Fujiko Mine, la bella e conturbante complice/amante/rivale di Lupin III, è uno dei personaggi più iconici dell'animazione giapponese.
Così amata che nel tempo ha avuto persino una serie anime tutta dedicata a lei, arrivata ovviamente anche in Italia.
Ma proprio Fujiko si porta dietro, nel nostro Paese, un piccolo mistero: perché negli episodi della seconda serie l'abbiamo rinominata Margot?
E no, la risposta non ha nulla a che vedere con l'adattamento francese...
Si è detto un po' ovunque, infatti, che Margot fosse il nome proveniente dalla censura francese che ci costrinse a cambiare il nome di Lupin III in "Arsenico detto Lupin".
Se è vero che in Francia gli eredi di Maurice Leblanc - autore originale di Arsenio Lupin - avevano creato problemi, tanto che lì Lupin è conosciuto come Edgar, le dètective cambrioleur, non è certo in quella terra che nasce il nome Margot per Fujiko: come riportavo anche nella ricostruzione che ho fatto sul settimo volume di Anime Cult (maggio 2023), "lì Fujiko era Magali, non Margot, e la serie in Francia venne comunque trasmessa dopo della messa in onda italiana".
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dal mio articolo su Anime Cult n. 7 |
Stiamo parlando della seconda serie, quella della "giacca rossa": conosciuta come Le nuove avventure di Lupin III, aveva debuttato sulle Tv regionali nel 1981, continuando a essere trasmessa sul circuito Euro Tv fino al 1985 (quando Fininvest prenderà i diritti dell'opera, mandandola sui suoi canali).
In realtà l'azienda berlusconiana aveva un precedente con Lupin III: domenica 1° gennaio 1984, infatti, trasmise su Italia 1 il film Il castello di Cagliostro, nella sua prima versione italiana.
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alle 14 su Italia 1 - da TV Radiocorriere |
Possiamo ripartire proprio da qui, perché tale trasmissione è quella che viene segnalata come prima visione assoluta, sulle nostre televisioni, del miyazakiano Il castello di Cagliostro.
Ma c'è qualcosa di strano che arriva sfogliando un numero del Corriere dei Piccoli dell'11 luglio 1982.
Tra le pagine di quell'uscita, viene presentato nientemeno che Lupin III, addirittura in copertina.
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All'interno, con il logo della seconda serie, viene fatto un resoconto degli episodi in onda su Euro Tv (fino a domenica 4 luglio). Riporto testualmente: "[...] all'imbocco di una curva un'automobile sbanda e rischia di cadere nel burrone. In quell'automobile c'è la figlia del principe Cagliostro. Arsenio Lupin e il suo amico Dan Dunn riescono a salvare la ragazza. Con questo episodio cominciano le avventure di Lupin III; [...] sempre in lotta con un buffo commissario di polizia, Ed Cott, e con un gruppo di delinquenti".
Non vi sembra proprio la scena iniziale con Clarisse, figlia del Conte di Cagliostro, nel film di Miyazaki?
E chi sarebbero Ed Cott e Dan Dunn?
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La questione dei nomi è particolare, perché viene ripresa anche nei fumettini che danno voce a Jigen e Zenigata in queste due paginette.
Il primo conferma di chiamarsi Dan Dunn; il secondo conferma di chiamarsi Ed Cott.
C'è da notare che il pubblico italiano stava già seguendo Le nuove avventure di Lupin III (ossia la serie in giacca rossa) quando l'articolo de Il Corriere dei Piccoli è stato pubblicato; com'è da notare anche che sia la prima serie (giacca verde) sia il film La pietra della saggezza erano già materia nota agli appassionati tricolore, che conoscevano i nomi di Jigen e Zenigata. E di Fujiko.
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Ecco, torniamo a Fujiko: se si fanno delle ricerche su questi Dan Dunn e Ed Cott, ecco che viene fuori trattarsi di nomi stranieri dati proprio a Jigen e Zenigata (quest'ultimo, in realtà, Ed Scott).
Ma dove? Di certo non in Francia: è stata la società di doppiaggio giapponese chiamata a "localizzare" l'opera a inventarsi questi nuovi nomi.
E l'opera in questione è nientemeno che il film The mystery of Mamo, ossia La pietra della saggezza.
Ricordate la sua prima edizione italiana (di ben quattro differenti versioni!)? Era arrivata al cinema nel 1979, sulla scia del successo della prima serie animata, e aveva lasciato i nomi dei protagonisti come in originale (il pubblico italiano ormai li conosceva così), ma inspiegabilmente cambiava quelli di alcuni altri personaggi creati appositamente per questo lungometraggio.
Perché la traduzione italiana si basava sui copioni in inglese, che peraltro presentavano passaggi poco fedeli all'originale, e lì i nomi dei personaggi erano tutti diversi rispetto a quelli giapponesi.
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locandina del film La pietra della saggezza |
Questa traduzione venne realizzata dalla Toho/Frontiers per i voli della Japan Airlines.
La Frontier Enterprises era una compagnia nata a Tokyo nel 1964, specializzata nel doppiaggio di film e serie giapponesi per il mercato di lingua inglese.
Lavorò per la Toho e per la Toei, e proprio la Toho commissionerà il doppiaggio (e l'adattamento) in inglese di The mystery of Mamo.
La Frontier chiuse nel 2000.
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Fu lei la prima a dare a Fujiko il nome di... Margo. Non Margot, ma Margo. Però siamo lì.
L'Italia non utilizzerà questo nome per Fujiko fino all'arrivo della seconda serie, ricordando probabilmente la scelta della Toho/Frontiers.
Sempre Fujiko ha avuto un altro cambio di nome, in Italia, e proprio nel film Il castello di Cagliostro: nel nostro primo doppiaggio, quello andato in onda su Italia 1 il primo giorno del 1984, la ragazza era chiamata Rosaria.
Un cambio apparentemente inspiegabile, citato spesso come adattamento arbitrario.
E invece, il nome Rosarie è quello che appariva nei sottotitoli in inglese dell'edizione internazionale voluta dalla giapponesissima TMS!
In pratica abbiamo semplicemente seguito i copioni forniti dal Giappone.
Abbiamo quindi "fatto il giro" riuscendo a capire da dove vengano Margot e Rosaria, tornando al punto di partenza: perché il Corriere dei Piccoli, nell'estate del 1982, parlava de Il castello di Cagliostro (coi nomi dei personaggi presi dalla localizzazione in lingua inglese), dandolo come appuntamento televisivo su Euro Tv?
Possibile che sia tutto frutto di un errore di pubblicazione?
La rivista era spesso attiva nello sponsorizzare i titoli in onda su Euro Tv, come farà poi con Italia 1, dunque sembra assurdo che l'articolo parli addirittura di date specifiche se fosse inventato o errato.
Qui la domanda è un'altra: Il castello di Cagliostroè stato davvero importato in Italia già nel 1982?
Aveva già avuto un doppiaggio italiano coi nomi riportati dal Corriere dei Piccoli (Dan Dunn, ad esempio, è anche il nome scelto dalla TMS per i sottotitoli inglesi di tale film)?
Come stanno davvero le cose?
Qualcuno di voi ha visto il film di Miyazaki -non si esclude lo "spezzettamento" in più puntate- su Euro Tv nell'estate del 1982?
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