Il primo albo del 2021, come di consueto, esce qualche giorno prima: e così Vile inganno, n.1 dell'editorialmente sessantesimo anno di Diabolik, arriva nelle nostre edicole.
Con una copertina (di Buffagni) che incuriosisce e colpisce: se altrove ha generato sproloqui allucinanti, qui si apprezza per la sua forza evocativa.
Tantissimi pugnali di Diabolik che stanno per colpire -ovviamente in modo figurato- un ragazzino.
E non si può che avere già grandi aspettative.
Se c'è una cosa che Diabolik non farebbe (e farà) mai, è nuocere a un minorenne.
Almeno fino a quando un numero di Diabolik non lo scriverò io.
Ma è una regola fissa, sacrosanta: ecco perché la copertina colpisce; ecco perché colpisce il titolo.
Come staranno davvero le cose?
Vile ingannoè un albo che si apre nel presente, scende indietro di qualche giorno, e torna all'oggi.
Per spiegarci un intricato colpo che rischia di andare in fumo, con Diabolik e Eva che si ritroveranno loro malgrado chiusi tra più fuochi, e che dovranno fronteggiare un avversario senza freni.
Per poter rubare una preziosissima spilla, Diabolik è costretto a un lungo lavoro che gli permetta di forare un muro. Durante questa preparazione incontra il giovanissimo Luca, ragazzino scappato agli assistenti sociali e che ora dovrà vivere l'avventura più brutta della sua vita, data la presenza di Diabolik!
Ovviamente l'imprevisto -come spesso accade nelle nostre del nostro- ci mette lo zampino donando quel pepe necessario a rendere la vicenda scoppiettante.
Vile ingannoè una storia che si fregia di una parte molto "action" e di un'altra molto descrittiva.
Due opposti che riescono a convivere, nelle pagine scritte e sceneggiate da Lotti e Mainardi.
Per mio puro gusto personale, accettando persino gli "spiegoni" tradizionali, avrei preferito meno tecnicismi per il colpo e magari un finale più emozionale.
Io, che ormai leggo Diabolik da anni, ho fiutato subito che, a un certo punto, "qualcosa non andava", ma devo dire che la storia è stata ben orchestrata e non è semplice accorgersi di certi dettagli (narrativi e non).
Disegni classici e particolareggiati, a opera di Nunziati e Brandi, vantano una particolarità: l'utilizzo di immagini vere (fotografie), visibili "fumettate" in una vignetta.
Forse leggermente meno bello dell'albo precedente (una delle migliori storie del 2020), ma Vile inganno resta un ottimo modo per aprire la nuova annata diabolika!
Piccola segnalazione: da questo mese mi trovate anche su Diabolikando, fanzine distribuita dal Diabolik Club (ordinabile presso di loro) curata da Andrea Agati (che si sta occupando anche di Anastatika) e da Michele Iudica (soggettista della serie).
Per questo numero, ho scritto uno studio sul Diabolik "finto", un passato in cui ha usato una doppia identità, un periodo particolare poco esplorato: Dopo di King, prima di Eva.
Diabolikando del dicembre 2020 è in vendita sia in edizione regolare che variant; con l'acquisto verrà allegata la stampa della copertina, autorizzata dalla Astorina.
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