Ultimamente stiamo parlando un po' più spesso di snack da bar.
Sarà che il periodo ci spinge a
Oggi torniamo anche al vintage, perché scopriremo assieme...
...come sono cambiati i vari prodotti!
Non è un mistero che in molti non avvertano più i sapori come una volta.
La Coca-Cola è cambiata!, sono pronti a giurare.
Ci sta. Spesso sono gli ingredienti a cambiare, o qualche parametro di questi.
E gli snack?
La foto qui in alto, al di là della differenza di packaging (il KitKat sopra è del 1992, quello sotto è del 2017), ci mostra un'altra differenza. Voltiamo gli incarti:
Il peso netto. Prima, 25 anni fa, il KitKat pesava di più (e costava di meno: oggi sta a 1€ -nei bar che non sovrapprezzano-), da 48 gr di ieri ai 41,5 gr di oggi.
E, tra gli ingredienti, grazie alle nuove normative, adesso abbiamo l'elenco di ogni prodotto utilizzato, scoprendo che negli anni '90 il KitKat aveva il 65% di cioccolato al latte, e oggi il 67,5%. Oggi c'è grasso di palma al 5,2% e ieri questa sostanza non era dichiarata (o non era presente).
I nomi. Anche i nomi cambiano.
Raider, grandioso doppio biscotto con mou e cioccolato, ad un certo punto ci "diede un taglio" e divenne Twix. In realtà, nacque come Twix in Inghilterra negli anni '60 e nel 1991 tornò a essere tale in tutto il mondo.
E mano a mano si fa più corto.
In un mondo dove tutti fanno a gara per chi ce l'ha più lungo.
In un mondo dove tutti fanno a gara per chi ce l'ha più grosso: gli snack rimpiccioliscono.
Prendete il Lion -da un anno è tornato croccante e morbido, per anni ha rischiato di spaccarci i denti- oggi molto meno massiccio rispetto a ieri.
Torniamo agli involucri. Avevano stile, sebbene quelli odierni non siano così diversi ma aggiungono dettagli e orpelli (lucidità, effetti catarifrangenti, contorni, corsivi, tridimensionalità e bombature) che non rendono più così unico quel pacchetto. Unico come un tempo.
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