Estate, tempo di feste, sagre, festival.
Con un grande comune denominatore: la musica, collante generale tra una mostra e un piatto tipico, una passeggiata e una birra.
Spesso i comitati organizzatori si rivolgono a cover band di artisti famosi: mi sono chiesto come può essere questo mondo, e ho posto alcune domande a Mario, chitarrista dei Quinto Elemento, cover band del mio gruppo preferito di sempre: i Litfiba.
Ecco la nostra chiacchierata su questo universo, tra croci e delizie varie.
Miki - il mondo delle cover band: c'è dialogo tra voi?
Mario - diciamo, per scherzare... mal comune, mezzo gaudio! Si cerca sempre di collaborare: a volte ci si riesce, altre volte no...
Miki - non siete certo l'unica cover band dei Litfiba in Italia, ma ancor di più nella vostra zona di appartenenza: come vi rapportate con chi, a pochi chilometri da voi, propone la stessa musica?
Mario - anche se nessuno lo ammette, c'è una forte rivalità. Ma per fortuna sembra esserci spazio per tutti. E comunque, ognuno cerca di differenziare le proposte: insomma, un minimo di unicità c'è sempre.
Miki - ecco: cercate di differenziarvi anche nel sound, rispetto alle altre proposte? Come decidete gli arrangiamenti ed eventuali aggiunte? O seguite pedissequamente l'originale?
Mario - in base al pezzo e al sound del momento si decidono gli arrangiamenti. Ogni musicista cerca di dare il proprio apporto, senza ovviamente stravolgere troppo il brano originale. Insomma, si cerca di fare qualcosa di "unico" seppur riconoscibilissimo per lo spettatore.
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Mario che schitarra |
Miki - una cover band è un progetto che si ferma all'esecuzione di brani altrui, oppure può portare anche ad altro?
Mario - può sicuramente portare ad altro. Anche solo a sperimentare qualche pezzo inedito con gli stessi componenti della band.
Miki - siete stati sicuramente la prima cover band a eseguire live L'impossibile, che era il nuovo inedito litfibiano appena rilasciato. Come avete preparato la cosa?
Mario - appena uscito il singolo in radio ci era piaciuto subito e lo abbiamo improvvisato in sala prove. Aveva un bel tiro e lo abbiamo preparato al meglio, portandolo immediatamente nelle nostre serate. E il caso ha voluto che avessimo una data proprio il giorno dell'uscita del nuovo album dei Litfiba (contenente appunto il brano L'impossibile): ci è sembrata una grande occasione da non perdere, per omaggiare in modo ancora più forte questi artisti.
Miki - voi avete molte serate, dai pub ai bar, dai festival alle manifestazioni culturali. Ci sono differenze tra date estive e invernali, per quanto riguarda il tipo di pubblico?
Mario - generalmente (e paradossalmente, forse) il pubblico invernale è più caldo. Trattandosi di locali al chiuso (che siano pub o sedi di associazioni), la quasi totalità delle persone è lì per ascoltare noi. Nelle manifestazioni estive estive è un po' diverso, perché c'è molta più dispersione.
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i Quinto Elemento on stage |
Miki - oltre alla passione, c'è un ovvio discorso economico. Portare in giro lo show ha un costo sia per voi che vi spostate, sia per chi decide di farvi esibire. Ci si può riuscire a tirar su qualcosa di concreto?
Mario - la tribute band è concepita come una cosa che si fa per passione; con la massima professionalità certo, ma per passione. Di sicuro, più date si fanno più si guadagna!
In genere però ciascuno di noi si occupa anche di altro, nella vita...
Miki - vi siete mai trovati in situazioni imbarazzanti, con gente che ha cercato di fare la furbata? Non tanto per il discorso economico, quanto davvero per non esservi sentiti giustamente ripagati dei vostri sforzi e del vostro lavoro...
Mario - purtroppo a volte capita, diciamo così... si discute sul cachet precedentemente concordato... ma mai situazioni gravi: si risolve sempre tutto con diplomazia. La musica vince su tutto!
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