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[FUMETTI] perché leggo (ancora) Diabolik

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E con oggi sono 55 anni, portati benissimo.
Diabolikvede la luce il 1 novembre 1962,  lo stesso anno in cui l'America conosce L'Uomo Ragno.
Le sorelle Giussani lanciano Diabolik, il fumetto del brivido, Il Re del Terrore
.
E fanno scandalo, e poi epoKa.
Io, da oltre venticinque anni, leggo Diabolik: ecco perché.

UN CULT

Diabolikè una delle pochissime istituzioni rimaste in edicola.
Diabolikè come l'album dei Calciatori Panini.
Come La Settimana Enigmistica. Come Topolino e Tex.
Conserva il fascino d'antan, un classicismo moderno che sa di recente passato, di tempi gradevoli, progressismo e audacia.

POP E INFINITO

Diabolikè potenzialmente infinito: in quanto fumetto pop(olare), non prevede stravolgimenti e conclusioni. È esattamente come per L'Uomo Ragno e tutti i classici fumetti americani.
Come per Tex e tutti i classici fumetti italiani.
I pilastri che sorreggono la struttura di Diaboliksono eterni e intoccabili, il lettore lo sa, io lo so, lo si legge per questo.
Perché è una sicurezza, una certezza, uno schema che puoi stravolgere come e quanto vuoi nelle sue 120 tavole ma che alla fine quadra sempre.

È un cerchio.

il numero dei 55 anni; regala tre figurine Panini per l'album di Diabolik in vendita

I PERSONAGGI, LE SITUAZIONI

Diabolik ha dalla sua personaggi e situazioni semplici e efficaci.
Il titolare di testata, geniale ladro e all'occorrenza spietato assassino, è ormai un'icona.
La sua compagna, l'indipendente e innamorata Eva Kant, è simbolo di raffinatezza e modernità.

Il suo eterno rivale, l'ispettore Ginko, è incorruttibile e senza macchia.
Altea, la duchessa, è nobile e determinata.
Non mancano i secondari: Elisabeth, la prima fidanzata del criminale; Gustavo, giovane vittima di un furto; Bettina, bambina -ormai ragazza- affezionata a Diabolik e Eva; Saverio, celebre scrittore.


Diabolik vive un eterno presente, un microcosmo dove si invecchia ma a ritmo lentissimo; un mondo dove gli anni '60 lasciano spazio all'azione dei '70, alle bande e alla droga degli '80, alle tematiche sociali dei '90, fino al giro di boa del nuovo millennio. Diabolik segue i tempi e ne riflette la società. Sempre uguale ma sempre diverso, e con quel tocco noir cristallizzato nelle sue tavole, così piene di alta società, di bische clandestine per ricconi, belle auto, belle barche, belle donne. E, ovviamente, criminali, trafficanti, boss, gangsters.
Non manca quel sottobosco -urbano e sporco- della droga, dei disperati, o dei cattivi più subdoli e pericolosi: spacciatori, serial killer, molestatori.

È il nostro mondo, dopotutto. Solo che Diabolik lo concentra senza badare ad altro: non si ride, non si scherza, al massimo ci si bacia per chiudere un'avventura. Ma ogni mese sono 120 pagine in apnea, senza tregua.

una delle mie tavole preferite di sempre: ironica ma veritiera.

IL TIPO DI LETTURA

Diabolikè un albo estivo, perché sa portarti su isole tropicali o in facoltose città sulla costa. Ed è un piacere leggerlo sotto l'ombrellone o in veranda.
Diabolikè un albo autunnale e invernale, da leggersi al parco o sulla poltrona di casa.
Diabolikè invernale, perché sa trascinarti in avventure innevate e taglienti.
Lo leggo ancora, lo leggo sempre, perché è una lettura agile, uno svago intelligente ma non pretenzioso (tiene lontane fastidiose note e didascalie, citazioni a riferimenti culturali "per darsi un tono": non ne ha bisogno).
Lo leggo ancora perché Diabolik, nonostante le mille trasformazioni della società e quindi del fumetto in sé, resta sempre la storia di un uomo contro tutto e tutti, che ruba soldi perché il mondo è tutto basato sulla legge del denaro. E lui è, appunto, un fuorilegge.
Auguroni!


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