Edicola, un luogo mitologico.
Dentro ci si trovano sempre più cose, ormai: è diventata un bazar.
Ma da sempre vi è un articolo particolare, che ha anticipato di anni il trend attuale: le buste sorpresa.
Un mondo stranissimo, che si è evoluto nel tempo...
Le buste sorpresa rispondono allo stesso principio dei super-giochi pasquali tipo Uovissimo, Super Pasqualone e via cantando: smaltire fondi di magazzino.
In un'epoca dove una linea di giocattoli dura sempre meno stagioni, è chiaro che bisogna in qualche modo riciclare gli invenduti.
La stessa cosa succede con l'edicola e i suoi resi.
Pacchi di giornali, riviste, giornalini, albi e piccoli gadget che tornano indietro, salvati dalla muffa dell'esposizione-gogna che può durare anche anni.
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una busta vintage - immagine web |
Ma le buste sorpresa sono un terreno assurdo.
Qualcosa che sfugge a qualsivoglia tipo di catalogazione, specie in anni selvaggi come i '70 e gli '80. Ma anche nei '90.
Così, se oggi le buste sorpresa hanno perso quel fascino da poraccitudine, affrancandosi dagli acquisti occasionali o dei meno fortunati (il loro contenuto è sempre stato similare ai giocattoli-tarocco da bancarella tipica delle sagre) e diventando vere e proprie pubblicazioni editoriali mirate -con questo o quel titolo di richiamo-, un tempo la busta sorpresa era un lupanare di misticanza.
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immagine web |
Ho personalmente visto, in buste sorpresa rosa -destinate quindi alle bambine- un albo di Diabolik e un fumetto di He-Man tradotto alla meno peggio (il protagonista era chiamato col nome francese).
Nella metà degli anni '90 finivano, nelle buste sorpresa, anche riviste come Japan Magazine, Super Action (vedi), albi Marvel.
Non mancavano mai i disegni da colorare, i trasferelli, il pennarellone ad ammoniaca, bambole tipo sottosottosottosottosottomarche delle Barbie e gadgettini vari ed eventuali.
Il problema è che molte cose sono tarocche, sin dalla confezione. Guardate l'immagine di apertura: sulla busta è rappresentato quel che dovrebbe essere il primo Megazord dei Power Rangers.
Ma non è che una cinesata.
Cosa nascondono le buste sorpresa?
Se oggi -come già da tempo all'estero- si tratta contenitori di prodotti più o meno di qualità, a cui si aggiunge solamente il fattore sorpresa (appunto) che non deve essere visto in negativo (ossia il ritrovarsi solo inutili porcherie e cianfrusaglie), è pur vero che qualcosa non torna mai, visto che ti imbatti in notizie come questa:
Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto e della Compagnia di Martina Franca hanno individuato due attività commerciali, entrambe con sede nella cittadina della valle d’Itria, presso le quali sono stati rinvenuti e sequestrati 78mila articoli tra opuscoli, album da disegno e “buste sorpresa” riportanti personaggi di fumetti o di cartoni animati (Masha e Orso, Frozen, Minions, Batman, Winx Club, Pokemon) privi di licenza o autorizzazione da parte dei soggetti titolari di copyright. A seguito dell’esame della contabilità delle due società è stato accertato che le stesse hanno acquistato da grossisti complessivi 333mila pezzi, parte dei quali già venduti a diverse aziende aventi sede sul territorio nazionale.
fonte: http://www.trmtv.it/home/cronaca/2017_10_18/153054.html
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un sequestro della GdF |
Voi avete mai acquistato delle buste sorpresa?
Cosa (di strambo) ci avete trovato dentro?