Periodo: 16 dicembre 2019 - 15 gennaio 2020
La chiave sono gli affetti, la famiglia in primis.
Questo post esce mentre sono in viaggio. Un viaggio di ritorno, ma anche di andata.
Nulla è mai chiaro con me, visto che ho una vita a metà.
Comunque, ritorno a casa, l'altra casa. E ciò significa che prestissimo tornerò anche a bloggare (inteso soprattutto tornare a leggere gli altri blog).
Ma intanto sono qui, viaggiando tra due realtà.
Quando il calore natalizio rischia di sfumare all'ultimo.
Lì capisci cosa è importante. E ti godi quei tre giorni di festa, a casa, con tutti.
In serenità e allegria.
Il senso è questo.
Gli amici alimentano questa gioia, con un veglione di fine anno tra i più belli di sempre, grandi serate fatte di piccole cose e anche graditi abbracci.
Non scontati: niente è scontato.
E poi casa mia. L'altra casa, o l'altra altra casa.
Tornare dove sono cresciuto, stavolta, ha significato tante cose: ancora famiglia, amici, e poi elementari-medie-superiori per un tuffo nel passato e nei ricordi.
Mai come stavolta.
E c'è sempre poco tempo per fare tutto, ma comunque si riesce a far tutto lo stesso.
Torno appagato, anche sul mero lato fisico. Oltre che rilassato su quello mentale.
Sì, perché tante volte mi è capitato di pensare che fossi io a farmi film mentali, che non potessero esserci persone che la vedessero come me, e invece ci sono. Ogni tanto succede.
Per quanto la situazione non sia stata del tutto convincente, fa bene.
Al morale, innanzitutto.
Anche se dall'altro lato, lontano, c'è una porta che si chiude e non sarà certo questo il portone che si apre.
Ma intanto so che non sono pazzo.
E, a strettissimo giro, me lo faccio bastare.
Però poi, come sempre, prenderò quello che voglio: e voglio tanto, stavolta.
Voglio tutto. Perché niente è scontato.
E allora preparatevi.