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[FUMETTI] Berserk 78, la recensione

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Seconda parte del tankobon 39, arriva grazie alla Panini / Planet Manga il volumetto n. 78 di Berserk.
Il capolavoro sword&sorcery di Kentaro Miura, che si inserisce nel filone narrativo howardiano con forti rimandi a opere come Hellraiser, L'amore e il sangue e Il nome della rosa, giunge qui al punto focale che i lettori attendevano da tempo: un viaggio onirico nella coscienza di uno dei protagonisti principali.
Scopriamo assieme cosa succede, senza spoiler...
La compagnia di Guts è finalmente giunta sull'Isola degli Elfi, e dopo averne oltrepassato i guardiani è pronta per incontrare il Re della Tempesta di Petali, potente sovrano elfico che probabilmente potrà ridonare il senno a Caska, resa menomata in seguito allo stupro subìto durante l'Eclisse.
E questo numero di Berserk ci parla proprio del viaggio spirituale che Farnese e Schierke compiono all'interno della coscienza di Caska, guidate dal re degli elfi, per tentare di capirci qualcosa sulla sfortunata guerriera.

Un cammino insidioso e brutale, in una coscienza fatta letteralmente a pezzi che ha la forma di una bambola distrutta. La mente di Caska, così duramente colpita dopo i fatti dell'Eclisse, ha creato un groviglio di mostruose barriere, simboli e contraddizioni che sarà difficile da sbrogliare.

Django chained
Sia all'interno della Galleria dei Sogni, sia all'esterno nel villaggio dei maghi, questo volumetto di Berserk regala al lettore tante emozioni dal passato: con diversi flashback (una scena tratta addirittura dal primo volume!) vari personaggi avranno modo di fare il punto della situazione sulle loro esistenze, come se l'Isola degli Elfi fosse il giro di boa, un checkpoint, o un passo di (ri)partenza.
Guts ha modo di ripensare al suo viaggio, e ciò che è stato e a ciò che è diventato adesso. Ma le parole (profetiche?) del Cavaliere del Teschio risuonano ancora prepotenti: cosa sceglierà per davvero Caska, quando e se sarà guarita?

Anche le stesse Farnese e Schierke avranno modo di aggiungere indizi a ciò che già suppongono e conoscono della vicenda, e il viaggio nel mondo dei sogni risulterà utile anche a loro, per capire e capirsi.

tra passato, sogno e presente...

Kentaro Miura, magistrale come sempre, non perde la sua vena poetica e introspettiva. Stavolta sceglie un mix di scene surreali (anche ironiche-iconiche) e di scene tratte dai precedenti volumi, per raccontarci la psicologia dei suoi tormentati personaggi.
Oh, poi dopo oltre quindici anni, abbiamo modo di rivedere pure Lord Mozgus, colui che mi ha dato il nickname! Sticazzi!

L'edizione italiana si fa ancora più attenta (ad esempio, ora il protagonista è appellato giustamente "spadaccino nero", traduzione esatta di "black swordsman") e stampa e adattamenti grafici sono in linea con gli ultimi volumi.

Se amate Berserk, restate sintonizzati perché presto sul Moz O'Clock inizieremo ad analizzare l'opera saga per saga!

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