Ho recuperato casualmente un volume dell'edizione pirata italiana di Cat's Eye, e voglio mostrarvi le differenze con la versione fedele all'originale.
Esattamente: edizione pirata ed edizione legale.
La storia necessita di una piccola premessa che ci riporta ai primi anni '90, quando il fenomeno dei fumetti giapponesi stava conoscendo un primo vero boom nella nostra nazione...
PREMESSA
A quell'epoca c'era l'abitudine di ribaltare i manga, cioè specchiarne l'immagine per adattarne il senso di lettura: da quello giapponese (che va da destra a sinistra, partendo da quella che per noi sarebbe la pagina finale) a quello occidentale (ossia come leggiamo noi, da sinistra a destra).Ma alcuni noti autori giapponesi, appartenenti alla scuderia Shueisha, si imposero: le loro opere, per una pubblicazione estera, non avrebbero mai dovuto essere ribaltate.
Molti di questi mangaka erano proprio quelli di punta della rivista Shonen Jump; tra loro, il maestro Tsukasa Hojo, autore dei famosi Cat's Eye - Occhi di Gatto e City Hunter.
Per vedere dunque questi titoli in Italia, abbiamo dovuto aspettare che il pubblico si abituasse gradualmente all'idea della lettura... "ribaltata", rispetto ai nostri canoni.
Furono i Kappa Boys a proporre Dragon Ball come apripista, e effettivamente Cat's Eye e City Hunter arrivarono poi anche da noi... ma nei tardi anni '90.
Eppure, in qualche altro modo niente affatto autorizzato, arrivarono in edicola anche prima.
1993
La casa editrice Editoriale Trastevere di Milano (!) riuscì in qualche modo a procurarsi i primi volumi giapponesi di Occhi di Gatto: del tutto illegalmente (ossia, senza pagare alcun diritto) creò sulla base di questi una propria edizione italiana.Questa, che era appunto un'edizione non autorizzata, non brillava per qualità (i disegni sembravano fotocopie di fotocopie, perdendo spesso l'effetto sfumatura dato dai retini). Ma, soprattutto, non brillava per l'adattamento adoperato.
COME VENNE ADATTATO
Vi ho spiegato poco prima che un manga si legge al contrario rispetto al nostro senso di lettura.Ebbene, l'Editoriale Trastevere propose questa pubblicazione col senso di lettura occidentale, ma lo fece senza ribaltare a specchio le tavole.
In sostanza, chi ha letto questo Occhi di Gatto, ha letto tutta la storia... al contrario, tranne che per la sequenza dei vari capitoli.
Quindi, per farvi un esempio concreto: vedrete prima l'esplosione e poi la bomba che sta per scoppiare.
Modus operandi di un'altra vista pirata milanese del lotto, Japan Magazine (articolo approfondito QUI) che pubblicava senza autorizzazione -e senza adattare il senso di lettura- diversi fumetti giapponesi.
COME VENNE TRADOTTO
Ma il meglio deve ancora venire: Occhi Gatto, che era pubblicato in una collana denominata Paprika, aveva anche traduzioni... del tutto inventate.Sì: ovviamente nessuno all'Editoriale Trastevere conosceva il giapponese, e allora cercarono di trovare un senso alle immagini (viste, però, al contrario...) e inventarono dei dialoghi.
Neanche lontanamente fedeli ai testi originali.
In sostanza, era tutta un'altra storia.
COME FAR QUADRARE I CONTI
Non era raro che questo editore modificasse anche qualche disegno per tentare di non creare eccessiva confusione.E se City Hunter (pubblicato senza autorizzazione dallo stesso editore, nella stessa collana) verrà virato sull'erotico soft anche nei dialoghi, Cat's Eye la pone inventandosi scritte in latino o modificando torte di compleanno (una scelta assurda).
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Non solo: per giustificare "al contrario" una sequenza in cui la protagonista spalma una torta in faccia a un altro personaggio, hanno disegnato schizzi di panna sul volto dello stesso, dove in originale non c'erano (ovviamente: la torta ancora non gli arrivava sul viso!).
E questa risultava essere anche una premura in più, in tutto questo caos.
Storia inventata, senso di lettura sbagliato, vignette rimaneggiate.
E infine, anche contraddizioni nelle scelte di adattamento: in certe vignette vengono usati i nomi originali giapponesi delle tre ragazze (Rui, Hitomi, Ai), in altre vignette i nomi dell'edizione italiana del cartone animato (Kelly, Sheila, Tati).
Faccio notare tra l'altro l'errore Sheila/Shila.
Col prezzo di lire 5000, di questa collana uscirono cinque volumi (e quattro per City Hunter).
Evidentemente l'editore milanese ottenne un pacchetto di materiale di Tsukasa Hojo, visto che il terzo volume presenza una copertina di una storia completamente slegata da Occhi di Gatto e City Hunter:
Eravate a conoscenza di queste pubblicazioni non ufficiali?
Le avevate acquistate, all'epoca?
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