la recensione), più fumetti e romanzi ufficialissimissimi (presto ve ne parlerò); giochi, videogiochi, gadget.
E una terza stagione (recensione no spoiler QUI) che è già stata vista oltre 40 milioni di volte sulla piattaforma Netflix.
Un fenomeno, né più né meno.
Sulla bocca di tutti, dai ragazzini di dieci anni agli adulti: Stranger Things Mania.
Di quelle mode che non piacciono proprio a tutti i fan, specie a chi sentiva un po' suo tale gioiellino. Ma che volete farci: l'hanno pensata bene e costruita meglio.
E per fortuna la qualità non scende, anzi sale, con Stranger Things 3 che potrebbe essere addirittura meglio delle stagioni precedenti.



Il fenomeno in sé non è tanto nella ricostruzione degli anni '80 (peraltro ricreati con un mood quasi perfetto). Gli anni '80 sono quasi solo una cornice: la retromania è sempre stata in atto (si pensi a The Goldbergs) e negli anni '80 stessi c'era la celebrazione patinata degli anni '50 e '60, sia in tv (Happy Days) che al cinema (Stand by me, Sapore di mare).
Il fenomeno Stranger Thingsè ascrivibile alla pura e semplice questione del "cineragazzi" degli anni che omaggia. Perché ha dentro non tanto la marea di citazioni e omaggi, quanto la stessa identica forza dei film dell'epoca.

E quindi il mostro torna a stupire, così come stupivano i dinosauri di Jurassic Park (che è anni '90, ma vuoi mettere?); quindi l'amicizia torna ad avere un grande valore, sia nell'infanzia (st. 1 e 2) sia nella preadolescenza (st. 3). Ed è quella di Gordie, di Data, di Ben, di Elliot, di Bill.
È il cinema spielberghiano mixato coi classici di King ma non solo.
L'incredulità è sospesa, c'è voglia di restare stupiti e di non badare agli eventuali buchi, o alle illogicità: c'è voglia di godersela, di fantasticare come un tempo, con storie semplici e atmosfere da sogno.
Con vicende che garantiscono un finale almeno accomodante e soddisfacente quando non lieto.
Dove i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi, ma nessuno è tagliato con l'accetta. Sono i ruoli sociali. È come per Ready Player One, che guarda un po'è firmato Spielberg.



Il valore di Stranger Things non è nella trama in sé (un calderone in cui si può buttare di tutto, dalla minaccia comunista agli scienziati pazzi; dagli alieni ai mostri, per finire con esperimenti militari deviati). No.
È nella magia. Nei rapporti tra i personaggi, nell'amicizia tra i protagonisti, nei primi amori indirizzati verso la teen comedy (vedrete, nella quarta stagione).
Sì, perché Stranger Things va avanti, e non potrebbe essere altrimenti vista la mania in corso.
E siccome si parla di altre due stagioni, ho già pensato a una cosa: è da un po' che Netflix punta sugli eventi del calendario, per così dire, facendo uscire la serie in concomitanza con feste o vacanze (vissute peraltro all'interno stesso delle storie).

Se la seconda stagione era ambientata durante Halloween ed è uscita proprio ad Halloween, e la terza è ambientata durante i festeggiamenti dell'Indipendenza ed è stata rilasciata il 4 luglio, vedrete che per la quarta ci tocca il Thanksgiving.
E già immagino il gran finale della quinta: Natale 1989.
Sia perché, come l'estate, il Natale è l'altro grande classico del genere cineragazzi anni '80, sia perché Stranger Things celebra proprio questi anni '80: cosa c'è di più bello che terminare il tutto con l'entrata nel nuovo decennio?


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