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[FUMETTI] Diabolik - Il tormento di Altea, la recensione (no spoiler)

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L'albo numero 4 di questo anno è tutto dedicato alla duchessa di Vallenberg, sin dal titolo e dalla stupenda copertina di Matteo Buffagni.
Il tormento di Alteaè qualcosa che viene dal passato, una tragica disavventura che avrà ripercussioni nel presente, proprio in questo albo.
E con Diabolik e Eva pronti a mettere le mani sull'ennesimo ricco bottino.

Quando Altea era giovane, ha vissuto un episodio non propriamente degno di una nobildonna.
Ma sembrava essersi lasciata alla spalle tutto, nonostante il mondo attorno a lei fosse crollato.
Tanti anni dopo, la duchessa dovrà tornare nei luoghi di quell'oscuro passato: non può sottrarsi ai doveri, ma anche i ricordi e i tormenti riaffiorano.



Ciò avviene proprio mentre Diabolik sta studiando un piano per un colpo impossibile: stavolta Ginko ha pensato a tutto e la presenza dell'ispettore è determinante per la riuscita del trasporto dei preziosi.
Un modo per aggirare tutte le misure di sicurezza prese da Ginko dovrà pure esserci...
Questa è la cornice generale in cui viene imbastita la trama di Il tormento di Altea: un albo che concede piacevolmente molto spazio alle storie e ai sentimenti dei protagonisti (Altea e Ginko, su tutti, ma non solo) e può fare anche a meno di colpi troppo elaborati, lasciando a Diabolik il giusto spazio d'azione senza troppi tecnicismi.




Certo ci si può aspettare come staranno le cose, eppure l'ottima storia del direttore Mario Gomboli e Tito Faraci (quest'ultimo anche sceneggiatore) riesce a sorprendere e regalare emozioni con un albo davvero avvincente.
I disegni sono di Cerveglieri, Montorio e Merati, coi retini di Leonardo Vasco.
Ottimo, per i fan, il ritrovarsi citati personaggi ricorrenti: ciò contribuisce a definire un mondo preciso, senza risultare minimamente invalidanti per i lettori occasionali.




Se proprio devo trovare il pelo nell'uovo (o il capello nel bicchiere, in questa storia molto "alcoolica"), potrei dire che le vicende ambientate nel passato sembrano avere più uno scenario anni '80 che anni '50-'60, come dovrebbe invece essere per la giovinezza di Altea.
Ma ci si può tranquillamente passare sopra.



Ottima avventura, intrigante fino... all'ultima goccia!
In edicola.


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