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[_MOCTURNAL_] Solway Firth Spaceman: una strana fotografia (cult da oltre 50 anni)

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L'Inghilterra, forse, dev'essere terreno propizio per le fotografie strane.
Dopo le immagini delle Fate di Cottingley, un'altra foto è entrata nell'immaginario collettivo: il Solway Firth Spaceman (noto anche come astronauta di Cumberland), bizzarra figura apparsa in una fotografia scattata nel 1964 nei pressi dell’omonimo estuario a Burgh Marsh, un piccolo villaggio della contea di Cumberland.
Come al solito, non si sono fatte attendere le più fantasiose teorie: uomini invisibili catturati dall’obiettivo della macchina fotografica, esseri di un'altra dimensione, viaggiatori del tempo, alieni. Cosa c’è di reale? Cos’è successo davvero? Ce ne parla Sandro in questo articolo...



È il 23 maggio 1964.
Un vigile del fuoco di nome Jim Templeton, appassionato di fotografia e di storia locale, si reca con la famiglia all’estuario di Solway per una gita fuori porta. Di lì a poco decide di scattare alcune fotografie a sua figlia Elizabeth, di cinque anni, mentre gioca sul prato.
E ciò che cattura inconsapevolmente sulla pellicola diventerà famoso in tutto il mondo.
Dopo lo sviluppo del rullino, alcune fotografie mostrano una figura simile a un astronauta (per molti un apicoltore o un palombaro) con tuta e casco bianco dotato di visiera dal colore scuro.


Elizabeth e l'astronauta di Solway


Jim resta attonito, spiegando a sua moglie Annie di come fosse sicuro che, al momento dello scatto, nessuno si trovava alle spalle della bambina.
Ad un primo esame dei rullini, non emerge nulla di apparentemente spiegabile e così l’uomo decide di consegnare la fotografia alla polizia di Carlisle, che dopo i primi dubbi conferma: non c’è nulla di sospetto o artefatto.
Caparbiamente, Jim Templeton fa perfino analizzare lo scatto dalla Kodak: non viene riscontrata nessuna manipolazione e la foto viene dichiarata autentica.
Inoltre, ben sicura dell’esito della sua perizia, la Kodak annuncia pubblicamente di voler mettere in palio una fornitura di pellicole a vita a chiunque riesca a dimostrare che si tratti di un falso; un’occasione ben studiata ai vertici aziendali, per sfruttare la frenesia mediatica del momento e farsi pubblicità.




Poco tempo dopo, il signor Templeton riceve la visita di due uomini vestiti di nero (i famosi MIB?) che, dopo avergli detto di essere funzionari del governo, lo costringono a salire sulla loro auto e a recarsi assieme sul luogo dov’è cominciato tutto.
Gli fanno domande sul posto e sulle circostanze in cui aveva scattato la foto, chiedendogli ulteriori dettagli sul misterioso “astronauta”.
Jim, che non si è mai contraddetto nelle sue dichiarazioni, espone per l’ennesima volta la sua versione dei fatti e viene lasciato a piedi in aperta campagna, mentre questi tizi (che si sono identificati soltanto con dei numeri) si allontanano.


Burgh Marsh


Nella sua ultima intervista alla BBC, prima di morire nel 2011, Jim (allora 91enne) dichiara che quell’episodio gli risultò talmente bizzarro quanto inquietante, consolidando in lui la convinzione che potessero essere dei millantatori oppure un tentativo di estorsione non andato a buon fine; disse di dubitare che i due fossero realmente men in black del governo.


Jim Templeton nella sua ultima intervista alla BBC (2011)


L’uomo afferma, inoltre, che furono proprio due figure simili a quella della sua foto, a causare l’interruzione del lancio di un missile britannico al “RAAF Woomera Test Range”, in Australia, sempre nel 1964: quando i tecnici visionario le immagini del circuito di sicurezza, scoprirono nei due misteriosi soggetti le stesse sembianze immortalate da Templeton.


il Blue Streak al RAAF Woomera Test Range in Australia


La storia dell’astronauta di Solway Firth viene raccontata in un articolo del quotidiano locale “Cumberland News”, per poi cominciare a fare il giro del mondo, suscitando anche l'interesse degli ufologi.
Una delle solite teorie suggeriva che fossero alieni protetti da una sorta di dispositivo di occultamento, che li rendeva impercettibili agli occhi umani ma non all’obiettivo della camera.
Ma David Clarke (laureato in Scienze storiche e folklore), a differenza dei suoi “colleghi” sensazionalisti e privi di ogni razionalità, indaga con meticolosa attenzione sul caso, lontano dall'ufologia spicciola.


l'ufologo e ricercatore storico David Clarke


Nel 2013, dopo attente analisi spettrografiche e di prospettiva, Clarke afferma che la figura che si vede nella foto è la moglie di Templeton, ripresa di spalle.
La donna aveva i capelli a caschetto e indossava un abito di colore celeste, che appare bianco per un effetto di sovraesposizione, come si vede anche in un'altra foto scattata poco prima.
Jim non avrebbe visto Annie al momento dello scatto perché nel mirino della sua fotocamera era visibile solo una parte dell’inquadratura.


la piccola Elizabeth e sua madre Annie


Inoltre, il ricercatore è fermamente convinto che non esiste alcuna documentazione fotografica che mostri la presenza di figure misteriose al momento del lancio fallito, ma verrà in seguito smentito.
Nonostante tutto, convinti della buona fede e della sincerità del signor Templeton, altri esperti hanno tagliato le immagini e ricavato altri parametri utili che convalidano le teorie di Clarke giungendo a conclusione che la foto (pur non essendo manipolata) è il risultato di una sovrapposizione casuale di due immagini riprese nello stesso momento.


esempi di varie analisi spettrografiche e di prospettiva che furono condotte


Indipendentemente da tutto ciò, la foto di Templeton aveva attinto a un interesse pubblico, acceso dalla corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.
Da lì a pochi anni, l’essere umano avrebbe messo piede (per la prima volta nella sua storia) su un altro corpo celeste: ecco perché le persone erano più predisposte al sospendere l'incredulità e a vedere (nell’uomo immortalato da Jim Templeton) l’immagine inequivocabile di un vero astronauta (e perché no, anche crononauta) della NASA, portando in trionfo l’eroe americano.


Jim ed Elizabeth, nel 2011


Sin dalla comparsa delle prime dagherrotipie, è sempre capitato che le immagini si siano alterate involontariamente da riflessi dell'obiettivo oppure che siano state volutamente manomesse; basti pensare alla fotografia spiritica dalla metà del 1800.
In quell’epoca, se Jim avesse scattato la sua foto un secolo prima, l’avrebbe portata in chiesa sostenendo di aver fotografato l’anima di un defunto.
Ci penserà poi nuovamente la BBC, con il programma televisivo Debunked, a far chiarezza su ciò che avvenne in quel pomeriggio di primavera del 1964.
E ovviamente a raccontarne il mito.
In ogni caso, la foto del Solway Firth Spaceman resta un prodotto pop del suo tempo. E del nostro.

//////vainsandro

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