I principali social network (e servizi analoghi) cambiano continuamente, e proprio loro che vivono nel mondo più veloce possibile non potevano sottrarsi alla naturale e celere evoluzione.
Ma sono cambiati loro o forse sono io che li sto usando in modi diversi rispetto agli intenti iniziali (specie in relazione al blogging)?
Parliamone insieme: in coda, una chiacchierata con chi da qualche anno ha chiuso tutti i suoi profili.
Si può vivere senza social? Voi come li utilizzate?
Il concetto stesso di social nasce da Facebook, piattaforma rivoluzionaria che non mi è mai piaciuta, e che all'inizio osteggiavo persino: era la fiera della sciocchezza, che poi è diventata la fiera della diffusione di fake news. Ma oggi?
Tutto è circoscritto: le pancine sono da una parte, i sovranisti da un'altra, insomma... il male è stato ghettizzato come meritava e posso dire che FB si è "calmato", trovando la sua enorme utilità in pagine e gruppi tematici, che io utilizzo tantissimo per la diffusione dei miei articoli.
Inoltre, cosa importantissima, mi ha permesso di conoscere gente con gusti e passioni affini ai miei.
Mi trovate QUI (pagina) e QUI (gruppo), più QUI (profilo personale).
Le storie e IGTV sono potenzialmente ottimi strumenti, così come le live.
Mi trovate QUI.
L'ho abbandonato quasi del tutto, tranne che per "sfruttarlo" o per vivere i grandi eventi.
Ha infatti quello che penso sia lo strumento più potente dell'attuale comunicazione: l'hashtag.
Che, di fatto, funziona bene solo su questa piattaforma. Puoi davvero sapere tutto in tempo reale, ma anche rilanciare i tuoi articoli usando questo sistema.
Ma non è più nemmeno quel social dove i vip sono più "vicini": oggi questi ti rispondono maggiormente su FB, Messenger e Instagram rispetto a Twitter.
Mi trovate QUI.
YOUTUBE
Sempre più macchinoso, era l'eldorado di chi voleva monetizzare. Continua a essere una risorsa fondamentale, ma usarlo per sé quasi non conviene più: utile solo se hai da dire qualcosa in formato video (senza poter usare altri formati, come quello scritto, che per me resta sempre il principale: le chiacchiere, letteralmente, se le porta il vento).Mi trovate QUI.
Diretto, veloce.
TELEGRAM
Simile a Whatsapp, ma con delle differenze che ne giustificano l'esistenza: le chat e i gruppi broadcast.Io lo utilizzo in questo senso.
Mi trovate QUI (gruppo) e QUI (chat).
COME VIVERE SENZA?
E ora, qualche domanda a Denny.Io non condivido ovviamente il suo punto di vista, o meglio, vivo i social in modo "utile" specie per il blog.
Però è interessante conoscere il parere di chi sui social ha deciso di non esserci più.
Miki - perché hai deciso di non usare più i social?
Denny -Ho sempre guardato i social con circospezione. Mi hanno dato sempre la sensazione di avere la finestra spalancata sulla mia camera da letto. Mi inquietava come il condividere compulsivo di cosa si fa, dove e con chi, diventasse come una conferma del sentirsi parte di qualcosa. Mi spaventava anche l’importanza che taluni davano ad una richiesta di amicizia non accettata o a un like disatteso, fino a riproporre un umore negativo anche nella vita reale. Alla fine capii che questo mondo non meritava la mia attenzione, non in questo senso, e ho scelto di non farvi più parte.
Miki - pensi di vivere meglio, senza social?
Denny - Aver eliminato il continuo scrolling sulla home di un social per raccogliere ogni novità di chiunque dell’ultimo minuto, mi ha restituito tanto di quel tempo che non credevo di possedere.
Ho coltivato nuovi hobby, discipline, letture, e anche nuove amicizie (ancora è possibile diventare amici senza social) che prima in qualche modo abortivo indirettamente perché la mia mente era distratta da altro.
Ho coltivato nuovi hobby, discipline, letture, e anche nuove amicizie (ancora è possibile diventare amici senza social) che prima in qualche modo abortivo indirettamente perché la mia mente era distratta da altro.
Miki - pensi di perderti qualcosa, senza social?
Denny - No. Io non sono sui social da più di tre anni. Le amicizie son rimaste invariate.
L’unica difficoltà iniziale la trovai sulla reperibilità delle news a cui ero abituato accedere celermente su Facebook o Twitter. Poi capii che lì ero inondato di notizie e che erano loro a cercare me e a me spettava il compito della scrematura, mentre ora sono io a cercarle con selettività, ad esempio sui quotidiani che ho ripreso a leggere.
L’unica difficoltà iniziale la trovai sulla reperibilità delle news a cui ero abituato accedere celermente su Facebook o Twitter. Poi capii che lì ero inondato di notizie e che erano loro a cercare me e a me spettava il compito della scrematura, mentre ora sono io a cercarle con selettività, ad esempio sui quotidiani che ho ripreso a leggere.
Miki - i social sono utili o inutili?
Denny -Io non saprei che farmene, quindi nella mia vita i social non trovano alcuna utilità.
I social non sono utili se non per motivi strettamente lavorativi, e poi dove sta l’utilità nel dire che ora si è al mare con e che fa tanto caldo?
Quindi possono essere una distrazione, un’occasione per risentire un vecchio amico o parente (davvero avevamo bisogno di Facebook?), ma utili a parte i motivi di cui sopra mi sembra eccessivo.
I social non sono utili se non per motivi strettamente lavorativi, e poi dove sta l’utilità nel dire che ora si è al mare con e che fa tanto caldo?
Quindi possono essere una distrazione, un’occasione per risentire un vecchio amico o parente (davvero avevamo bisogno di Facebook?), ma utili a parte i motivi di cui sopra mi sembra eccessivo.
Miki - torneresti mai sui social?
Denny -È un po’ come chiedere ad uno che ha smesso di fumare se tornerà mai a fare un tiro di sigaretta. Forse l’esempio può non sembrar calzante, ma il tempo che mi sottraevano non è né salubre né creativo, almeno per me. Ora per esempio mi perdo sempre lo smartphone, prima era abitualmente a un centimetro da me. No, queste cose non mi mancano e non sarei fiero di me se involvessi in questo senso.
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