Periodo: 16 gennaio 2020 - 15 febbraio 2020
Erano anni che non mi capitava di passare un inverno, almeno fino a ora, senza neve.
Stranissimo, per me.
Sarà dal 1999 che non succedeva. In compenso sono stati giorni di vento.
Un vento fortissimo, distruttore e rinnovatore.
Un vento che mi ha reso abbastanza immobile, nonostante tutto.
Dopo una prima metà di gennaio davvero emozionante, sono tornato alla routine senza colpo ferire.
Senza eccessive emozioni, ma godendomi gli affetti e il solito bellissimo calore degli amici.
Per il resto, tutto congelato. Come se ad altro non ci pensassi proprio, per ora.
Sono tornato dalla Puglia un po' insofferente, questo sì.
Inizio a non sopportare più molto le persone, la massa.
Mi hanno detto che ci sta, ogni tanto.
In effetti, noto spesso un livello talmente diverso dal mio (non basso, non alto, ma diverso) che ciò mi rende scazzato.
A lavoro sono stato impegnato con un paio di eventi serali non da poco (dalla festa annuale al San Valentino Messicano), e questo è stato l'unico scampolo di mondanità del periodo.
Per il resto, vento.
Leggo poco, vedo poco, ascolto poco, vento.
Una piacevole e anonima bolla, il cui unico guizzo è l'esser partito finalmente con la mia web-radio (a proposito, recuperate i primi due episodi già disponibili, se non avete ascoltato ancora A letto con Moz, QUI).
Insomma, giorni di vento.
Che mi hanno portato un peluche di Yoshi portato dallo stesso, ritrovato appena fuori dal portone.
Tempesta vera ma calma piatta (e va bene così) per il resto.
Con la primavera in anticipo, magari le cose si invertiranno.