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[FUMETTI] Spidey ultimo atto

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A volte il mercato è spietato. Più del Dottor Destino.
E così, sull'unico fumetto che mi aveva fatto riavvicinare al mondo seriale della Marvel, cala il sipario.
Spidey, testata di cui spesso vi ho parlato qui, chiude i battenti per sempre. Con un ultimo, esplosivo e risolutivo numero.

Un esperimento, tutto sommato.
Narrare le storie di Peter Parker liceale, aggiornandole per una platea odierna.
Non è un compito facile, se ci pensate: esistono già le storie originali di Peter Parker adolescente negli anni '60, esistono reboot, esistono untold tales, esistono i nuovi Spider-Man (pure di altre razze per essere politically correct!), esiste la serie Ultimate.

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Ma Spidey era (anzi, è!) diverso.
Spidey era (anzi, è!) pop. Colorato, moderno, cartoonesco, divertente, fresco, simpatico.
Scritto benissimo, in modo scorrevole e ironico.
Disegnato sempre in modo ordinato e pulito.
Eppure, in America non è piaciuto, almeno al grande pubblico.
Così ferma la sua corsa con la dodicesima storia (e in Italia col sesto albo).

La cosa positiva è che almeno ogni sottotrama viene portata a termine, a partire da quella lanciata nel primo dei due episodi di questo sesto numero: tutti i nemici principali dell'Arrampicamuri si sono riuniti per suonargliele di santa ragione.
Ma sono questi i veri pensieri per un sedicenne? Certo che no.
C'è Gwen a cui dichiararsi (se solo si trovasse un po' dello stesso coraggio che ti permette di uscire a fare le ronde ogni notte...), c'è Flash Thompson a cui stare attenti (ed è più difficile combattere un bullo che, per dire, il Dottor Octopus...). C'è Zia May di cui preoccuparsi, dopo la morte dell'amato zio Ben.
E non importa quanti superpoteri hai, perché non servono a niente nell'affrontare l'adolescenza. E, forse, la vita.
L'unico superpotere è l'autostima (con una dose di ironia). E lo abbiamo tutti, perché tutti siamo supereroi.

Così, con un messaggio solare e positivo, si chiude questa saga.
Una delle cose migliori e più divertenti sull'Uomo Ragno.
Le vignette finali omaggiano perlatro una celebre storia del passato, ma non voglio svelarvi di più.
Ci tengo solo a inserire l'ennesima battuta di Peter, uno che non tiene mai a freno la lingua.
Mi riguarda:


Cosa ci resta?
Una bellissima e sgargiante collezione in sei albi, che vi consiglio di recuperare, perché formano un'unica grande saga che inizia e... finisce, almeno idealmente, con una degna conclusione che chiude tutte le vicende.


Sarà un peccato non ritrovare più Spidey in edicola, mentre tra le pubblicità presenti nell'albo appaiono i tanti altri titoli disponibili: il solito scolorito e noioso universo seriale Marvel.
Che ingiustizia.

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