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[FUMETTI] Tutte le volte che sono diventato grande (G. Macaione, 2025)

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Graphic novel di Giulio Macaione, che torna sulle scene con una nuova - attesissima - opera: Tutte le volte che sono diventato grandeè un viaggio nella preadolescenza, nella cultura pop (di una certa epoca) e in mondi che sanno essere spietati, confusi, oscuri. Eppure luminosi.
E io, che sono coetaneo dell'autore, mi sono ritrovato perfettamente nel "tempo" del protagonista Lucio.
Ma tante delle cose raccontate da Macaione sono invero senza tempo, e potreste ritrovarvici tutti.


Ammetto di aver atteso questo volume a fumetti con trepidazione, sin da quando sul Facebook dell'autore non vidi lo schizzo di un disegno che mi colpì molto. Per lo stile, "manga" ma anche molto nostrano, e per il contenuto: un ragazzino che, mangiando una crostatina del Mulino Bianco, restava incantato di fronte a un televisore che trasmetteva Sailor Moon.
Quella vignetta aveva qualcosa che stabilì subito con me un feeling particolare. 

Tutte le volte che sono diventato grande, in effetti, parla al cuore di tantissimi di noi. Ma parla anche di Sailor Moon.
E di Creamy, Memole, He-Man, Ghostbusters, Barbie. Ci sono tutti.
Tutti quei miti che, se siete nati a inizio anni '80, avrete incrociato nella vostra vita e avrete avuto nella vostra cameretta.





Lucio Palazzo è un ragazzino siciliano, come l'autore, anzi è (in parte?) l'autore.
Il delicato passaggio dall'infanzia alla preadolescenzaè raccontato da Macaione con una altrettanto delicata poesia, un po' (giustamente) naif, che trova nelle soluzioni tipiche di anime/manga (nella messa in scena di emozioni, situazioni, stati d'animo ed enfatizzazioni) il registro ideale che permette la giusta leggerezza di alcune scene.





Ma Tutte le volte che sono diventato grandeè anche una storia più cupa. Come se avesse due diverse anime, che ogni tanto si intersecano, lasciando un solco tanto nel protagonista quanto nel lettore.
Lucio è come tanti, come tutti. Almeno fino a una certa età. Fino a quando arriva il momento di affrontare quel che si è davvero, di provare a capirsi in un mondo confuso.
L'ovattata dimensione infantile (dove i turbolenti problemi restano sullo sfondo e gli adulti fingono una tranquillità tipica di chi vuol tenere lontano qualcosa di troppo difficile da affrontare) diventa presto un universo complesso.
Lucio ama disegnare e vuol fare il fumettista, un sogno da bambini che i grandi faticano (ancora oggi) a comprendere. Ma nuove domande si affacciano nella sua vita.
Su tutte, i primi turbamenti della sessualità.




Cosa siamo? Cosa faremo? 
Non per nulla, Lucio scopre questi aspetti di sé (mentre un'ombra troppo grande si abbatte sulla sua sfera famigliare) proprio negli anni in cui sta frequentando le scuole medie, che sono il momento più iconico di passaggio. Medie, appunto: in mezzo. Ma fondamentali per crescere.
Un ponte di domande e insicurezze, di consapevolezze difficili e qualcosa a metà tra l'essere bambini e il diventare grandi. Senza poter affrontare davvero ogni problema, specie quelli di chi è adulto per davvero.





Ed è per questo che il romanzo a fumetti si intitola così: quante sono le volte in cui diventiamo grandi? Quali sono? E perché?
Lucio ce le racconta, tra primi batticuori e nuove amicizie, tra un futuro da scrivere e un presente a tratti incomprensibile. Tra la folgorazione per Sailor Moon e il complesso rapporto coi genitori.





È una storia che spazia dal drammatico al brillante, dal divertente al serio. Una porzione di vita, in sostanza, come ne abbiamo vissute anche noi.
E che qui ha, però, anche la forza della cultura pop: tra canzoni e fumetti, cartoni animati e giocattoli, elementi che sono preponderanti e riescono a incorniciare al meglio una vicenda già di per sé toccante e forte. Ritroverete tante cose che avete amato, e che Lucio ama.
Ritroverete anche situazioni che sicuramente avete vissuto, tra paure "religiose" e momenti scolastici.
I personaggi di Macaione brillano tutti di luce propria, risultando umani e veri; su tutti spiccano il cugino Livio (probabilmente il migliore, raccontato tra le righe) e la madre di Lucio, dall'animo fragile e tormentato. 






L'opera (pubblicata dalla Bao Publishing) è una porzione di vita, dicevo. 
In cui rispecchiarsi, magari chi più e chi meno; ma sono pronto a scommettere che quest'età di passaggio (anche se con diversi gusti, inclinazioni, situazioni...) sia veramente simile per tutti.
Prima dell'ennesima volta in cui diventare grandi, ancora.



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