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[SPECIALE] 40 anni di Masters - l'inizio della linea: tra giocattoli, minicomics e curiosità

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Il 17 febbraio 1982 i Masters of the Universevenivano presentati ufficialmente al pubblico.
Oggi, dopo ben 40 anni, He-Man e compagni godono ancora di enorme successo, tra l'affetto dei fan storici e la curiosità di nuovi giovani appassionati.
Il percorso del brand MOTU parte in realtà da più lontano (come visto QUI), e già a fine '81 si poteva trovare qualcosa nei negozi.
Tuttavia è il 1982 l'anno in cui convenzionalmente nasce la linea, di cui oggi noi rivediamo proprio l'inizio, tra action figures e albetti allegati.


TOY FAIR - 17 FEBBRAIO 1982

Inaugurata nel 1903, la American International Toy Fairè la più grande fiera del giocattolo.
Si svolge ogni anno verso la metà del mese di febbraio, a New York.
E, nel 1982, la Mattel partecipò presentando al mondo la sua nuovissima linea: Masters of the Universe!
In questa immagine sono presenti tutte le otto action figures iniziali, più i due veicoli, una creatura e il playset.
Si può notare come Teela non fosse la versione finale effettivamente poi venduta: ha una lancia (non il Bastone del Cobra, quindi) e uno scudo dorati, è bionda e anche gli stivali sono bicolore.



immagine web


LA PRIMA WAVE
I primissimi personaggi prodotti sono in tutto otto; dal protagonista He-Man alla sua nemesi Skeletor, abbiamo poi anche Man-at-Arms, Zodac, Teela, Beast Man, Mer-Man e Stratos.
Battle Cat è la tigre che funge da cavalcatura per l'eroe; il Battle Ram è il carro sparamissili mentre il Wind Raider è il velivolo per estendere le battaglie anche nei cieli.
Chiude la wave il Castello di Grayskull, primo e amatissimo playset della linea: una fortezza divisa in quattro sezioni dove ambientare le battaglie dei Dominatori.



immagine web



Ogni action figure misura 5 pollici e mezzo, e la Mattel ne lancia inizialmente una manciata in grado di sviluppare storie e scontri: ci sono i guerrieri del bene e quelli malvagi; ma ci sono anche personaggi che risulteranno ambigui anche quando la casa di produzione cercava di fare chiarezza.
Quella dei Masters era una storia solo agli inizi, appena abbozzata, e il tutto era ancora lasciato alla fantasia dei bambini.



immagine web



La mossa vincente -in seguito replicata anche da altri giocattoli- fu quella di inserire all'interno di ogni confezione un piccolo albo, che avrebbe raccontato una storia-base per definire caratteri e caratteristiche dei personaggi, nonché l'ambientazione e il tono delle avventure.
Tuttavia, alcune controverse ambiguità nascono proprio da queste storie illustrate, come vedremo tra poco.



immagine web



Alla Mattel avevano chiaro il potenziale di questa linea, a lungo studiata dopo tanti prototipi e tante prove; ma il tutto non era ancora perfettamente inquadrato: si pensi al personaggio di Zodac, che nasce come cattivo per passare poco tempo dopo alla fazione opposta (tanto che subito gli è stato affidato un più intrigante ruolo super partes, a giustificare questo cambio di casacca, vedi QUI).
Lo spot televisivo del Castello di Grayskull venne realizzato in animazione, proprio dalla casa di produzione che un anno dopo si occuperà della serie stessa di He-Man: la Filmation (vedi QUI).



          



Un mondo nuovo, un fantasy barbarico dove c'era anche un tocco di tecnologia (oltre che di magia e stregoneria); una sorta di space-opera dalle mille possibilità: questo erano i Masters of the Universe.
Se volete tuffarvi proprio nelle release del 1982, spiegate a dovere, vi lascio il video del canale Nijirain:



          



I negozi iniziarono quindi a riempirsi di questi nuovi giocattoli, che immediatamente catturarono l'attenzione dei bambini.
Pose moderne, pronte all'azione; colori sgargianti e un mix di elementi poco battuto sino ad allora; creature feroci e veicoli capaci di sparare missili, oltre che un castello da conquistare: gli ingredienti del successo dei Masters sono semplici, eppure vincenti.
Ecco le immagini usate per gli espositori dell'epoca, tratte dal sito/blog Battle Ram.org:



immagine web



I PRIMI MINICOMICS
Come detto prima, confezionati assieme ai giocattoli vi erano degli opuscoli in allegato; albetti spillati di poche pagine che oggi chiamiamo per estensione minicomics, ma che fumetti ancora non erano.
Infatti, le prime 4 storie -prodotte nel 1981, con Donald F. Glut ai testi e Alfredo Alcala ai disegni- sono dei veri e propri racconti illustrati: una sequenza di splendide illustrazioni evocative, seguite da un testo scritto.
He-Man and the Power Sword, King of Castle Grayskull, Battle in the clouds e The vengeance of Skeletor sono i titoli di queste quattro opere, amatissime dai fan e ricercate dai collezionisti.






Se l'intento della Mattel, attraverso questi albetti illustrati (a cui seguiranno negli anni tantissime altre storie analoghe, ma a fumetti), era quello di dare un background concreto di storia e ambientazione per i bambini che si apprestavano a giocare coi Masters, è vero anche che gli stessi nascondono più di una particolarità.
Scritti e disegnati in un momento in cui l'azienda non aveva ancora delinato al dettaglio i suoi personaggi, presentano storie sicuramente suggestive e dai toni abbastanza diversi rispetto a quelli diventati più canonici.
Qui He-Man non è un alter ego di qualcun altro, ma un barbaro che lascia la sua tribù vivendo mitiche avventure contro Skeletor; lo stesso nemico è qui descritto come un alieno extradimensionale proveniente da un pianeta lontano.
L'amore dei fan per queste trame ha fatto sì che non venissero mai dimenticate; anzi da poco sono state recuperate e -opportunamente sistemate- mixate al resto della storia: vedi QUI.






In questi quattro primi minicomics è possibile notare una serie di dettagli interessanti: innanzitutto, il design dei personaggi differisce molto spesso da quello, effettivo, visto nel relativo giocattolo.
Questo perché il maestro Alcala aveva lavorato basandosi sui modelli primitivi dei vari concepts, a cura di Mark Taylor: ecco perché possiamo notare un pugnale nello stivale di He-Man, uno Skeletor senza calzature, un Beast-Man e un Man-at-Arms dall'aspetto più simile al prototipo dei Lords of Power che a quello delle vere action figures.



immagine web


Possiamo vedere anche giocattoli poi mai effettivamente prodotti, come il Battle Chariot o la Sorceress dalla pelle verde.
Inoltre, l'aspetto di alcuni personaggi varia continuamente da storia a storia: Mer Man diventa più simile al giocattolo nel terzo albo, salvo tornare al design del prototipo nel quarto.
Stessa cosa per Stratos.


il Battle Chariot, mai prodotto



STRATOS: AMICO O NEMICO?
L'uomo-uccello Stratos, che da subito è indicato come guerriero alleato di He-Man, appare nel primo albetto al soldo di Skeletor: questo perché inizialmente la Mattel aveva pensato al personaggio come malvagio; dal secondo dei quattro albi Stratos cambia fazione restando nelle file dei buoni.



Stratos (non grigio) tra i cattivi



TEELA, SORCERESS O DEA VERDE?
Particolare è la questione di Sorceress.
Da non confondersi con la maga di Grayskull vista a partire dal cartoon Filmation del 1983, nel primo albetto è una donna dalla pelle verde (o dal vestito verde, secondo altre fonti) che dona al barbaro He-Man tutto l'armamentario per combattere contro Skeletor.
Appare semplicemente come una versione ricolorata del giocattolo di Teela, con tanto di corsetto dalla forma di cobra.



immagine web



Teela è invece la bionda dea guerriera, che dal secondo minicomic è descritta come guardiana del Castello di Grayskull.
In realtà, doveva essere prodotta un'altra action figure femminile, poi cassata; pertanto, la Mattel lasciò intendere che il pupazzetto di Teela avesse la doppia funzione di interpretare sia la guerriera sia Sorceress: sarebbe bastato togliere o mettere l'armatura, per identificare i due diversi personaggi.
Una intrigante confusione che nel tempo ha generato varie domande, oltre all'aggiunta della canonica Sorceress dall'effige di falco.
Oggi sappiamo che si tratta di tre distinti personaggi, e anche la maga in verde ha ottenuto la sua storia personale: vedi QUI.



immagine web



C'è ancora molto da scoprire riguardo i minicomics, specie per quanto riguarda la nostra nazione: se abbiamo recuperato tutto il materiale del vero debutto italiano dei Masters avvenuto nell'autunno del 1982 (proprio con due dei primi quattro albi, ridisegnati per l'occasione: vedi QUI), c'è una particolarità riguardo questi prodotti, rilasciati in formato monolingua (QUI).
Un piccolo mistero a testimoniare come, anche dopo 40 anni di successi e avventure, il mito dei Masters of the Universeriesce ancora a far parlare di sé.
Ed è solo l'inizio.

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