Disponibili in lingua italiana i primi episodi di Bleach: un anime che ancora mancava nel nostro paese anche se in passato si era paventata l'ipotesi che potesse arrivare sulle reti Mediaset.
Una trasmissione mai avvenuta, per svariate ragioni (economiche e di censura) e che ora viene colmata da Prime Video (con Dynit).
Ma è già più di un anno che -dopo diverso tempo di oblio dopo l'ultimo boom degli anni 2000- le serie animate giapponesi (e, di pari passo, anche i manga) sembrano star conoscendo un nuovo periodo d'oro in Italia.
In realtà opere come Naruto e One Piece hanno sempre continuato ad appassionare i fan, in questi anni.
Altri anime dal gusto fanservice avevano un certo successo in sub-ita, streaming e magari anche attraverso piraterie assortite.
Ma per boom intendiamo un'altra cosa: il coinvolgimento ufficiale di televisioni, piattaforme; cose, insomma, "canonizzate".
E il clamore precedente era sicuramente scemato, negli anni.
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Lavorando con ragazzi e giovani, noto come le grandi piattaforme streaming siano prese d'assalto nelle loro sezioni dedicate all'animazione.
The promised nerveland, Hi-score girl, L'attacco dei giganti, l'amatissimo (dalle nuove generazioni) Demon Slayer, SK8 the infinity ma anche tanti titoli che vengono recuperati dal passato perché proposti da aziende come Yamato Video o la già citata Dynit.
Gundam, Berserk, Il mistero della pietra azzurra, GTO...
Italia 1 prosegue coi classici inossidabili degli anni '80 (e non solo: c'è anche Rossana); Italia 2 magari osa un po' di più avendo trasmesso Orange Road, I Cavalieri dello Zodiaco e City Hunter, e proponendo in prima visione My Hero Academia.
La ripresa del doppiaggio di serie come Naruto e One Piece per Mediaset sembra inoltre aprire a una nuova piccola ondata anche sui canali tradizionali.
I manga escono in collezioni da edicola; il lockdown ha sicuramente "costretto" molti a esplorare lo streaming e quello che Netflix, Prime e le altre piattaforme propongono; di certo anche i consigli di youtuber, tiktoker e twitchers (miti dei giovanissimi) possono aver influito.
Dunque: siamo davvero davanti a un nuovo boom degli anime in Italia?
E in che misura ciò starebbe avvenendo?
Quali differenze saranno determinate dai nuovi metodi di fruizione?
Si tornerà davvero a una nuova ondata/moda legata alla giappomania, magari più moderna, consapevole e meno ghettizzata rispetto al passato?