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[PERSONAGGI] va bene Joker, ma qua il vero pazzo è Batman!


Vi racconto una barzelletta. Fermatemi se la conoscete.
Faceva pressappoco così: due pazzi voglio fuggire dal manicomio dove sono rinchiusi.
Scappano dai tetti, ma solo uno dei due riesce a fare il grande salto da un palazzo all'altro.
Così, guardando il compare immobile sul cornicione, il matto ormai al di là del manicomio gli fa: "accendo la torcia creando un passaggio col fascio di luce, così puoi camminarci sopra e arrivare fin qui!".
L'altro gli risponde: "mica sono pazzo! quando sono a metà percorso, potresti spegnere la torcia!".
Questi due pazzi sono Batman e Joker. E il manicomio non è Arkham, no: è l'intera Gotham City.

Ora, non so se siete reduci dalla visione di Joker (QUI la mia recensione), ma immagino potreste essere tra i tanti che stanno decretando il successo commerciale di questa pellicola.
Che ha raccontato un'ennesima versione delle origini del pagliaccio del crimine: il Joker.
In sostanza, tra novità e rimandi al fumetto, la questione è che una giornata storta, in una società storta, e qualche inclinazione mentale sbagliata... fanno di te un pazzo pericoloso.

Ecco. Ora, come disse una volta Bats al nostro Joker, proprio prima di raccontarsi quella barzelletta di cui sopra, non è che tutti si inginocchiano al caos, alla follia criminale, dopo una giornata storta.
Questa è la differenza. Perché la vita è così per tutti: ci ignora e ignora le nostre malattie; ci dà colpi a destra e sinistra; ci fa sentire falliti; ci umilia.
Ma non per questo strisciamo fino a diventare Joker.
O Batman.



Già: Batman è pazzo quanto e più del Joker.
Una giornata sbagliata, perde tutto.
Un balordo gli uccide i genitori all'uscita di un cinema e via.
La sua mente è segnata per sempre. Non diventa forse un criminale (anche se i suoi atti, per legge, lo sono) ma impazzisce.
Chiariamo: impazzisce del tutto. Perché una persona che diventa pazza non impazzisce così, di colpo. È già portata clinicamente a esserlo.

Mancava il trigger e gliel'hanno fornito.
Batman è pazzo come Joker. Dove quest'ultimo rappresenta il caos di una vita senza più alcun senso, Bruce è il suo contraltare. Una vita rigida, meccanica, impostata.
Non mi stupirebbe sapere che Batman altri non è che la proiezione immaginaria di quel bambino (pazzo) a cui hanno ucciso i genitori.
La creazione di un alter ego forte, invicibile, che conosce ogni lingua, ogni arte marziale, ogni materia a partire da quelle scientifiche.
Imbattibile. Il più grande detective del mondo.




Perché, diciamocelo (e il Joker ha ragione): come può essere normale una persona che indossa un costume da pipistrello e se ne va in giro a fare il vigilante non richiesto?
Non sei normale. Per niente.
Per me Bats è questo. Un personaggio che rappresenta un tipo di follia, e forse tutti i personaggi della sua storia sono un tipo di disturbo mentale.
Ma non solo: potrebbero essere anche dei simboli all'interno dell'esistenza di Bruce.



Robin è la versione rimasta pura e bambina del nero fascista Batman.
Stesso passato, ma si guarda al futuro in modo diverso.
Addirittura suggeriscono Robin come sogno omoerotico.
Là dove quello eterosessuale è ovviamente la conturbante Catwoman, in un infinito gioco di acchiapparella che altro non è che un rapporto tra due innamorati.

Vi racconto una barzelletta.
Fermatemi se la conoscete.

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