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[FUMETTI] Diabolik, Un piano sbagliato: la recensione (no spoiler)

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Dopo aver festeggiato i sessant'anni di Eva (QUI), torniamo alla normalità con Un piano sbagliato.
Avventura molto particolare perché qui, come non mai, il caso ci mette lo zampino e porta Diabolik e Ginko verso inaspettati pericoli e inaspettate svolte.
Con un unico vincitore.

Quando il destino ci mette lo zampino, tante cose possono concatenarsi e scombinarsi in modo assurdo: in questa storia, Diabolik prende per caso una telefonata, da parte di un tizio del Beglait sempre molto informato.
Viene così a sapere del ritrovamento di un vero e proprio tesoro, e può quindi fare un sopralluogo in tutta tranquillità...


E proprio mentre con Eva si trova nel Beglait, ecco che si ritrovano Ginko, e senza che il poliziotto possa riconoscerli, proprio da lui vengono a sapere dei sistemi di sicurezza che sono stati pensati a protezione del bottino.
Praticamente è tutto servito su un piatto d'argento.



Ma quando Diabolik entra in azione, bardato con tutta l'attrezzatura adatta per evitare gli allarmi e le trappole pensate dall'ispettore, ecco che succede l'impensabile: niente è come era sembrato all'inizio. O forse...
E si scatenano una serie di domande, dubbi, mosse, contromosse.
Come staranno veramente le cose?




La fortuna rovescia spesso le carte, in una storia che propone anche risvolti "divertenti", perché succede che sia Diabolik sia Ginko siano presi alla sprovvista da quanto si pone loro davanti.
Un piano sbagliato è di Licia Ferraresi e Tito Faraci (soggetto), con sceneggiatura di Roberto Altariva.
I disegni di Cerveglieri, con chine di Montorio e Merati, sembrano amalgamarsi poco in certi punti, specie sui volti dei personaggi che sembrano tratteggiati in modo frettoloso.
In ogni caso, numero piacevole.
Nel prossimo: Diabolik contro un'intelligenza artificiale.

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