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[SOCIETÀ] cultura pop del passato: era un mondo più avvolgente?

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Solitamente quando si parla di epoche passate (specie gli anni Ottanta e Novanta, decenni sicuramente tra i più iconici) si fa riferimento a quanto fosse tutto più bello.
Spesso ciò viene liquidato con un banale "è una percezione che si ha sempre, riguardo al passato, proprio perché passato".
Ma se è vero che noi tendiamo a ricordare solo le cose belle, è altresì vero che quanti hanno vissuto quelle decadi erano consapevoli di star vivendo una magia particolare.
Quella di un mondo in evoluzione, ricco, connesso. Un "mondo avvolgente"
Oggi affrontiamo questo concetto, a cui tengo particolarmente...

Cosa intendo per "mondo avvolgente"?
Forse è più semplice spiegarlo prendendo come esempio il periodo attuale, facendo alcune comparazioni.
Oggi vari titoli hanno un grande successo; pensiamo al boom di anime/manga o a quello di titoli su Prime e Netflix.
Ma, intorno, vi accorgete della presenza di queste cose... oltre il loro habitat d'origine?
Ecco.





Ho visto i Ringo di Stranger Things (a due mesi dal rilascio della quarta stagione, quindi nemmeno in concomitanza con questa...), c'è stata qualcosa di Dragon Ball Super e Miracolous col Nesquik e qualche prodotto che presentava i personaggi Marvel e DC.
E poi? Niente più.
In passato (fino agli anni 2000) ogni azienda cercava di accaparrarsi i brand più noti e così avevamo sorpresine, bicchieri, regalini, raccolte punti, stickers, concorsi, gonfiabili, giochini... e tutto con merendine, biscotti, succhi di frutta, patatine, bibite, surgelati, detersivi.
Ricordate cosa usciva coi Sofficini (vedi QUI)?
O le varie linee dell'ovetto Kinder?




Ancora oggi San Carlo Junior regala qualcosa nei suoi sacchetti (Winx, Dragon Ball...), ma sembra tutto molto anonimo.
Non ci sono gli spot in TV, forse perché in TV non ci sono slot per i più giovani.
Quando un cartoon, anni fa, tirava molto... ti ritrovavi giocattoli e album di figurine.
Oggi tutto questo manca, perché non c'è più una concretezza di fondo, delle trasmissioni che facciano da "guida".
In edicola scarseggiano le riviste, mentre prima Topolino& co. erano una miniera, una vetrina vera e propria. Di prodotti, giocattoli, videocassette, cibarie, cancelleria.






Il mondo di prima era avvolgente perché la cultura pop che tanto si amava era amalgamata alla vita di tutti i giorni, onnipresente in ogni prodotto, fusa con un universo dove tutto era un enorme sogno a portata di tutti.
La strategia era precisa, ovviamente. Non era un caso: l'epoca del consumismo spingeva a consumare, e il "mondo avvolgente" si autoalimentava in questo modo, creando se stesso in ottica esponenziale.






Le proposte di edicola e televisione andavano di pari passo: quel che vedevi in TV potevi trovare dal giornalaio e viceversa; i magazine imperversavano fornendo uno strumento che faceva da ammiraglia, da faro.
Programmi come Bim Bum Bam erano delle istituzioni: non era un caso che, di tanto in tanto, presenziasse lì proprio quella D'Avena che intonava le sigle degli stessi cartoon in onda.
Era un circuito, chiuso ma ampio, e sicuramente con aperture varie verso nuove esplorazioni.
Negli spot italiani potevi riconoscere volti televisivi noti, la differenzazione tra fasce era marcata e ognuno aveva i suoi spazi.
Il "mondo avvolgente" permetteva di vivere un calderone pop, dove per un cartoon nuovissimo in prima visione c'erano sempre le repliche dei cult del passato, inossidabili e a ripetizioni sui canali regionali.





Anche quando le cose ci arrivavano più tardi rispetto al costume americano o alla modernità giapponese, inseguivamo quelle mode tutti insieme o quasi; oggi sembrano quasi non esserci più gruppi o cantanti "universali" (fatta eccezione per i Måneskin) ma tanti piccoli micro-mondi a sé, perlopiù trap, che quasi si annullano a vicenda nel loro anonimato.







In sostanza, adesso sembra essere tutto più vago, meno consumistico in modo diretto; è tutto più indefinito, anche impalpabile, dispersivo.
In passato si aveva la percezione di sentirsi dentro un sistema concentrato, oggi lo stesso sistema ha dei buchi di distorsione che non rendono più avvolgente come prima il mondo che viviamo.
Possibile che a nessuno interessino più gommine e pupazzetti?
Possibile che i nuovi brand di grido non vogliano apparire nelle sorpresine?
Voi cosa ne pensate?
Notate differenze, in tal senso, tra la cultura pop del presente e quella di qualche anno fa?

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