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[RICORDI] giochi e divertimenti: tutti quelli ideati con Leonardo

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Probabilmente avete già sentito parlare, di Leonardo, qui sul blog.
Mio storico amico, è anche il mio perfetto doppelganger.
Lui sposato, con figlia; io incorreggibile cazzaro.
Anche da piccoli eravamo diversissimi ma perfettamente combinati.
E, ve lo assicuro, dall'unione delle nostre menti nacquero giochi, divertimenti e passatempi che abbattevano ogni limite di fantasia.
E voglio ricordare tutto questo, oggi, qui.

Per comodità, ho suddiviso tali passatemi in gruppi specifici:
- su carta
- con i Lego
- in casa
- all'aperto

SU CARTA

MAPPE DEL TESORO
Ci divertivamo a disegnare e colorare fantomatiche mappe, da strappare/bruciare ai bordi per dare quel senso di vissuto. La casa si trasformava in un'isola del tesoro.
 
REDAZIONE MAGAZINE
Ritagliando giornalini a fumetti, scrivendo riassunti di serie famose e inventando giochi di enigmistica, creammo ben tre numeri di Fantasy Magazine!

GIOCO DI RUOLO
All'inizio della seconda metà degli anni '90, complice un'avventura gdr uscita su Kappa Magazine, creammo varie avventure e possibili personaggi da utilizzare. Io scrivevo la storia, a puntate come un romanzo ma in cui bisognava giocare coi dadi, e Leo realizzava le schede di armi e oggetti.

LABIRINTO COI TOMBINI
Questo è difficile, forse, da spiegare: su fogli a quadretti, a turno disegnavamo dei percorsi che prevedevano tombini diversificati, ostacoli, leve. Lo scopo era arrivare alla fine (magari anche in un'altra pagina!) attraversando il labirinto con la logica, del tipo: mi conviene entrare nel tombino x perché so che mi farebbe sbucare di là, oltre l'elettricità e le spine.
Allego immagine dimostrativa.


CON I LEGO

ISOLA DELLE TORTURE
Univamo le piattaforme Lego per creare un'isola-carcere, e usando ogni pezzo possibile, inventavamo strumenti di morte e tortura per le minifigures! Ad esempio, l'altalena Fabuland diventava una ghigliottina!

WARHAMMER
Quando vedemmo gente giocare a Warhammer, durante qualche scorribanda in una nota fumetteria foggiana, subito ci balenò l'idea di replicare la cosa coi Lego.
Inventando al volo alcune regole, tipo gittata, avanzamento e via dicendo, metro alla mano, facemmo vari eserciti!

DEMOLIZIONE
Ognuno realizzava una costruzione, quanto più fortificata possibile: muri di Fabuland, basi a legarli, spessore micidiale e fissaggio fortissimo. Poi, posizionate a debita distanza queste "case", a turno si lanciava contro di esse una pallina da tennis, cercando di colpirle alla massima potenza: chi radeva al suolo per primo la costruzione altrui, aveva vinto.

GIOCO DI RUOLO
L'arrivo della Play Station ci portò la moda degli rpg nipponici: Final Fantasy VII, Wild Arms e Alundra. Ebbene, con i Lego creammo un'intera scenografia, tra villaggio e zone naturali, e inventammo in segreto una storia precisa: con una sequenza di cose da fare (potenziamenti, recupero oggetti, dialogo con personaggi non giocanti), mio fratello (che muoveva la minifigure del protagonista) doveva finire il gioco. I combattimenti erano svolti coi dadi.


IN CASA

TUNNEL ESPLORABILI
Unendo mobili, scatoloni e altro (per es. il tavolino e lo scivolo Chicco), creavamo una sorta di tunnel in cui muoversi strisciando. Luci spente, una torcia, fili da sarta per simulare le ragnatale e carte appallottolate a fare da ostacolo, i nostri fratelli dovevano esplorare questa zona di gioco per recuperare un oggetto preciso (una chiave o una pietra "preziosa") nascosta da qualche parte.
Escape rooms, levatevi proprio.

CASA DEI FANTASMI
Quando arrivavano le giostre, ovviamente il top era fare un giro nella casa dei fastasmi, col carrello che ti guidava all'interno del tracciato. Noi la ricreavamo in una stanza, stabilendo un percorso obbligato, facendo uso di maschere di carnevale, disegni e quant'altro c'era a tema horror.
Ovviamente nella nostra si doveva camminare.

TROVA SLIMER
L'action figure di Slimer (della linea The Real Ghostbusters) fu oggetto di un gioco che in parte riprendeva l'idea della casa dei fantasmi. Al buio, uno dei nostri fratelli (o entrambi, assieme) dovevano cercareil giocattolo nascosto nella stanza.

AMERICAN SHOW
Ancora le giostre. Non so come si chiami da voi l'American Show, ossia quel percorso che prevede varie pedane mobili, rulli morbidi, laser, labirinti, specchi deformanti e via dicendo. Anche quello lo rifacemmo in casa, usando mobili e cuscini. La piattaforma girevole della televisione fungeva da pedana mobile.

MIX GIOCHI DA TAVOLO
Un'altra nostra grande passione erano i giochi di società: ne avevamo a decine, e mixandoli tutti, creavamo un enorme gioco da tavolo dove le pedine dovevano percorrere ogni plancia (ognuna con le sue regole, inventate da noi ex-novo).


IL GRANDE GIOCO DELL'OCA
Mutuato dalla famosa trasmissione di Raidue, replicammo in casa questo gioco, chiamando quattro nostri amici a partecipare. Le mattonelle avevano dei numeri, a fare da caselle: ognuna con un prova precisa da superare (anche quelle d'acqua, usando i lavandini del bagno!)

RINTRACCIA IL PROPRIETARIO
I giochi tv di Jocelyn forse erano la nostra fonte di ispirazione, perché replicammo anche quello della valigia misteriosa. Il fratello di Leo era il partecipante a cui veniva recapitato un pacco (un contenitore, uno zaino...) con dentro vari oggetti. Ogni volta la trama e quindi la sequenza erano diverse: grazie a una finta rubrica telefonica, era necessario fare un giro di (finte) telefonate per scoprire l'intreccio e risolvere il mistero -entro un tempo limite-. Ricordo che io ero all'altro capo del telefono, perché gli apparecchi comunicavano tra loro da stanza in stanza.

LABORATORIO CHIMICO
Il Piccolo Chimico ci spinse a creare un vero e proprio laboratorio sperimentale.
Grazie a innocue attrezzature mediche (o simili) recuperate tra genitori e parenti, avevamo provette, ampolle, contenitori vari... Ricordo anche che inventavamo i nomi dei prodotti, come fossero farmaci. C'era una lista vera e propria. Il laboratorio si chiamava C.R.S. (Centro Ricerche Sperimentali).
Sapete qual è il bello? Anni dopo, la chimica a scuola mi faceva letteralmente cagare!

FOOD FIGHTERS
Non avevamo i pupazzetti dei Food Fighters se non un paio. Ma avevamo tantissime action figures varie (Masters, G.I. Joe, Turtles) e i veicoli delle stesse. Ebbene, bastava stendere una tovaglia, usare un po' di ketchup e piccole quantità di cibo (pasta, ad esempio) e ricreavamo le battaglie come si vedevano negli spot cartacei (QUI)!

ALL'APERTO


ORIENTAMENTO CON FRECCE COLORATE
Nei terreni della casa in campagna di famiglia, inventammo un gioco a metà tra caccia al tesoro e orienteering. Su alcune pietre, coi pennarelli colorati, disegnavamo delle frecce. Bisognava seguire un colore per volta, sperando fosse quello giusto o quello che portasse a una pista successiva. Le pietre ovvimente non erano facilissime da vedere, tra vegetazione e terra... A fare da concorrenti, ovviamente i nostri fratelli, sorelle, cugini!

SCOUT/ CAMPEGGIATORI
Alla fine lo scout l'ho fatto davvero, ma qualche anno prima ci divertivamo, sempre in campagna, a fare gli esploratori. Zaini, Manuale delle Giovani Marmotte (questo QUI) e un sacco di armamentario per andare a costruire una vera e propria base. Ovviamente il gioco poi evolveva, con la fantasia: c'erano missioni da compiere, forse anche fantascientifiche (tipo postazioni ascolto di strani messaggi...). Ricordo che tenevamo anche un quaderno dove si riportavano vari simboli o icone.


FILMINI STILE FANTASY-SENTAI
I Power Rangers furono la prima ispirazione per mettere su dei filmini mai terminati, che coinvolgevano i nostri fratelli, sorelle e cuginanza varia. Ognuno con un ruolo, si interpretava una trama vagamente fantasy tra ninja e guerrieri, combattimenti con bastoni e via dicendo.
Chissà che fine hanno fatto! Location: sempre la stessa zona di campagna.

ZONA DELLA TORTURA
Il nostro potere distruttivo veniva canalizzato da questo assurdo gioco. Certo, sempre meglio che diventare una baby gang e uccidere di botte la gente a caso, ma comunque era un passatempo su cui oggi gli psicologi ricamerebbero sopra trame da film. In sostanza, avevamo creato un'area per torturare in vari modi (pietre, tagli, impalamenti) sia le foglie dei fichi d'India, sia i finocchi selvatici.
E questo è tutto.

Inutile dire che molte di queste cose, fatte per gioco durante l'infanzia, sono rimaste con me: nell'organizzazione di eventi, nel lavoro, nella scrittura, nelle passioni.
Ah, sì, ho ancora un'inclinazione alla tortura, oggi ovviamente di tipo psicosessuale.

Voi avete mai fatto, da ragazzini, cose simili?
Quali giochi avete inventato?
Quali assurdi passatempi aveva partorito la vostra mente malata?

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