Quando l'anime Magic Knight Rayearth arrivò in Italia, i tanto temuti cambiamenti furono annunciati come "minimi".
In realtà, proprio minimi non furono.
E in più, c'era anche la questione manga: il fumetto di Rayearth era già noto nella nostra penisola, tanto che il curatore della sua versione italiana si scagliò con durezza contro le scelte della versione Mediaset.
Ma, in larga parte... aveva torto!
Avete capito bene: al di là dei tagli, l'adattamento Mediaset era più fedele all'originale di quello proposto nel manga integrale!
Come andarono le cose?
L'ANNUNCIO (AGOSTO 1997)
Nel numero "pilota" della rivista Man-Ga! di Yamato Video e Planet Manga (riscoprila QUI), venne scritto testualmentesono minimi i cambiamenti in fase di adattamento dell'attesissimo Rayearth, l'anime ispirato alla celeberrima serie Kodansha.A firmare il testo fu Nicola Bartolini Carrassi, autore e doppiatore che all'epoca era anche uno dei principali adattatori Mediaset di serie giapponesi.
Quella frase, considerato poi cosa effettivamente andò in onda nello stesso periodo, portò lo stesso Carrassi nell'occhio del ciclone sulla posta di quel magazine.
![]() |
il trafiletto originale |
UNA PORTA SOCCHIUSA AI CONFINI DEL SOLE
Andato in onda dall'estate del 1997, Rayearth prese il nome di Una porta socchiusa ai confini del sole, che era il titolo della sigla italiana. Sulla schermata sopravviveva però anche il logo originale.Le censure c'erano, a dire la verità, così come nomi cambiati senza apparente motivo (Innova in Imago, Sang Yung in Piripicchio, Zazu Torque in Zack) e un altro nome cambiato per un motivo facilmente intuibile (Ceres in Feres: probabilmente per via della birra).
Tra i tagli, via il sangue e le scene 'forti' (come uno schiaffo dato a un bambino: scena che appare però nel riassunto dell'episodio successivo!), e anche il concetto di morte subisce un grande annacquamento, tanto che il finale della prima serie viene alterato.
L'ATTACCO DEI KAPPA BOYS (OTTOBRE 1997)
Sul numero 29 del mensile Sailor Moon edito dalla Star Comics, il Kappa Boy Andrea Baricordi scrisse un articolo (ripubblicato parzialmente anche nel luglio 1998 sul secondo volume monografico del manga Rayearth) dove si stigmatizzavano le scelte dell'adattamento tv italiano (tutte, tranne una: l'appellativo "guru" per il personaggio Clef).Baricordi, autore anche della versione "romanzo d'appendice" dello stesso titolo sulla stessa rivista, scriveva
sono stati tradotti [i nomi delle protagoniste], ma se Hikaru è diventata 'Luce' e Umi 'Marina', una Fu (vento) trasformata in 'Anemone' non ci sembra proprio il massimo. Se proprio era necessario, potevano chiamarla 'Ariele', ma potevano eliminare il problema alla radice evitando queto giochino di traduzioni.Il redattore, che ha adattato il fumetto per il mercato italiano, colpiva duro anche sulla scelta dei nomi traslitterati -a suo dire- in modo sbagliato.
Lasciando in disparte l'annosa questione della 'l' e della 'r', che per la pronuncia giapponese sono la stessa cosa (vedi a confronti i nostri [della Star Comics, n.d. Miki] Plesea, Felio e Cardina con i televisivi Presea, Ferio e... Caldina!), possiamo comunque prendercela per l'assoluto non-rispetto delle regole di traslitterazione. A farne le spese sono stati il povero Zagart, trasformato in un poco tenebroso 'Zagato', e il generale Lafarga [trasformato in] 'Rafaga'.Baricordi continuava, contro l'adattamento Mediaset
il magico mondo di Sephiro [...] si è tramutato in un umidiccio 'Cefiro' [...]. Anche Inova [...] ha dovuto cambiare nome in Imago per oscuri motivi. [...] il povero Selece si è visto tramutare in un meno pubblicitario Feres.
![]() |
l'articolo originale completo |
LA VERITÀ
Lo stesso titolo, dal marzo del 1998, venne ri-editato in 13 videocassette con nuovo doppiaggio e in versione integrale dalla Yamato Video di Milano.La cosa che salta subito all'occhio, anzi alle orecchie, è che -nonostante l'assoluta fedeltà all'originale- i nomi giapponesi delle protagoniste... non vengono ripristinati, rimanendo Luce, Marina e Anemone.
E qui si scopre il primo inghippo: furono le autrici stesse, le CLAMP, a chiedere -per il mercato televisivo italiano- che i nomi fossero tradotti nella nostra lingua.
E indicarono pure come tradurli! Dunque, tutto partì dal Giappone!
![]() |
la pubblicità delle vhs Yamato |
LA FIGURACCIA
In tutto questo, appare chiaro come l'articolo di Baricordi -che giustamente condannava certe censure- fece fare una bella figuraccia allo stesso Kappa Boy, che aveva curato l'adattamento del manga e che criticava le scelte della versione Mediaset.Sì, perché al di là delle tre protagoniste, a essere sbagliati erano proprio... i nomi traslitterati dagli stessi Kappa Boys per l'edizione italiana del manga!
Vi sembrerà assurdo, ma è così: ogni appellativo di Magic Knight Rayearthderivava da... automobili, e questo fu del tutto ignorato dagli adattatori italiani del manga.
Irridere nomi (dell'edizione televisiva Mediaset) come Caldina, Cefiro, Zagato e Rafaga fu un bel passo falso: erano quelli i nomi corretti!
Tanto che, per la ristampa del manga nel 2010, la stessa Star Comics ha ripristinato i nomi giusti, che sono appunto quelli usati da Mediaset!
Cefiro, definito come "umidiccio" da Baricordi, viene dalla Nissan Cefiro.
Zagato, che non rispetterebbe -sempre secondo Baricordi- le regole di traslitterazione, è invece la traslitterazione coretta del nome, che viene dall'omonima azienda italiana.
CONCLUDENDO
Già: forse c'era davvero un mondo più ampio, dietro certe scelte di adattamento e censura televisivi. E alcune partivano proprio dal Giappone: ne parlammo in questo articolo, che vi consiglio di recuperare (CLICK!).E non sempre è tutto oro quel che luccica: chi si era fatto portavoce di edizioni fedeli -almeno nelle traduzioni- è stato sbugiardato dalla stessa realtà dei fatti.
Com'è strano il mondo degli adattamenti... E torneremo presto a parlarne!
Se ti è piaciuto, leggi anche