E' in edicola il primo appuntamento con una collezione di statuine su ONE PIECE, celebre fumetto del giapponese Eichiiro Oda da cui è stata tratta una serie tv animata di successo.
Questa prima uscita è ovviamente dedicata al protagonista dell'opera.
Monkey D. Luffy. Anzi no, Rubber. Anzi Monkey D. Rufy.
Ma non solo: facciamo chiarezza sui tanti nomi italiani del personaggio!
ONE PIECE arriva in Italia nel 2000, sulle pagine della rivista contenitore Express (ve ne ho parlato qui).
Non avendo ancora alcuna linea guida sulla traslitterazione dei nomi giapponesi, i traduttori italiani adattano il nome モンキー・D・ルフィin Monkey D. Rufy.
Rufy, tipo ruffiano, un suono che secondo loro ben si confaceva al nome di un pirata.
Peccato che poi l'autore stesso fornirà la traslitterazione ufficiale del nome in caratteri occidentali: Monkey D. Luffy, come è possibile leggere sugli avvisi di taglia.
Nel fumetto ormai il danno era fatto, e ONE PIECE non è il solo manga a portarsi dietro questi problemi (pensate ai terribili "Gatsu" e "Grifis" di Berserk).
Poi, dal 2001, la serie animata di ONE PIECE giunge anche in Italia, paese noto per le censure e gli adattamenti arbitrari perpetrati a danno delle opere animate giapponesi.
E così, Monkey D. Luffy perde totalmente il suo nome per diventare semplicemente Rubber: qualcosa di più semplice da far ricordare ai bambini. Il problema è che la D. non è un vezzo, ma un elemento importantissimo per la trama.
Quando viene mostrata per la prima volta, in versione italiana, la scena animata dove si legge il nome originale del protagonista, gli adattatori Mediaset inventano al volo una giustificazione aggiungendo un dialogo: viene spiegato che "Rubber"è un soprannome dato al pirata dopo aver mangiato il frutto che lo ha reso un essere di gomma (rubber, appunto). Peccato che in un precedente episodio adattato in italiano, il protagonista venisse chiamato "Rubber"anche prima di diventare un ragazzo di gomma. Evvabbè.
Mentre la casa editrice italiana del manga si barcamena per cambiare le scritte Luffy in Rufy, per l'edicola escono le vhs di ONE PIECE. L'edizione contenuta è la medesima vista in tv (con annesse censure audio e video), tuttavia lo spot televisivo invita a comprare "le avventure di Rufy".
Quindi: lo spot dice Rufy -come nell'edizione italiana del fumetto- ma se guardi la vhs senti Rubber -perché è l'edizione televisiva italiana del cartoon-.
La confusione non termina qui: anche alla Mediaset si rendono presto conto che l'importanza della D. non si può più ignorare, e allora fanno prima dire Monkey D. Rubber (un mix tra l'originale e il tarocco) e poi -nelle introduzioni a ogni episodio- Monkey D. Luffy detto Rubber (così salvano capre e cavoli, citando l'originale senza perdere il vecchio adattamento che ormai sono costretti a trascinarsi dietro a vita).
Nel mondo di internet e delle informazioni senza limiti, è sempre più difficile mascherare le magagne: chiunque presto viene a sapere che il protagonista di ONE PIECE si chiama insindacabilmente Monkey D. Luffy, ed è perciò persino ridicolo continuare a nascondere la questione.
E se quindi la Mediaset comincia a citare il vero nome completo, pur mantenendo "Rubber", l'edizione italiana del film ONE PIECE Gold omette del tutto il "soprannome" mediasettiano per restituire finalmente al personaggio il suo nome ufficiale, né più né meno.
Quindi, Luffyè ciò che è pensato dall'autore, e Luffy sia.
Ma torniamo all'inizio del post: è in edicola il primo appuntamento con una collezione di statuine su ONE PIECE, vi dicevo.
E quale scritta campeggia su questo primo appuntamento?
Monkey D. Rufy.
Come nella versione italiana del fumetto, quella traslitterata in modo impreciso.
Quindi, un passo avanti e tre indietro. E non si comprende il motivo della scelta della casa editrice Hachette, che sta pubblicando le statuine, visto che le stesse edizioni francesi e spagnole riportano il nome ufficiale.
E così, il nostro "Rubber" in Italia si ritrova tantissimi nomi, ma solo al cinema quello vero e originale.
Ami l'opera di Eiichiro Oda? Scopri...
Come inizia ONE PIECE
Questa prima uscita è ovviamente dedicata al protagonista dell'opera.
Monkey D. Luffy. Anzi no, Rubber. Anzi Monkey D. Rufy.
Ma non solo: facciamo chiarezza sui tanti nomi italiani del personaggio!
ONE PIECE arriva in Italia nel 2000, sulle pagine della rivista contenitore Express (ve ne ho parlato qui).
Non avendo ancora alcuna linea guida sulla traslitterazione dei nomi giapponesi, i traduttori italiani adattano il nome モンキー・D・ルフィin Monkey D. Rufy.
Rufy, tipo ruffiano, un suono che secondo loro ben si confaceva al nome di un pirata.
Peccato che poi l'autore stesso fornirà la traslitterazione ufficiale del nome in caratteri occidentali: Monkey D. Luffy, come è possibile leggere sugli avvisi di taglia.
Nel fumetto ormai il danno era fatto, e ONE PIECE non è il solo manga a portarsi dietro questi problemi (pensate ai terribili "Gatsu" e "Grifis" di Berserk).
Poi, dal 2001, la serie animata di ONE PIECE giunge anche in Italia, paese noto per le censure e gli adattamenti arbitrari perpetrati a danno delle opere animate giapponesi.
E così, Monkey D. Luffy perde totalmente il suo nome per diventare semplicemente Rubber: qualcosa di più semplice da far ricordare ai bambini. Il problema è che la D. non è un vezzo, ma un elemento importantissimo per la trama.
Quando viene mostrata per la prima volta, in versione italiana, la scena animata dove si legge il nome originale del protagonista, gli adattatori Mediaset inventano al volo una giustificazione aggiungendo un dialogo: viene spiegato che "Rubber"è un soprannome dato al pirata dopo aver mangiato il frutto che lo ha reso un essere di gomma (rubber, appunto). Peccato che in un precedente episodio adattato in italiano, il protagonista venisse chiamato "Rubber"anche prima di diventare un ragazzo di gomma. Evvabbè.
Mentre la casa editrice italiana del manga si barcamena per cambiare le scritte Luffy in Rufy, per l'edicola escono le vhs di ONE PIECE. L'edizione contenuta è la medesima vista in tv (con annesse censure audio e video), tuttavia lo spot televisivo invita a comprare "le avventure di Rufy".
Quindi: lo spot dice Rufy -come nell'edizione italiana del fumetto- ma se guardi la vhs senti Rubber -perché è l'edizione televisiva italiana del cartoon-.
La confusione non termina qui: anche alla Mediaset si rendono presto conto che l'importanza della D. non si può più ignorare, e allora fanno prima dire Monkey D. Rubber (un mix tra l'originale e il tarocco) e poi -nelle introduzioni a ogni episodio- Monkey D. Luffy detto Rubber (così salvano capre e cavoli, citando l'originale senza perdere il vecchio adattamento che ormai sono costretti a trascinarsi dietro a vita).
Nel mondo di internet e delle informazioni senza limiti, è sempre più difficile mascherare le magagne: chiunque presto viene a sapere che il protagonista di ONE PIECE si chiama insindacabilmente Monkey D. Luffy, ed è perciò persino ridicolo continuare a nascondere la questione.
E se quindi la Mediaset comincia a citare il vero nome completo, pur mantenendo "Rubber", l'edizione italiana del film ONE PIECE Gold omette del tutto il "soprannome" mediasettiano per restituire finalmente al personaggio il suo nome ufficiale, né più né meno.
Quindi, Luffyè ciò che è pensato dall'autore, e Luffy sia.
Ma torniamo all'inizio del post: è in edicola il primo appuntamento con una collezione di statuine su ONE PIECE, vi dicevo.
E quale scritta campeggia su questo primo appuntamento?
Monkey D. Rufy.
Come nella versione italiana del fumetto, quella traslitterata in modo impreciso.
Quindi, un passo avanti e tre indietro. E non si comprende il motivo della scelta della casa editrice Hachette, che sta pubblicando le statuine, visto che le stesse edizioni francesi e spagnole riportano il nome ufficiale.
E così, il nostro "Rubber" in Italia si ritrova tantissimi nomi, ma solo al cinema quello vero e originale.
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edizione italiana (2017) e francese (2015) delle stesse statuine |
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Come inizia ONE PIECE