L'anno diaboliko si chiude alla grande, con una storia veramente bella e mozzafiato.
La costruzione dei colpi di scena è così veloce che funziona proprio perché non hai tempo di rifletterci troppo, lasciandoti trasportare da una trama che passa sapientemente da un registro all'altro, colpendo il lettore.
Vite al margineè il dodicesimo numero di Diabolik del 2020, ed è davvero un gran bell'albo.
Cosa può spingere Diabolik a interessarsi di due ragazze senzatetto?
Eppure, Luisa e Olga si ritroveranno di fronte proprio l'implacabile assassino.
Una vita di stenti, di avventure ai margini della società, di pericoli che provengono da ogni angolo: così vivono le due barbone, ma Olga è una nuova, non sa bene come muoversi; Luisa è più scaltra, sa da chi guardarsi.
E alcuni malavitosi sono in cerca di una certa Noemi, incrociando le strade con le due ragazze.
Ma il tutto ha anche a che fare anche con un colpo che Diabolik e Eva stavano preparando: obiettivo Ennio Koeller, produttore cinematografico, in realtà boss del riciclaggio.
Come potranno convergere tutti questi elementi, lo lascio scoprire a voi.
Perché niente è come sembra e molte situazioni si ribalteranno, portando Diabolik e Eva in situazioni davvero impreviste e imprevedibili.
Più di un rimando al "mondo diaboliko", citando un certo personaggio che di tanto in tanto ricorre nelle storie oppure frasi cult o ancora un piatto (culinario) già apparso in precedenza, ma c'è anche un autoironico omaggio ai registi Manetti che hanno filmato/firmato il film su Diabolik in uscita: in questa storia vengono chiamati Manet Bros, e sono proprio loro!
Dunque, ottimo episodio che chiude un'annata ricca e spettacolare: Palmas e Pasini firmano il soggetto, quest'ultimo anche la sceneggiatura assieme alla Finocchiaro.
Ai disegni, dettagliatissimi, classici e precisi, c'è Di Bernardo coi retini di Castagna.
La copertina è ormai appannaggio fisso di Matteo Buffagni.
Correte in edicola.
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