Samuel Stern non smette di stupire.
Quello che poteva (e rischiava di) essere un semplice fumetto dalla struttura uguale a se stessa (che va anche bene, ma non ce n'era bisogno...) si sta dimostrando invece un'opera davvero ben articolata, ben costruita e pensata per raccontare qualcosa con un linguaggio sì da fumetto popolare, ma anche moderno.
Forse come una serie televisiva, di quelle che hanno una continuity decisa ma non invasiva, e dove in ogni puntata ritrovi le cose fondamentali ma anche sempre qualcosa di nuovo.
L'Agenzia, settimo numero di Samuel Stern, è rappresentativo di ciò.
Estendendo l'universo sterniano verso nuovi orizzonti (o confini?).
Un caso come un altro, per Samuel e padre Duncan.
O almeno così sembra, visto che dietro c'è tanto non detto.
Convocati da qualcuno che assomiglia più a un ciarlatano che a un esperto, il duo di esorcisti si reca in un piccolo paesino che però nasconde un grande e pericoloso mistero.
Oltre ai protagonisti, nuovi personaggi si muovono tra ombra e luce.
Sono i tizi dell'Agenzia, una misteriosa e segretissima divisione governativo-militare che tiene d'occhio certi fenomeni demoniaci.
E non li tiene soltanto d'occhio. E non tiene certo d'occhio solo i fenomeni demoniaci.
La storia è un continuo ribaltarsi di situazioni, con un nuovo personaggio fondamentale che si rifà alla lunga tradizione di quei men in black un po' stronzi, un po' cinici, ma un po' comunque anche dediti al proprio ruolo/dovere.
E ci si gioca su, tra le righe, e con ironia.
E mi piace che non si prendano per il culo i lettori, visto che non si fanno passare Samuel e Duncan come due sprovveduti: è chiaro che i nostri annusino subitissimo che c'è qualcosa che non va, negli altri unici forestieri gunti al piovoso paesello.
Un numero importante, che svela un altro tassello di quel grande quadro che la serie sta provando (per ora riuscendoci molto più che bene) a creare.
Con una cover molto metaforica (sembra una versione horror-grottesca di qualche quotidiana visione hopperiana) disponibile anche nella variant tutta-bianca, Samuel Stern 7 ingrandisce i suoi orizzonti, fino a nuove oscure rivelazioni.
Disegni dettagliati e ricchi, ottimo stile italiano ma mai ingessato.
E a questo punto è chiaro: questo è sì un fumetto seriale, ma è anche un fumetto dove gli eventi sconvolgenti accadranno, e sconvolgeranno.
Almeno, rispetto alle solite serie italiane.
Leggete Samuel Stern, non ve ne pentirete assolutamente.
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