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[BLOGGING] il mio "addio" alla blogosfera

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Ci siamo.
È davvero da tanto tempo che ci penso su; è da tanto che osservo alcune dinamiche. E in alcune di queste ci sono pure finito direttamente.
La blogosfera che tanto ho amato, che tanto ho apprezzato e che tanta compagnia mi ha fatto... beh, non esiste più.
Il percorso che mi ha portato a questa conclusione è stato graduale, con picchi di ottimismo e discese nella bruttezza.
Penso siano ormai tre anni che questo mondo non mi quadra più.
E così, ho deciso: questo è il mio "addio" alla blogosfera.

La blogosfera è l'insieme delle relazioni di un blogger, che tiene un blog e a sua volta si interfaccia e interconnette con gli spazi di altri blogger.
È chiaro che sto parlando di un "addio" (e le virgolette sono necessarie) a questa porzione di blogosfera, quella dove sono e quella dove -presumibilmente- siete in tanti di voi che starete leggendo.

Non vi nascondo la mia delusione, in generale.
Sarà che sono cambiato io, o che siamo cambiati tutti.
Ma ho visto la blogosfera terreno dove far proliferare decine di account fake (guardacaso spariti tutti insieme); ho allontanato chi mi dava del visionario e anche altri personaggi assurdi.
Ho visto anche volersi tenere a sé queste persone, come fossero figurine da collezione. Perché fa numero, fanno quel commento in più.
Ma è davvero questo? La blogosfera è davvero il commento in più per fare numero, che se magari ti sbatti a parlare tecnicamente di un gioco, analizzandolo, ti ritrovi un lapidario "non ci ho mai giocato, ciao".
Serve, tutto questo?

Serve collezionare numeri vuoti, followers, anche gente di chissà quale nazione e che parla chissà quale stronza lingua? O semplicemente spammer di chissà quali spazi web?
Non so.
Ripeto: probabilmente sono cambiato io.




Ma non trovo più quella gioia e quel divertimento di un tempo; il far baldoria (insieme, e nel rispetto) qui e altrove, quando l'unica nota stonata era una tipa ingestibile che appariva e spariva di colpo.
Ora è pieno di anonimi haters, codardi e disturbatori; gente malata che addirittura ti stalkera e apre un blog appositamente contro di te; altri che si trincerano, e altri ancora che cambiano di colpo atteggiamento nei confronti del mondo.
E ci resti spiazzato, perché si stava bene, perché questo blog è uno spazio piccolo e tranquillo, perché non serve tutto ciò.

E infatti, tutto ciò non serve, ma è anche ciò che vedo nella blogosfera: una rete a cui ho voluto sempre dare il mio contributo, ma che è ora di lasciare.
Perché ci si finisce incastrati, in certe dinamiche: che sì, sono anche belle, ma poi succedono anche sempre dei casini.

Mi sono chiesto più volte se quello che scrivo vi interessa davvero (mi rivolgo ai miei lettori che sono blogger a loro volta).
Mi sono chiesto più volte se quello che scrivete mi interessa davvero (mi rivolgo a chi ha un blog che seguo).
È reale interesse o è frutto di un arcaico e ormai inculcato flusso?




Ma sapete perché me lo chiedo?
Perché quando sono stato assente dalla blogosfera ma non dal mio blog (in sostanza: qui postavo, ma non passavo a leggere e commentare altrove), i commenti da me sono scesi sensibilmente.
È successo in periodi lunghi, brevi, ma abbastanza per trarre delle conclusioni.
La blogosfera impone una presenza anche altrove, impone uno scambio.
Ma allora: siamo davvero interessati, reciprocamente, a quel che scriviamo?
O vogliamo, inconsciamente o meno, ricevere una visita di rimando?

Il danno che può avvenire è quello di commentare meccanicamente.
E far del male a chi scrive. Ad esempio, scrivo puntualmente riguardo He-Man, e sono sempre articoli con argomento diverso: pur di commentarmi a tutti i costi, si è capaci di dire "che bello, ci giocavo da bambino!" per ogni post della serie.
Ma questo ha senso?
E ha senso lasciare commenti anche senza aver letto cosa c'è scritto nell'articolo?





Ecco perché ho deciso di dire "addio" alla blogosfera, o almeno a questa porzione.
So che, se davvero interessati a quel che scrivo, mi leggerete comunque.
Ma comunque non sparirò dagli altrui blog: ci sarò di meno, ma quando capiterà sarà una gioia.
E sarò presente, sempre e ancora di più, qui sul Moz O'Clock: che potenzierà la sua offerta, come già in atto da un po'.
Non potendo essere uno spazio web di successo (non ho mai avuto simili pretese) trovo giusto uscire da certe dinamiche che spesso diventano cringe, quando non addirittura trash.
E tornerò a essere ancora di più il blog di "cultura pop a 360°" realizzato per delle specifiche nicchie (e nicchie delle nicchie): voglio fare sempre più divulgazione analitica sulla cultura pop/nerd.




Senza sentirmi un blog culturale (magari pure pieno di refusi...) dal quale pontificare; senza ospitare bassezze e soprattutto senza diventare mai come certi siti big, che campano di articoli demenziali tipo "il finale di Cobra Kai 3 spiegato" (cosa cazzo c'è da spiegare e da capire?) o "questo mese Berserk non esce" (quando si sa che le sue uscite sono irregolari e non è certo mensile).
Non ho mai avuto bisogno di queste cose.
Qui troverete solo divulgazione analitica: con articoli tipo quelli degli ultimissimi anni e giorni, ma sempre con leggerezza.
Sapendo che sarò letto solo da chi realmente interessato all'argomento proposto.
Che non è poco.


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