Era il 2 novembre 1975 quando l'intellettuale italiano veniva ucciso.
Una storia strana, un delitto mai del tutto chiarito, o forse dannatamente chiaro.
Di certo Pier Paolo Pasolini era un uomo di rara cultura.
Poeta, traduttore, regista, sceneggiatore, paroliere, scrittore e chissà cos'altro rispetto a noi miserabili.
Un uomo dalle mille sfaccettature, non liquidabile in nessun modo secco senza il rischio di passare per deficienti. Non giudicabile, perché oltre.
Oltre anche le sue probabili ombre, che sono quelle di ogni essere umano.
E non poteva essere nessuno oltre De André a cantare miserie e nobiltà dell'umana notte in cui tutto è cambiato, lasciandoci la miserevole, scontata quotidiana verità sul delitto.
LA CANZONE
Uscita nel 1980, Una storia sbagliataè uno dei brani che Faber compose e cantò dopo il rapimento.
Arriva su disco solo nel 1995.
Buon ascolto (qui se non visualizzate il video: https://www.youtube.com/watch?v=V43q_qgf7IE)
IL TESTO
È una storia da dimenticare, è una storia da non raccontare,
è una storia un po' complicata: è una storia sbagliata.
Cominciò con la luna sul posto e finì con un fiume d'inchiostro,
è una storia un poco scontata: è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale.
Storia comune per gente speciale.
Cos'altro vi serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite,
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
È una storia di periferia, è una storia da una botta e via,
è una storia sconclusionata: una storia sbagliata.
Una spiaggia ai piedi del letto, stazione Termini ai piedi del cuore.
Una notte un po' concitata, una notte sbagliata.
Notte diversa per gente normale.
Notte comune per gente speciale.
Cos'altro ti serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite,
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
È una storia vestita di nero, è una storia da basso impero,
è una storia mica male insabbiata: è una storia sbagliata.
È una storia da carabinieri, è una storia per parrucchieri,
è una storia un po' sputtanata: è una storia sbagliata.
Per il segno che c'è rimasto non ripeterci quanto ti spiace,
non ci chiedere più com'è andata.
Tanto lo sai, che è una storia sbagliata.
LA STORIA
Ma come sono davvero andate le cose, quella notte?
Davvero ci fu un pestaggio di massa, con un solo colpevole conclamato?
Oppure, come canta De André, non bisogna chiederci più come si siano svolti i fatti: fu semplicemente una notte sbagliata per tutti?
Catena di eventi andati male, una miscela di situazioni esplose nell'intima ombra di un gigante della nostra cultura.
Una figura che, dicono, di notte si trasformava.
Forse è una storia da Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, ma cosa importa: lasciamo le indagini a chi di dovere, o i pettegolezzi ai luoghi adatti.
Faber venne incaricato dalla Rai: doveva scrivere una sigla per il programma Dietro il processo, che avrebbe trattato le morti di Pasolini e Wilma Montesi.
Il cantautore chiama l'amico Massimo Bubola e assieme a lui compone Una storia sbagliata: i due appaiono anche nell'intro del programma, che di fatto è una sorta di videoclip della canzone.
I versi sono un pugno in faccia alla "gente normale", che qui è da intendersi come il popolino idiota e poco aperto, che ha riservato a un grande uomo di pensiero giusto le pagine di qualche rivista scandalistica da leggere in attesa della messa in piega.
Pier Paolo Pasolini, il sor maestro, ci ha lasciati il 2 novembre 1975.
Qualche giorno dopo, il suo fantasma torna a shockare il pubblico con quell'atroce capolavoro che è Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Aveva spesso scritto (e diretto, anche) opere neorealiste; colpì invece con un ultimo film metaforico, e morì in modo neorealista.
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