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[RICORDI] la Settimana Bianca

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Tra gennaio e febbraio, ogni anno dei miei anni '80 e '90 era consuetudine, per la mia famiglia, partire per la Settimana Bianca.
Un anno addirittura fu doppia. Ma erano altri tempi e c'erano tanti soldi e eravamo tutti ricchi.
Oggi no, ma i bei ricordi restano per continuare ad arricchirci: ecco cosa furono per me le vacanze invernali!


IL VIAGGIO

Per arrivare in quelle zone (solitamente Trentino Alto Adige) occorreva un lungo viaggio che spezzavamo un poco fermandoci dai nonni in Abruzzo.
Di quei momenti ricordo: le musicassette dello Zecchino D'Oro per tenere buoni i miei fratelli; la musicassetta Zucchero Greatest Hits che abbiamo consumato fino alla morte; Attenti al lupo di Dalla.
E ovviamente le soste in Autogrill per mangiare e andare in bagno.

LO SCI

Tra le altre cose, ho imparato a sciare. E so farlo tuttora, anche se non lo faccio da tempo.
Ricordo ancora la trafila: il primo giorno andavi a parlare col maestro per iniziare le lezioni. Di solito un tipo atletico e abbronzatissimo, con accento nordico-robotico alla Swartzie che non si capiva niente e vattene in Austria allora.
Poi si andava ad affittare l'attrezzatura per una settimana: scarponi, racchette e sci. Gli sci te li davano a occhio, paragonandoli alla tua altezza.
Infine, lo skipass. Che costava un occhio della testa, e permetteva di usufruire di tutti gli impianti di risalita (seggiovie, cabinovie, ovovie, skilift...).

L'ALBERGO

Quanto era fico l'arrivare in albergo? Era un mondo a sé tutto da scoprire (a breve vi parlerò della mia insana passione per gli hotel).
Da quel momento eri libero di goderti la vacanza: che bello quando c'era anche la piscina, che non è così scontato cazzeggiare in acqua mentre fuori è inverno puro.
E in hotel ci passi anche qualche serata, perché non si esce proprio sempre.
Così è capitato che si organizzassero tombolate, serate film, ma anche feste di carnevale con stupende ragazze inglesi che ti facevano sognare. E che per il resto della vacanza giravano in shorts e reggiseno per i corridoi manco fossero in qualche club di Manchester.
Il restante tempo libero lo potevi passare nella sala ricreativa, che aveva pure il biliardo e i videogames (Cadillac e Dinosauri vince).
Ovviamente si restava in albergo se c'era la finale di Sanremo, il secondo episodio di Twin Peaks, o l'ultima puntata di Indietro tutta! (tutte storie vere, eh!).
Capita anche che il tuo vicino di tavolo sia Eros Ramazzotti. Capita di fare amicizia con altri bambini con cui scambiare opinioni sulle action figures dei Masters o delle Tartarughe Ninja. E giocarci assieme.

QUANDO SI ESCE

Altre sere era ovvio che s'uscisse, per visitare il paese e i suoi locali.
Bar e caffè, specialmente. Dove gustare strudel, crepes ai bollenti frutti di bosco e cioccolate calde.
E' capitato spesso di trovarci nel periodo in cui il popolo polentone ha l'abitudine di bruciare la Vecia, un enorme pupazzo a forma di befana. Ad appiccare il fuoco, un gruppo di sciatori che, di notte, scende giù dalla pista. Suggestivo.

Voi? Avete mai fatto Settimane Bianche? Ci andate tuttora?
Ne parliamo anche in diretta video, alle 14.40, su Moz O'Clock - Pagina FB

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