Proprio ieri ho avuto un diverbio con una persona.
Tra le varie cose che mi sono state dette, questa persona ha ammesso di essere passata qui, su un post sui gusti cinematografici, per -cito testualmente- vedere la "cultura" che circola su questo blog, constatando con malcelato sdegno che è "sempre la stessa".
E ha continuato dicendomi che, piuttosto che usare il cervello, è per me più facile leggere fumetti: perché non impegnano più di tanto.
Al di là della stronzata in sé, la questione apre a una riflessione.
FUMETTI: LETTURE FACILI?
Innanzitutto sfatiamo questo mito, perché pare essercene ancora bisogno.Sì, so che è difficile crederlo, nel 2000 inoltrato, ma alcuni credono ancora che i fumetti siano una fase di lettura legata all'infanzia, e che poi porta propedeuticamente ad altro, fino ad arrivare ai romanzi (?).
Che, nella visione di certa gente mentalmente retrograda, sono sempre opere "alte", o comunque più "alte" del fumetto.
Beh, chiariamo subito la questione: un fumetto non è sempre una lettura facile. Ci sono letture facili anche tra i libri, e comunque non vedo perché la lettura dovrebbe essere sempre impegnata.
La lettura, così come il cinema, o l'ascolto.
È un modello assurdo di vedere la vita, quello di chi la pensa così. Che mi fa paura, perché denota chiusura mentale.
In ogni caso, così come esistono libri facili, ci sono fumetti facili. Per bambini, per ragazzi, per adulti.
E così come ci sono libri difficili, ci sono fumetti difficili.
CRESCERE, CHE FATICA!
Prendo in prestito il titolo di una serie televisiva per chiarire anche una cosa: cinema, serialità televisiva, fumetto, videogioco, gioco... non sono cose legate a una sfera infantile.Ripeto, mi sembra assurdo doverlo dire, oggi, ma evidentemente è necessario perché qualche fenomeno ancora ci crederà, vai a vedere...
Sono passioni, è cultura popolare di un certo tipo.
Sono svaghi. Che vanno bene per tutte le età, perché comunque sono ripartibili per varie fasce d'età.
COME VI SENTITE VISTI DA FUORI?
Ora, può sembrare che le parole dettemi ieri mi abbiano profondamente offeso; in realtà no.Ma, parlando privatamente con persone che stavano seguendo la diatriba tra me e la controparte, è sorto il dibattito: come siamo visti dagli altri?
Cioè, quello che con cattiveria mi ha detto quella persona, è comunque pensato da diversa gente. Speriamo non tantissima, perché sarebbe un mondo in rovina peggio di come già è, culturalmente e intellettualmente parlando. Ma tant'è: il pensiero esiste.
Esiste perché, ad esempio, lo stesso Salvini -pur di far parlare di sé- non fa altro che denigrare la rivista Topolino facendo paragoni infelici. Del tipo: "l'inchiesta su di me? Ha la credibilità di Topolino!". Come a dire che è una stronzata a prescindere.
Beh certo.
Cioè, avete capito? Pensare alla "cultura nerd" come cosa poco seria, da bambini, facile... vi accomuna alle sparate di Salvini. Sta a voi decidere se è o meno un complimento, io in questo non ci metto becco.
Allora, mettiamola sul lato meramente culturale, diretto, quello dei libri e dei grandi titoli da leggere e visionare. Quelli che ci fanno grandi, ci fanno adulti. Ci rendono persone serie.
Salvini non è nemmeno laureato, io sì.
W Topolino.