Quantcast
Channel: MOZ O'CLOCK
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2677

[CANALI DEL PASSATO] Gay.tv, la storia della rete (e gli anime che ha proposto)

$
0
0


Vi chiederete: cosa c'entra un canale di nome Gay.tv, a tematica semi-generalista ma perlopiù rivolto al mondo LGBT, nella riesplorazione di quelle reti televisive del passato che hanno proposto argomenti nerd?
Ebbene, anche Gay.tv (di cui oggi sopravvive solo il sito internet) ha trasmesso svariate robe che ci interessano...
Ripercorriamo dunque la storia di questa rete, che era gratuita e disponibile in chiaro sul satellite, e riscopriamo cosa venne mandato in onda negli ormai lontani primi anni 2000!
Prima di iniziare, vi lascio i link delle retrospettive su altri canali del passato


Nata il 13 maggio 2002, Gay.tv apre la sua programmazione con la serie inglese Queer as Folk.
Ci vuole un po' di tempo prima che inizi ad arrivare anche l'animazione: l'accordo è con Yamato Video, che peraltro in catalogo (vedi QUI) aveva diverse opere a tema shonen ai.
Col suo logo arancione verticale (poi diventerà nero), la rete proponeva volti anche noti in una squadra perlopiù di giovani conduttori.
Le dj La Pina e Katamashi, Diego Passoni, il talk show con Luca Zanforlin e i programmi più leggeri con l'ex iena Fabio Canino.




Rete perlopiù musicale (ampio spazio era dedicato ai videoclip e ai format che ruotavano attorno alla proposta di musica), ebbe anche un innovativo reality show condotto da Alessandro Cecchi Paone, una chat sul televideo e programmi notturni di linee erotiche o cartomanzia ad hoc.
Spiritose lezioni di sesso con Maurizia Paradiso, ospite Eva Robin's, consigli casalinghi con l'anziana Ione (che venne a mancare quando la rete era ancora attiva) e persino previsioni meteo costituivano il palinsesto principale, che però si arricchiva appunto di fiction ma anche di cortometraggi e quei film d'autore recuperati dal circuito dei festival, di difficile reperibilità nella grande distribuzione.




E qui veniamo a quel che ci interessa: con capitali olandesi ma di base a Milano, Gay.tv sigla un accordo con la milanese Yamato Video.
Arriva così il live action di Lady Oscar, film del 1979 di Jacques Demy.


Lady Oscar, il film


Dopo qualche mese partono anche gli special, gli OAV e i film animati.
Anche a puntate, qualora si fosse trattato di una miniserie.
E spesso strettamente a tema (anche se in Giappone non si tratta di opere rivolte a un pubblico omosessuale ma nascono come prodotti destinati a un pubblico etero femminile). abbiamo visto: Il cuneo dell'amore, L'equazione del professore, La leggenda dei Lupi Blu, Kizuna, Pratiche fuori orario e anche la novità di fine 2002 Fake - un'indagine confidenziale.


La leggenda dei Lupi Blu


Persino quel capolavoro dell'animazione che èIl Poema del Vento e degli Alberi (QUI), e che travalica i generi, trovò spazio in palinsesto.
Queste opere venivano mandate in onda in prima serata, un giorno alla settimana, e poi replicate in altri orari (seconda o terza serata) di qualche giorno seguente.




Anche i sei episodi della serie Proteggi la mia terra, che in realtà ha solo un vago accenno di tematica LGBT -peraltro nemmeno così palese-, vennero mandati in onda, in tre serate.




La serie animata di punta divenne però I Cavalieri dello Zodiaco, trasmessa a più riprese -due episodi ogni giorno in due slot diversi- e anche replicata.

RISCOPRI LA STORIA DEI CAVALIERI DELLO ZODIACO IN ITALIA, CLICK QUI


Un cartoon che sicuramente è anche un'icona gay grazie a tanti personaggi ambigui e situazioni che hanno infiammato i (ma soprattutto le) fan.




Nel 2003 Gay.tv ci riprova, con la serialità giapponese: in prima serata, due episodi a settimana, viene trasmesso Caro Fratello..., con la sigla de I Cavalieri del Re (QUI).
Le avventure della protagonista, in un ambiente totalmente femminile dove si crea un lesbismo strisciante, si fermano a metà, a causa delle vacanze estive: ma con la promessa di riprendere la programmazione a settembre.
Una cosa che non è mai avvenuta.




Anche La Rivoluzione di Utena sarebbe dovuta essere del lotto, annunciata in chat da un responsabile di rete, eppure mai andata in onda.
Gay.tv gradualmente divenne una rete di soli videoclip, faticando a tirare avanti coi pochi sponsor. Qualche replica, ma poco altro.
Gli ultimi programmi sperimentati non ottennero il risultato sperato e così nel 2006 viene annunciata l'imminente chiusura, ma la rete sopravvive (ormai quasi solo di musica) fino alla fine del 2008.


LEGGI ANCHE


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2677

Trending Articles