Eravamo in pieni anni 2000, quando MTV lanciò una sperimentazione molto particolare.
Your Open Source (YOS) era un nuovo comandamento, all'avanguardia e innovativo: partì così FLUX, che poi divenne QOOB.
Una roba mai vista in televisione, che anticipava quel che poi sarebbero state piattaforme come YouTube. E che, forse, proprio a causa di queste terminò la sua avventura.
Chiuso solo dieci anni fa (però sembra passato un secolo...) questo progetto è qualcosa che sarebbe dovuto nascere un po' prima, per esprimersi al massimo del potenziale.
Ma, di fatto, segna idealmente la fine della televisione classica: contaminata dal web e da questo soppiantata, in un'idea originale che lascio raccontare a Sandrino.
Un excursus ai confini della comunicazione.
GENESI
È da qualche settimana che gli orfani della MTV generation notano qualcosa di insolito tra la pubblicità e Jynweythek Ylow, storico bumper di Aphex Twin.Dal nulla appare l’acronimo YOSaccompagnato da link, messaggi al quanto criptici e sottofondi musicali. Cosa stava per succedere verso la fine del 2005?
Soltanto qualche anno prima (a partire dal 2001) c’era stata la metamorfosi significativa di VideoMusic(che diventa TMC2 e successivamente MTV Italia).
Strane videate nel terzo polo televisivo annunciano un nuovo esperimento; lo stile beta testing incuriosisce molto i telespettatori e comincia a farli discutere sul web (che proprio in quel periodo stava evolvendo nella versione 2.0).
Era già partita la contaminazione ancor prima dell’esperimento.
Your Open Source e MTV2 sono i primi nomi a circolare tra le community e l’idea di nuova realtà televisiva sembra concretizzarsi nel novembre dello stesso anno, quando alcuni contenuti user-generated, videoclip musicali e perfino scene tagliate della Troma Entertainment, cominciano a ruotare per i mesi successivi nella più totale assenza di spot pubblicitari.
SAI CHE TUTTO DERIVA DALLA SORGENTE?
Do you know that everything comes from the source?è la domanda che sfregia il buio dello schermo a inizio aprile 2006.Seguono immagini apparentemente casuali con sottofondi musicali (fra questi il più emozionale è sicuramente Hoppipolladei Sigur Rós).
Al termine di ogni promo viene mostrato 07.04.06 / h 24.00, ma nel giorno annunciato il canale sembra morto; c’è soltanto un silenzioso countdown che ricorda ai progenitori della snack culturedi prepararsi al cambiamento.
FLUXsi accende per la prima volta alla mezzanotte.
La veste grafica monoscopica è la scelta estetica perfetta per il target giovanile da TV semigeneralista.
Il concept è di uno studio di design londinese, l'aspetto da "TV piratata" ricorda molto le storiche intrusioni broadcast di Captain Midnight e Max Headroom (⇛ QUI).
Il nome ufficiale di quel “flusso” viene reso noto soltanto il giorno del suo lancio, ma del palinsesto non si sa nulla; la programmazione viene modellata sulle proposte degli telespettatori (che partecipano attivamente caricando il proprio materiale sul sito web e scambiando informazioni con gli altri utenti).
FLUX prende sempre più forma: un punto di contatto quasi tangibile, con interazioni e preferenze per ventiquattro ore al giorno (un po’ come come i social network di oggi), diventando il cross-media platform del momento.
DA PUNTO A LINEA, DA LINEA A CUBO
Il punto di partenza YOSevolve in un flusso lineare, FLUXper l’appunto.Ma in cosa si trasforma una linea?
Lo si scopre l’anno successivo, quando FLUXpassa dall’analogico al digitale e diventa QOOB, ossia un cubo.
Questa è l’idea che ruota attorno alla nuova creatura di MTV Italia, di proprietà di Telecom Italia Media e MTV Europa.
Broadcasting ideasè il claim scelto per rappresentare questa magnifica e nuova forma di sinestesia: primo esempio della contaminazione è il Qoob Show, in onda tutti i venerdì a mezzanotte.
Il terzo stadio evolutivo entra nella sua fase tridimensionale tenendosi stretti gli utenti TV, che nelle settimane addietro sperimentarono la sua versione analogica, riservando i propri servizi web su tutto ciò che è privo di copyright.
La visione indipendente del concetto di entertainment comincia a espandersi anche in trasmissioni multi-piattaforma: simulcast, satellite, wap, eccetera.
Su QOOBè quasi impossibile comportarsi come sul primordiale YouTube.
I falsi contenuti (a differenza del neo-acquisto di Google) vengono subito eliminati per contrastare l’aumento dei fake user-generated, ossia quel materiale che gli utenti riciclano da altri video per spacciarlo come proprio.
Forse è proprio per questo che QOOBcomincia a soffocare lentamente: dal 1 gennaio al 9 febbraio 2009 va in stand-by, sospendendo le sue trasmissioni sul digitale terrestre poiché il modello di business non è più sostenibile e le risorse sono al di là delle proprie possibilità (tra l’altro la sua chiusura era già stata prevista per il 31 ottobre 2010).
La digital factory arranca, restando esclusivamente online, ma gradualmente elimina tutti i contenuti caricati dai qooberssui server, lasciando decadere le licenze concesse dagli autori.
Il canale QOOBviene spento nuovamente il 31 ottobre 2010 per poi cessare definitivamente il 2 novembre 2010, in data tutt’altro che casuale: il triste annuncio viene pubblicato su qoob.tv con tanto di manifesto funebre.
Fine delle trasmissioni.
No signal.
//////