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[LIFE] sogni e sensazioni

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Chiudo la zip fin sotto il mento. È pomeriggio e fa freddo, anche se di mattina c'è stato quel sole tiepido che riscalda di gusto.
Il viale si sta riempiendo di gialle foglie, ma la pioggia colorata non è ancora iniziata.
La luce è più forte, le sfumature sono quelle dell'estate ma con una patina in più.


Cammino, dopo un sogno strano in cui mi ritrovavo da solo -forse per distrazione- con zainetto e valigia. Non sapevo che direzione prendere, in quella strada buia e umida di una pioggia passata da poco. Il pullman ci aveva scaricati lì, eravamo tanti ma di colpo ero solamente io. A destra una salita ripida ma non c'era traccia delle altre persone. A sinistra, una strada in curva con dei lavori in corso, ergo chiusa al traffico. Poi mi accorgo che c'è un cartone che contiene patatine fritte. La M impressa sopra è l'iniziale del mio nome, oltre che del nome di una nota catena di ristorazione veloce.
Lì noto che c'è una stradina semi-nascosta dagli arbusti, che scende verso qualche meta sconosciuta e altrettanto buia. Solo un'auto bianca, vecchio modello, è parcheggiata in quella direzione.
Dove sono andati gli altri? Me lo sto ancora chiedendo.
Perché nel frattempo mi sono svegliato.

Il viaggio di ritorno dalla Puglia mi ha catapultato di colpo nel quotidiano fatto di responsabilità, lavoro e progetti.
Quella sera la testa stava per esplodermi, specie quando le voci nelle altre stanze rimbombano e la confusione è insopportabile.
Emicrania, sonno, la voglia di uscire per prendere aria che però è fredda. Diluvio.
Incomprensioni che esistono solo nel tuo cervello, perché è la stanchezza a dettare realtà distorte.
Ma c'è comunque davvero qualcosa che avverti distante rispetto al solito. Un solito che conosci da poco e che comunque ti ha stimolato.
Per la prima volta hai avuto dubbi sul futuro, lo hai visto per come potrebbe essere, per come è: precario, senza equilibrio, incerto. Di solito era una cosa stimolante, il cercare di stare a galla.

Poi torna il sole, il sereno, basta una buona canzone e tutto sembra riprendere adeguatamente, come sempre. E, camminando, ti senti attraversato da sensazioni antiche e piacevoli. Cose di quando eri piccolo e la stradina significava giocattoli e divertimento.
Cose di quando eri piccolo e la passeggiata significava esplorazione e spensieratezza.
Ma quel sogno, di poche ore fa, qualcosa deve pur significare.
Me lo sto chiedendo ancora: dove sono gli altri? Che strada avrei dovuto prendere prima di svegliarmi?
Intanto ascolto questa, come auto-augurio di speranza.

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