Non so se seguite il blog di Marco, Arcani: dovreste farlo.
Il nostro chimico/alchemico proprone sempre articoli molto interessanti, tra cui veri e propri cicli di post che si focalizzano su precisi argomenti.
Uno di questi riguardava i Viaggi Multimodali, culminato con il racconto di sé attraverso varie tipologie di arte.
Riprendo il discorso del professore per parlarvi di me attraverso alcune opere: non per forza le mie preferite, ma quelle che mi descrivono meglio. Ecco perché.
ARTE
Per descrivere me stesso con un quadro, scelgo un'opera di mister Dalì.La tentazione di Sant'Antonio: la spoglio di ogni valore religioso (semmai ne avesse uno), non c'è nulla di più lontano da me in tal senso; ma questo dipinto mi rappresenta perché sono sempre stato attratto da realtà diverse, pur essendo assolutamente concreto, scettico, materiale/materialista.
È la mia controparte, forse pericolosa o forse libera(toria).
LETTERATURA
Come potrei non citare i saggi di Freud sull'interpretazione dei sogni? Il mondo onirico è qualcosa che mi affascina, un mondo di metafore e ricordi, di vissuto e di sensazioni che si assemblano magicamente in una logica oscura, che solo il sommo dio Morfeo può comprendere.Ma, scavando dentro noi stessi, ecco che il mondo dei sogni ci appare chiaro: i suoi messaggi, le sue premonizioni (che non hanno nulla di paranormale), i suoi segni vengono a dirci chi siamo.
CINEMA
Stand by meè l'opera che più mi descrive.Innanzitutto per l'età dei protagonisti, dodicenni. Dodici anni sono un tempo di mezzo, sospeso tra infanzia e adolescenza.
Poi per i protagonisti stessi, ho qualcosa di ognuno di loro, in parti più o meno accese.
Infine, per l'avventura, l'estate, l'amicizia. Ricordi di qualcosa che ho sempre amato e non mi abbandona mai.
Ne parlerò a fine stagione, come potete vedere:
MUSICA
Goccia a goccia, dei Litfiba.Parla di me, parla di chi pensa di avere ancora molto da scoprire: ma non chissà dove, non sulla Luna. Qui, ora, nel mondo di tutti i giorni. Una magia costante che ho sempre voglia di mettere in moto, sperando di riuscirci.
"Parole e suoni, giocando col domani".
Riascoltiamola:
Ho aggiunto altre due voci:
FUMETTO
Potrei dirne tanti, tra amati o tra quelli che mi rappresentano, ma scelgo la rivista Bunny Band con i fumetti dei Looney Tunes (ma anche Tiny Toons, Tazmania, Animaniacs: insomma, il mondo Warner). Ho scelto questo titolo per un'unica ragione: rappresenta perfettamente una parte di me che è sempre alla ricerca di quella "piacevole e comoda differenza", come la chiamo io, rispetto al resto del mondo.Il resto del mondo è, nello specifico caso, il magazine Topolino (che pure leggevo e leggo).
Ma ecco, Bunny Bandè il mio andare sempre alla ricerca di qualcosa di particolare, ma non per distinguermi né per provare chissà che brivido: è un qualcosa di confortevole, ma che mi pone sempre un po' scomposto.
Se vuoi saperne di più sulla rivista, clicca sull'immagine:
CIBO
Pizza e piadina. Sì, perché ho un'anima fondamentalmente tradizionale, anche se magari non si direbbe. E invece sono proprio tipo da pranzo domenicale in famiglia, da feste comandate, da rituali.La pizza, la piadina rappresentano per me sia tradizione, sia velocità da junkfood (e serate con divano e tv), sia fantasia: puoi usare ogni gusto che ti pare, puoi farcirle come vuoi.
Ovviamente, se volete raccontare voi stessi attraverso questo viaggio multimodale, siete i benvenuti nel proseguire il gioco di Marco!