Fase 2, Fase 3, Fase 15.
Siamo tornati alla normalità, o meglio... all'anormalità.
Perché comunque teniamo (sempre meno) il distanziamento sociale; perché comunque i vincoli ci sono (immaginate a lavoro, per me, come sono cambiate le cose...); perché ci ricordiamo che non tutto è come prima per via di mascherine che diventano sempre più trendy se non abbandonate a terra.
Andrà tutto bene, gridavano le lenzuola sui balconi, ma non è andato tutto bene: l'anormalità è questa.
E mentre scoppiano nuovi focolai (dite che ci faremo qualche altra settimana di vacanza in casa, in autunno?) il resto dell'Italia non solo si gode le vacanze estive, ma non è migliorato affatto.
Io però col lockdown (che mi ha fatto davvero bene all'umore e al fisico) ho voluto dar meno peso a persone di cui sostanzialmente non me ne frega un cazzo.
Il distanziamento sociale lo uso come scusa. Tutti gli altri li amo come prima.
Ah, anche io sono tornato completamente alla vita di sempre: cene, pranzi, passeggiate, locali, cocktails, musica dal vivo e lavoro.
Però qualcosa della quarantena la terrò con me.
Le videochat con gli amici lontani, ad esempio.
O il lavorare da casa.
Ho sperimentato persino l'insegnamento, via computer.
Ma ho anche visto naufragare completamente tanti docenti, incapaci anche solo di accendere un microfono.
Insomma, l'anormalità la pagheremo.
Io, nelle crisi, ci vedo sempre opportunità.
Vedrò dove posso trarne vantaggio.