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[SOCIETÀ] gay nelle opere pop: sì, no, come?

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Parlando di un probabile personaggio che potrebbe -come anche no- rivelarsi omosessuale in una nota serie tv, qualche post fa, tra i commenti sono uscite opinioni contrastanti.
Personaggi gay nelle opere pop (quindi film, serie tv, fumetti, cartoons, romanzi, giochi...): sì o no?
Siete favorevoli? Siete contrari?
Non c'è una risposta univoca, secondo me.
Anche io -che non ho nulla in contrario- faccio sempre dei distinguo. E ve ne parlo in questo articolo, dove poi chiedo la vostra opinione.
Come sempre, qui è accettata l'esposizione delle idee di tutti, l'importante è spiegarsi e soprattutto non offendersi. Dopotutto ognuno è responsabile di ciò che scrive e come lo scrive.



LA QUESTIONE

Essendo una cosa normale e naturale, seppur spesso osteggiata (non ho mai compreso il perché), secondo me è giusto che personaggi di orientamento non direttamente etero vengano inseriti nelle opere di cultura nerd/pop.
Anche perché si parla di sfera affettiva, non pornografica né in qualsiasi modo negativa/criminale.
Da sempre le opere hanno avuto personaggi non propriamente etero, anche se per lungo tempo la loro sessualità non veniva dichiarata o definita del tutto.
Gran parte delle opere pop anni '80 e '90 presentavano certi sottotesti, divenendo presto vere e proprie icone di genere.
Una simpatica carrellata la trovate CLICCANDO QUI, con ulteriore approfondimento più serio CLICCANDO QUI.

Praticamente potremmo dire che, se dovessimo per assurdo eliminare le opere che contengono certe sfumature, non resterebbe quasi nulla di quei decenni, ma soprattutto non esisterebbe il Moz O'Clock, privato dei suoi miti e di conseguenza di argomenti da trattare!



C'È MODO E MODO

Come dico sempre, e per mia pura visione personale, c'è modo e modo per inserire queste cose all'interno delle opere.
Parto sempre dal presupposto che si tratta di temi sociali, e che spesso creano anche chiacchiericcio utile alla pubblicità del prodotto. Ma questo perché la questione viene vista ancora come "extra".
Non mi dispiacciono le ambiguità tra le righe in cui i giapponesi sono maestri da decenni, spesso veri e propri fan service.
Non amo quando -al di là delle commedie, lì sì- questi personaggi (se maschili) diventano macchiette, come nelle fiction dove devono fare per forza i parrucchieri, gli stilisti o svolgere altri lavori comunamente associati alla sfera "femminile". E se femminili sono ragazze tutte tattoo e capelli rasati, calcio e birra.
Ho invece sempre apprezzato Luca di Distretto di Polizia (al di là della serie in sé che è sempre stata una spanna sopra al resto, all'epoca).



FORZATURE E NATURALEZZA

Quando l'inserimento di una tematica tale è forzato, penso risulti innaturale, e anche dannoso alla causa.
Purtroppo siamo in un periodo dove tutto rischia di essere politicizzato, soprattutto i grandi temi.
Non amo l'idea alla base del remake di She-Ra (vedi QUI) proprio per questo motivo: realizzato da un'attivista fin troppo esagitata (negli intenti e nelle dichiarazioni) è diventata un'opera dove la figura del maschio bianco etero è giudicata tossica, pertanto non esiste, sommersa da mille sfumature di diversità sessuale, comportamentale, etnica e di corporatura.
Insomma, tutto è diventato così "extra" da essere assurdo, esagerato e non naturale.



Sono invece favorevole alla coppia di papà adottivi in Ducktales (vedi QUI): oltre a non stravolgere personaggi già canonizzati da tempo, non sarà un inserimento forzato all'interno della serie.
Come sarò contento se Will di Stranger Things sarà ufficializzato non-etero (ne abbiamo parlato QUI), specie perché potrebbe essere da esempio per tante persone.

Ottima anche la costruzione dei due personaggi Sailor Uranus e Sailor Neptune: mai dichiarati all'interno della serie, ma solo perché non c'era bisogno di superflue parole.
Negli anni '70 tenne banco Lady Oscar, che -seppur etero e divisa tra l'amore per due uomini- rappresentava un qualcosa di particolare e ambiguo.


QUANDO IL CAMBIAMENTO MI PIACE

Se cambiano un personaggio da bianco a nero, da nero a bianco, da etero a gay, da gay a etero... no, non mi piace. Nella maggiorparte dei casi.
Perché quella maggiorparte dei casi nasconde tattiche pubblicitarie e manovre forzate che non m'appartengono e anzi mi offendono.
Preferisco sempre che siano creati personaggi nuovi, per rappresentare le nuove categorie.
O che si indaghi a fondo su personaggi vecchi, ma mai prima di allora esplorati.
Lì non ci sarebbero problemi.
Ci sono casi, però, dove ho apprezzato dei cambiamenti. Prendiamo IT - Capitolo Due, un film bruttino e assolutamente non fedele all'opera di King. Forse proprio per questo, per la sua conclamata infedeltà, non mi è dispiaciuto come hanno cambiato uno dei protagonisti.

Insomma, ho come un sesto senso: mi accorgo (o spero di accorgermi) di quando una cosa è inserita con amore e giudizio, utile alla storia, utile alla causa. Così come mi accorgo quando una cosa è scioccamente innaturale.

Voi cosa pensate a riguardo?

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