YAPPAPPA-YAPPAPPA-II SHAN TEN: cantava così la prima indimenticabile opening di Etsuko Nishio, che introduceva la serie storica di Ranma ½, adattamento animato dell'omonimo manga di Rumiko Takahashi.
Era sabato 15 aprile 1989. Ora il mondo di Ranma è tornato con una serie remake: ce ne parla Gravo.
La serie storica fu un successo durato 161 episodi, tramesso in varie parti del mondo e capace di diventare un'icona dell'animazione giapponese anni Novanta, tanto da generare due film d'animazione, diversi OAV, una serie live action, videogiochi e un vasto merchandising.
Come capitava spesso ai tempi, l'anime (realizzato da Kitty Films e Studio Deen) non vide una conclusione fedele al manga, interrompendosi con una sorta di finale apposito slegato del tutto da quello originale, avvenuto diversi anni dopo.
La prima serie di Ranma ½ vantava nello staff nomi di assoluto livello nella storia dell'animazione giapponese: alla regia Tomomi Mochizuki (Kimagure Orange Road - Vorrei tornare a quei giorni, Maison Ikkoku - Capitolo finale, Uchu kyodai - Fratelli nello spazio) e Tsutomu Shibayama (Doraemon, Ransie la strega); composizione serie a cura di Yoshiyuki Suga (Saint Seiya, Slam Dunk, GTO); il character design Atsuko Nakajima (Maison Ikkoku, Kenshin - Samurai vagabondo, Trinity Blood); la direzione artistica di Satoshi Miura (Nausicaä della Valle del vento, Palla al centro per Rudy) e musiche Kenji Kawai (Maison Ikkoku, Patlabor, Vampire Princess Miyu).
Ranma ½, nonostante alcune problematiche interne allo studio d'animazione e rete televisiva con taglio di budget e spostamento in una fascia oraria meno prestigiosa (quella del venerdì alle 17:30) ebbe per tutta la durata della trasmissione un ottimo successo, con un rating medio del 9.5%.
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a sinistra, l'anime storico; a destra il remake del 2024 |
La storia narra le vicissitudini del giovane Ranma Saotome, che viaggia sin da bambino assieme al padre Genma per allenarsi nelle arti marziali; in Cina cade nelle sorgenti termali Jusenkyo: chi si bagna in quelle acque subisce una terribile maledizione basata su chi vi annegò tanto tempo prima.
Ranma cade nella sorgente della ragazza annegata e da quel momento al contatto con l'acqua fredda cambia sesso tramutandosi in donna, mentre il padre cade nella sorgente del panda annegato e di conseguenza si trasforma nel celebre mammifero.
L'unico modo che ogni volta hanno per tornare al loro aspetto originale è essere bagnati con l'acqua calda...
Genma riceve una lettera del suo caro amico Soun Tendo, padre di tre ragazze, col quale aveva stabilito un matrimonio combinato per proseguire la tradizione (anche delle arti marziali) delle due famiglie.
Le tre figlie di Tendo (la maggiore e giudiziosa Kasumi, la perspicace Nabiki, l'irruenta Akane) saranno al centro delle scene; l'ultima - coetanea di Ranma - viene proposta come sposa al ragazzo: da quel momento inizieranno tantissime storie che spazieranno dalla comicità alle arti marziali, includendo folclore e ovviamente romanticismo.
Per il remake del 2024 (ma la serie è in corso) si sono fatte le cose in grande: ad occuparsene è stato il prestigioso studio d'animazione MAPPA, attivissimo negli ultimi anni con svariati successi (Tokyo Ghoul, Banana Fish, Jujutsu Kaisen); alla regia troviamo Kōnosuke Uda (Sailor Moon, One Piece, Victory Kickoff!! - Sfide per la vittoria); la composizione serie è di Kimiko Ueno (Little Witch Academia, Dungeon Food, Zenshu); alle musiche Kaoru Wada (Ninja Scroll, Inuyasha, D. Gray-man).
Il nuovo Ranmaè andato in onda in Giappone sull'emittente Nippon Television ogni sabato in terza serata, per una prima stagione composta da 13 episodi.
Nel resto del mondo è stato distribuito da Netflix.
Come dichiarato dallo staff, questa nuova incarnazione animata di Ranma ½ nasce con il presupposto di essere il più fedele possibile al manga originale, seguendo passo per passo i capitoli del manga e con uno stile di disegno il più possibile aderente a quello dell'autrice Rumiko Takahashi; il risultato è largamente positivo seppur manchi tutta quella libertà creativa che aveva reso indimenticabile la serie originale del 1989.
I disegni, nonostante la realizzazione in digitale, presentano un nostalgico stile pastello molto retrò, con diversi tocchi di classe che renderanno felici i nostalgici (impossibile non citare le simpatiche intro in stile videogioco arcade anni Ottanta).
Sul lato musicale invece non convince del tutto: i brani della colonna sonora sono quasi tutti anonimi e sinceramente da un musicista del calibro di Kaoru Wada ci si aspettava di più.
Apprezzabili invece la opening Iinazukekkyun, cantata da Shimizu Ayano, e la ending Anta nante cantata da Riria.
Per il doppiaggio italiano, a differenza di quello giapponese dove sono tornati diversi veterani, si è scelto di non richiamare nessun doppiatore storico, con il rammarico di molti affezionati di vecchia data ma anche il dispiacere di alcuni doppiatori come Monica Ward, che si è resa protagonista di una piccola polemica per tale decisione; qui si apre un dibattito intricato tra varie correnti di pensiero: un remake dev'essere il più possibile fedele alla serie originale oppure deve avere una nuova anima? Ognuno troverà una sua risposta.
Nel complesso questa nuova versione si è ben presentata con numerosi punti positivi ad un vasto e variegato pubblico, composto anche da giovani che hanno conosciuto grazie proprio a questo remake il bizzarro e affascinante mondo di Ranma ½.
Non mancano i difetti, come il numero finora esiguo di episodi (solo 13, ma si attende la seconda stagione) e la mancanza di libertà creativa.
In ogni caso, anche in questa epoca moderna, le folli vicissitudini di Ranma e combriccola non mancheranno di divertire, grazie a quel mix di comicità, arti marziali e romanticismo ancora oggi intatto.
recensione a cura di Gravo