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[VITA/SCRITTURA] critiche e consigli: la mia esperienza, la vostra esperienza


Recentemente mi è tornata sotto gli occhi una serie di commenti che ricevetti qualche tempo fa.
Rivederli oggi, nonostante sia passato del tempo, mi ha fatto riflettere su diverse cose.
Erano commenti di critica (e consigli) al lavoro che svolgo su questo blog, e su come lo svolgo.
Voi come reagite a critiche e consigli?
Vi racconto come sono fatto io, partendo proprio da quell'esempio...


Questi messaggi mi sono arrivati da un giornalista.
Era l'estate del 2017: preso dal ritorno di Twin Peaks e dall'amore, sul momento non ci badai molto, tanto che nemmeno ricordavo la questione fino a che non sono capitato su quel post per sbaglio, qualche giorno fa.
Certo risposi per le rime, e tra le righe mi fu quasi lasciato intendere che fossi un tipo che non accetta critiche.
Ma lascio parlare il commentatore, tale F. R., qualificatosi appunto articolista di mestiere:
"Mi diceva un collega di passare su questo blog per apprezzare gli estratti di Twin Peaks ma a me questo nello specifico pare un riassunto da quinta elementare. [...] anche se questo non è un sunto che renda giustizia e completezza al prodotto artistico perché pecca di troppa didascalicità [...]. Prendi spunto da altri portali per poter metter mano in modo giusto e completo a Twin Peaks soprattutto, evita le cose fatte in modo così superficiale e sommario e se posso permettermi visto che quello che immagino tu faccia per passione senza scopi di lucro io lo faccio di mestiere da più di vent'anni, sii più onesto con il tuo pubblico."
I commenti integrali, come tutto lo scambio di battute, li trovate cliccando QUI.



Letto così, quel commento è una critica sacrosanta. Il post che F. R. stava commentando, era davvero didascalico, schematico e scritto in modo elementare.
Ma... era così che doveva (e soprattutto voleva) essere: si trattava di un articolo della serie Il megariassunto dove, di proposito, cerco di schematizzare in modo quanto più semplice e chiaro possibile le grandi trame (spesso complesse!) di opere famose.
Cioè, per dirla in breve: si tratta di articoli che necessitano di una scrittura elementare, basica, senza tante analisi (a cui sono riservate altre rubriche del blog, come sapete).
E infatti glielo dissi: aveva semplicemente sbagliato articolo da commentare, scegliendosi un riassunto senza andare a vedere i post di analisi critica che pure c'erano e ci sarebbero stati.
Al di là della sua pessima figura (da un riassunto cosa ti aspetti se non un... riassunto?) mi diede fastidio la sua ultima frase: sii più onesto col tuo pubblico. E chiesi spiegazioni.
Due di voi intervennero dopo di me, e F. R. postò ancora:
"[...] la critica la dovete lasciar passare altrimenti si chiama censura e MikiMoz deve essere in grado di comprenderle innanzitutto, poi metabolizzarle e senza dubbio ribattere, anche se talvolta il silenzio è d'oro perché ho letto con attenzione questo blog [...] e il lavoro fatto qui è buono [...]. La mia è una provocazione sana e se mi sono affacciato qui è proprio per provocare un'intelligenza e constatare professionalmente la reazione dall'altra parte, e mi rendo conto che MikiMoz non sia abituato a critiche di una certa qualità ed è molto bravo a sondare e saggiare (e qui l’onestà) ma questa non è una macchia, ma è una deformazione scaltra di chi fa questo lavoro e nel suo caso dove riempie questo spazio esclusivamente per ispirazione e piacere."


Ricordo che ci capii ben poco, sembrandomi un supercazzolosa arrampicata sugli specchi.
In sostanza, non sono abituato a critiche di una certa qualità (quale?) ma sono bravo a sondare e saggiare (cosa?).
F. R. continuava:

"[...] Se al mio ufficio arrivasse un tuo pezzo io direi che utilizzi una forma molto riconoscibile, asciutta ma talvolta scialba ed elementare e ciò dovrebbe solo esortarti ad utilizzare un pugno più ficcante ed onesto (mi ripeto) proprio perché il mordente è tangibile ma c’è una patina che si mette di traverso su ciò che scrivi e su come lo avresti voluto e potuto presentare. Su Twin Peaks, da seguace della prima ora posso dirti che puoi fare di meglio e riporgli un “servizio” più copioso per così dire, e su tutto il resto io ho semplicemente espresso un’idea senza esser interpellato ovviamente, ma col piacere di un piccolo intervento di chi, e non è per boria, con queste cose ci campa. Ti teniamo d’occhio nel senso buono e a questo punto buon proseguimento e un cordiale saluto a tutti i tuoi lettori."

Mi tengono d'occhio, e se al suo ufficio arrivasse un mio pezzo...
Ma chi gli ha chiesto niente? Di certo, se dovessi presentare un pezzo a un giornale, non scriverei un riassunto di un'opera, mi pare chiaro.
Comunque, tutto questo per dirvi come la vedo io su critiche e consigli.
Accetto le prime e ci rifletto, apprezzo i secondi. Anzi, vi dirò, sono io stesso molto critico riguardo le cose che scrivo.
Però... c'è un ma.




Ci sono delle critiche che quasi non sopporto, come queste di F. R.: gratuite, supercazzolose, incomprensibili o addirittura fuorviate da una non comprensione di qualcosa.
Ad esempio: accetto che mi si dica che scrivo da quinta elementare (ed è vero, lo riconosco da me e credo sia anche parte di un mio stile, che non vuol mai essere inutilmente "alto"), ma se ricevessi un commento del tipo "questo post fa schifo, sembra un elenco di cose!" su un post che si intitola "Lista: le mie canzoni preferite", allora penso 1) il critico non ha compreso dove si trova; 2) implicitamente capisco che invece ho fatto bene, poiché volevo proprio fare un elenco; 3) è un troll oppure uno stupido?




Per il resto, la questione terminerebbe qui, anche se fastidiosa.
Sono fatto così, me lo dimentico subito.
Tanto che, in questo specifico caso, sono passati tre anni e ne parlo solo ora.
Quindi, ricapitolando: le critiche, se giuste, le accetto. Ma è giusto anche spiegare il perché di determinate scelte, secondo me. Ossia "difendersi" dalle critiche, se ce fosse motivo. Reagire alle stesse, che siano giuste o (soprattutto) completamente sbagliate.
I consigli, idem, li accetto sempre. Ma penso che anche in questo caso devono avere un contorno di discussione e spiegazione con chi li pone.

E voi?
Cosa ne pensate?
Come reagite a critiche e consigli?
Ci restate male, li accettate o fate finta di niente?

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