Marmalade Boy, da noi Piccoli problemi di cuore.
Un anime che giunse a sorpresa nel 1997, durante i pomeriggi di Bim Bum Bam, riscuotendo subito un certo successo.
Tratto da uno shojo manga, anche l'anime aveva di conseguenza un taglio molto femminile, proponendo una storia puramente sentimentale.
Pesantemente alterato, Piccoli problemi di cuore finì per raccontare praticamente un'altra storia: non tutti conoscono le verità dietro l'edizione italiana di Marmalade Boy, credendo si tratti di censura!
Ma in Italia tutto questo bordello, tra divorzi e scambismo (ma anche alcoolismo, omosessualità, rapporti poco ortodossi), non risultò consono al pubblico per cui fu comperata la serie. Ecco quindi che la Mediaset operò la consueta opera di adattamento.
Anzi, non consueta: vi spiego perché!
Piccoli problemi di cuoreè proprio tutt'altra opera, che utilizza il materiale video dell'anime Marmalade Boy ma ne riscrive le trame.
Nulla di chi indignarsi troppo: queste cose esistono da sempre anche in America (vedi qui alcuni esempi) e comunque ogni operazione di censura o adattamento era sempre discussa col Giappone e approvata dalle case di produzione orientali, come vi raccontai qui.
I nuovi copioni, scritti da Mediaset in accordo -e collaborazione- con gli autori originali, narrano dunque qualcosa di accettabile per il pubblico italiano. E non solo: la versione Mediaset, di fatto, è stata venduta in più di dieci altre nazioni, col titolo A little love story. Probabilmente, quindi, nel mondo è circolata più Piccoli problemi di cuore che l'originale Marmalade Boy!
E difatti ci si trovò proprio nella medesima situazione in cui ci si era trovati con Kiss me Licia: il pubblico voleva altri episodi, come fare?
Il titolo sarebbe dovuto essere Miki e Yuri, questo è amore.
Negli anni sono circolati i copioni e anche i primi episodi doppiati: infatti, furono montati 5 episodi sui 21 previsti, e i primi tre addirittura regolarmente doppiati dalle stesse voci della prima serie.
Qualcosa andò storto e questo sequel non vide mai la luce, così come un probabile live action sulla scia dei seguiti di Licia in formato telefilm: vennero fatti dei casting e venne scritto il soggetto, che avrebbe previsto anche un largo inserimento di brani musicali da poter poi vendere.
Anche questo progetto rimase nel cassetto di Mediaset, che decise di non stanziare più i soldi per produrlo.
Forse non era più tempo per questo genere di cose.
In ogni caso, ecco la sigla della seconda serie, mai trasmessa, di Piccoli problemi di cuore:
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Un anime che giunse a sorpresa nel 1997, durante i pomeriggi di Bim Bum Bam, riscuotendo subito un certo successo.
Tratto da uno shojo manga, anche l'anime aveva di conseguenza un taglio molto femminile, proponendo una storia puramente sentimentale.
Pesantemente alterato, Piccoli problemi di cuore finì per raccontare praticamente un'altra storia: non tutti conoscono le verità dietro l'edizione italiana di Marmalade Boy, credendo si tratti di censura!
ADATTAMENTO
La storia originale proponeva uno scambio di coppia, con le nuove formazioni dei quattro adulti che vanno a vivere sotto lo stesso tetto. Le due coppie hanno dei figli, che diventano fratellastri e finiscono per innamorarsi. Non siamo alla Garbatella de I Cesaroni, per quanto la trama appare simile: questo avviene oltre dieci anni prima a Tokyo.Ma in Italia tutto questo bordello, tra divorzi e scambismo (ma anche alcoolismo, omosessualità, rapporti poco ortodossi), non risultò consono al pubblico per cui fu comperata la serie. Ecco quindi che la Mediaset operò la consueta opera di adattamento.
Anzi, non consueta: vi spiego perché!
LA VERSIONE MEDIASET
Piccoli problemi di cuorenon è la versione italiana (censurata) di Marmalade Boy.Piccoli problemi di cuoreè proprio tutt'altra opera, che utilizza il materiale video dell'anime Marmalade Boy ma ne riscrive le trame.
Nulla di chi indignarsi troppo: queste cose esistono da sempre anche in America (vedi qui alcuni esempi) e comunque ogni operazione di censura o adattamento era sempre discussa col Giappone e approvata dalle case di produzione orientali, come vi raccontai qui.
UNA NUOVA SERIE: A LITTLE LOVE STORY
Piccoli problemi di cuoreè semplicemente una serie ex-novo, liberamente tratta da Marmalade Boy, che utilizza scene e sequenze di Marmalade Boy ma ne racconta una storia diversa, che utilizza il materiale di 63 episodi su 76 modificando storie e personalità dei protagonisti.I nuovi copioni, scritti da Mediaset in accordo -e collaborazione- con gli autori originali, narrano dunque qualcosa di accettabile per il pubblico italiano. E non solo: la versione Mediaset, di fatto, è stata venduta in più di dieci altre nazioni, col titolo A little love story. Probabilmente, quindi, nel mondo è circolata più Piccoli problemi di cuore che l'originale Marmalade Boy!
IL SUCCESSO
Piccoli problemi di cuore arrivò a toccare cifre importanti, anche e soprattutto in orario preserale. Una cosa analoga a quella successa con Sailor Moon e, negli anni '80, con Kiss me Licia.E difatti ci si trovò proprio nella medesima situazione in cui ci si era trovati con Kiss me Licia: il pubblico voleva altri episodi, come fare?
SEQUEL E LIVE ACTION
Inizialmente venne previsto un sequel, sempre scritto da zero, basato in larga parte sulle sequenze dei 13 episodi precedentemente scartati.Il titolo sarebbe dovuto essere Miki e Yuri, questo è amore.
Negli anni sono circolati i copioni e anche i primi episodi doppiati: infatti, furono montati 5 episodi sui 21 previsti, e i primi tre addirittura regolarmente doppiati dalle stesse voci della prima serie.
Qualcosa andò storto e questo sequel non vide mai la luce, così come un probabile live action sulla scia dei seguiti di Licia in formato telefilm: vennero fatti dei casting e venne scritto il soggetto, che avrebbe previsto anche un largo inserimento di brani musicali da poter poi vendere.
Anche questo progetto rimase nel cassetto di Mediaset, che decise di non stanziare più i soldi per produrlo.
Forse non era più tempo per questo genere di cose.
In ogni caso, ecco la sigla della seconda serie, mai trasmessa, di Piccoli problemi di cuore:
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