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[società] lettura e scrittura: cosa sono?

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Sempre più spesso ragiono sull'annosa questione che vuole gli italiani come popolo che non legge.
I libri non si vendono, in pochi sfogliano le pagine di un bel volume.
Altrettanto spesso penso al fatto che si ragiona sulla scrittura e sulla lettura nell'ambito della sola letteratura.
Ancora più spesso, anzi ormai in modo fisso, sono arrivato a odiare le imposizioni scolastiche in merito.
Ma cosa sono la scrittura e la lettura? Perché noi italiani leggiamo poco?

E' sempre stata una crociata della scuola quella di far leggere (costringendo) un libro agli alunni.
Ricordo alle elementari e alle medie questa infamata che se comandassi io licenzierei immediatamente il docente che la mette in atto.
Leggere un romanzo, forzatamente, come compito.

Diocristo: leggere è un piacere, non un obbligo.
So io quando, come, cosa e soprattutto SE leggere. Non si tratta di studiare storia, geografia, letteratura, che se vai a scuola sei praticamente obbligato a fare.
No, io parlo di romanzi.
Parlo di libri che generalmente uno sceglie se leggere o meno, se farlo sotto l'ombrellone o sulla tazza del cesso.
Dove cazzo sta scritto (appunto) che si deve leggere per forza? Da nessuna parte.
Difatti, io che pure sono sempre stato un appassionato lettore, non ho MAI svolto quei compiti.
O sceglievo libri di cui conoscevo già il contenuto, o me li facevo riassumere.
Ripeto: so io quando, come, cosa e se leggere.
Basta con questa battaglia da scuola di campagna. Non lo si capisce che così facendo, anche chi ha voglia di dedicarsi alla lettura, la voglia poi gli passa?
Amanti del cinema, vedreste mai un film con piacere, se costretti a farlo?
Amanti della cucina, preparereste con amore un pranzo, se costretti a farlo?

Poi, altra questione. Leggere presuppone che ci sia qualcosa di scritto.
Tralasciando l'ormai idiota equazione lettura=libri (morte dolorosa a chi ancora porta avanti questo concetto), voglio far notare che quasi tutto ciò che abbiamo sotto gli occhi è... scritto.
Film, serie tv, programmi televisivi, videogiochi, giochi, tutto il cucuzzaro.
Scritto, perché a monte ci sono autori, soggettisti, sceneggiatori. Ideatori che prendono un foglio bianco (virtuale o meno) e iniziano a scriverci sopra.
Che poi sia una cosa di qualità o meno, poco importa.
Ci sono libri di bassa lega esattamente come serie tv/programmi/film/videogiochi/giochi di bassa lega.
Per non parlare poi della questione dei fumetti, sempre visti come qualcosa di serie C (se va bene, fatta salva la moda hipster che li ha recuperati in quanto letteratura disegnata...).
Un'opera come Berserk può stare sullo stesso scaffale di Otello, senza che si gridi allo scandalo.
Un'opera come Preacher ha la stessa importanza (per linguaggio, struttura...) di un film di Tarantino.
Ci sono poi opere di consumo dai contenuti popolari, in ogni ambito, ma sempre di opere scritte si tratta.

E' che forse davvero non sappiamo leggere, ma perché non vogliamo farlo.
Come mai nelle scuole non impongono la visione di una serie televisiva, piuttosto che la lettura di un romanzo? La costruzione di personaggi, le dinamiche, la struttura... sono cose che esistono anche in altri media.
Sarebbe ovviamente sbagliato imporlo, e per fortuna non ci arriveremo mai.
Una persona legge (e gioca, guarda...) se ne ha voglia.
Non bisogna elevarla dall'ignoranza, ma solo stimolarla a uscirne da sé, con ogni mezzo adeguato possibilmente tarato sul singolo.
Consigliare, incuriosire, e soprattutto assolutamente capire per primi che lettura non significa per forza un volume scritto da trovarsi in una libreria/biblioteca.
Poi starà al singolo stesso, ma senza imposizioni.

Non è che ci lamentiamo che si legge poco perché in realtà siamo tutti scrittori col romanzo nel cassetto che non pubblicheremo mai, alla ricerca di un pubblico che non leggerà mai le nostre stronzate?

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