Mi rifaccio al post di Alex (QUI) ma anche a tutto ciò che ho letto in rete in questi giorni, specie nelle discussioni partite parlando del fenomeno Stranger Things (QUI).
In sostanza, i pensieri di quanti hanno realmente vissuto (mediaticamente) gli anni '80 e '90 sono molteplici. A volte intolleranti, a volte critici, altre volte più aperti.
Parlando di remake, di sequel, di riproposte. Ma anche di opere che si rifanno alle atmosfere del passato, per moda o per necessità narrativa.
Ecco come la vediamo...
L'EGOISMO "ADULTO"
Il tipo di egoismo adulto è quello che apprezza e richiede opere (serie tv, film) che siano sempre impegnative, cupe, difficili: adulte.Ma che fine hanno fatto le opere "per tutti", da guardarsi in famiglia?
Quei telefilm capaci di aggregare, sul divano, ogni membro della casa?
Non esistono più, forse... perché tutti vogliamo cose complesse.
A me non dispiacerebbe se tornassero a produrre storie fruibili da chiunque, senza che risultino per questo piatte o sciocche.
L'EGOISMO "TECNICO"
È il tipo di egoismo di chi non accetta opere ambientate nel suo passato, perché "che ne sanno davvero i 2000"?Cioè, il divario è così forte (per tecnologie e modi di vivere) che le nuove generazioni non comprendono a fondo e tutto si risolve al solo mood modaiolo.
Si vorrebbe quindi che opere destinate ai retronostalgici siano solo appannaggio di questo pubblico, estromettendole del tutto agli altri, che non le comprenderebbero.
L'EGOISMO "REMAKE"
È l'egoismo di chi pretende che i remake dei titoli storici, quando erano abbastanza infantili, siano proposti in chiave adulta.Ecco, io sono il primo a volere questo, sono sincero. Perché penso che le opere del passato nessuno le tocchi, però sarebbe bello avere remake con storie più mature -ma sempre rispettose dell'icona già nell'immaginario collettivo, ossia senza che questa sia stravolta-.
COSA PENSO IO
Serie come Stranger Things, che per vezzo sono ambientate nel passato ma riportano anche la narrazione a livelli semplici, per "tutti", possono invece essere il ponte transgenerazionale che collega noi e i giovanissimi.Come in passato altre opere, anche oggi possono sorgere titoli capaci di creare un filo con le nuove generazioni. Che apprezzano, forse non capiscono del tutto il passato, ma potranno imparare a farlo.
E noi, con loro, il presente.
Non siamo diversi.