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[CINEMA] It (2017), la recensione galleggiante

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E anche da noi è finalmente arrivato Pennywise, il clown danzante, per gli amici IT.
Esso, lui, quello, "coso", IT è stato il terrore di un'intera generazione che lo vide in tv, come ricordammo in questo post che celebrava la versione del 1990.
Ma, ventisette anni dopo, la stessa storia -tratta dal più celebre romanzo di Stephen King- è tornata sugli schermi, stavolta sul grande schermo.

Chiariamo subito due cose:
- IT 2017: Capitolo Uno (perché anche in questo caso la storia è stata divisa in due parti, la prossima tra un paio di anni) non fa paura;
- IT 2017non è così fedele al romanzo come i fan auspicavano (almeno durante la lavorazione).

Ok, è un horror, ok è un bel film ma le scene di terrore sono le classiche scene moderne, da jump scare, a volte sgamabilissime, a volte pacchianissime (cfr. la sequenza delle diapositive).
Ma non è questo l'importante. Oddio, essendo un horror, direte voi, dovrebbe esserlo..., però guardiamo oltre.

PENNYWISE

Il nuovo Pennywise è maggiormente "mostro" rispetto alla precedente incarnazione di Tim Curry (che resta, a mio avviso, inarrivabile, nonostante anche Skarsgård sia stato eccelso). Pure questa può essere una nota di demerito, perché Pennywise perde i colori e l'aspetto da banale clown alla Ronald McDonald per diventare già da subito qualcosa di inquietante.
Il suo trucco, i suoi colori spenti (bianco, panna, argento), il suo strabismo... tutto vuol far paura a prescindere. Ben prima che spalanchi la bocca e riveli la dentatura da lampreda.
Pennywise non vuole far nemmeno più ridere: il tocco queer qui si trasforma in un distorto tocco bambinesco. Tutto questo è più simile al romanzo di King.
E funziona: Pennywise 2017 si fa odiare, mentre nel 1990 si faceva quasi il tifo per lui.

prendereste un palloncino da lui? Non puzza manco di McNuggets! E sembra il Joker di Batman!

STRANGER ITHINGS

Il film di Andrés Muschietti non è così fedele all'opera di King, dicevo.
Non basta un braccio mozzato in più, perché c'è altro in meno. Paradossalmente, la versione televisiva degli anni '90 è stata probabilmente più in linea col romanzo.
Almeno nell'ambientazione, almeno nella costruzione.

Qui, dagli anni '50 ci spostiamo negli anni '80: e ancora una volta sono costretto a citare la questione generazionale di cui discutiamo sempre.
Perché gli anni '80?
Perché oggi fa fico. Stranger Things insegna. E se proprio IT era una delle fonti di ispirazione di Stranger Things, ora succede quasi il contrario.
Cos'è IT 2017 se non uno Stranger Things ispirato al capolavoro di King?
Persino uno degli attori è in comune tra le due opere.


GLI ANNI '80

E qui veniamo alle cose interessanti: IT 2017è bello proprio perché ambientato nel 1988-89, sebbene qualche influenza pregressa si avverta. Sì, c'è ancora qualcosa degli anni '50, e sapete il motivo?
Presto detto: ambientarlo negli anni '80 è stato un vezzo, non qualcosa di necessario.
Un vezzo utile a mostrare che il cinema di Derry trasmetta Batman di Tim Burton, Arma Letale 2 o Nightmare 5. Che in sala giochi si impersoni Ryu di Street Fighter.
Una storia come quella di IT non puoi certo portarla troppo in là nelle decadi -diventerebbe ancora più illogica- e forse gli anni '80 sono il limite massimo (e per fortuna bello).

Però il razzismo dei bulli di provincia diventa quasi ingiustificato (sebbene invero mai esternato) in un 1989 che è solo dietro l'angolo.
Fa sorridere anche la scena degli assorbenti: un intero scaffale di un piccolo supermercato TUTTO destinato all'esposizione dei soli Tampax.
Ah, dite a Muschietti che non c'erano ancora i mattoncini Lego di quelle tonalità di verde, nel 1988. Sempre che la Tartaruga fosse fatta di Lego e non di taroccate cinesi.
In ogni caso, cosa succederà al secondo capitolo, quando l'ambientazione anni '80 non ci sarà più?
Sì: mettete un po' di ragazzini in quel decennio e avrete già metà dell'interesse del pubblico.
Il rischio è forse non aver mixato le vicende di ragazzi e adulti. Vedremo.

I PREGI DI IT 2017

Ciò che è bello di questo film è infatti la vicenda dei ragazzi -attori tutti bravi e perfetti per la parte, col picco massimo di Bill e Beverly-, le loro avventure e le loro esperienze.
In questo, IT 2017 riesce a essere delicato e veritiero.
L'ironia torna proprio in queste storie, ad esempio nella scena della battaglia a pietrate o in quelle dove si citano i New kids on the block. Che ascoltiamo pure.
Mentre la colonna sonora è quasi una marcia elfmaniana proprio alla Batman.

IT 2017è un Goonies con qualche morto e un Pennywise in più.
IT 2017è la versione aggiornata e moderna di un classico per la televisione, non di un classico della narrativa. Più remake della miniserie anni '90 che volenteroso di assomigliare davvero al romanzo, ha il pregio di riportare il mITo ai ragazzini di oggi.
Così, dopo 27 anni, IT torna davvero, come nella finzione così nella realtà.
E anche chi è giovane adesso, ora ha il suo Pennywise a tormentarlo.
Galleggiamo tutti.

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