Era il febbraio del 2003: La Repubblica, con Panini Comics, lanciò quella che può essere considerata la collana cardine che ha unito trasversalmente generazioni, aficionados e semplici lettori curiosi.
E, sono pronto a scommetterci, anche chi era del tutto ignorante in materia: I Classici del Fumetto di Repubblica, nei suoi sessanta volumi, ha sdoganato la letteratura disegnata presso il grande pubblico italiano...
Complice il prezzo veramente basso (4,99€ più il costo del quotidiano), ogni settimana è stato possibile, tra il 2003 e il 2004, portarsi a casa un volume cardine che ha saputo dare una visione d'insieme su questo genere letterario.
Ogni tipo di scuola, da quella italiana a quella giapponese, passando per America Latina, USA, Europa; ogni genere, da quelli adatti a tutti a quelli per un pubblico più adulto; ogni tipologia: non solo i grandi titoli, arcinoti e famosi, ma anche fumetti cult misconosciuti o vere e proprie perle.
E non solo le solite storie: ogni volume (quasi sempre sopra le 200 pagine, ma si raggiungono anche le 460) propone un riuscito mix di avventure, se parliamo di personaggi seriali.
Un'immersione in una varietà di autori, titoli e stili che sanno raccontare questo medium.
C'è Alan Moore per Superman e ovviamente per Batman (con The Killing Joke), ma ci sono anche tantissime altre penne e matite, storie che attraversano i lustri e decenni (tipo col volume su Spider-Man, che propone la prima avventura, andando poi fino agli anni '80 e quindi a McFarlane).
Come giusto che sia, tanta scuola italiana: si parte con Pratt e una selezione di storie del suo Corto Maltese (tra i volumi più corposi, e, peraltro, gratis: essendo il primo, veniva dato in omaggio qualche giorno prima che cominciasse la raccolta).
Ci sono sia Diabolik sia Eva, ma anche Julia, Dylan Dog, Tex.
Per non parlare di Ken Parker, e ovviamente Crepax con Valentina o Manara e le sue visioni spesso conturbanti.
Magnus, Pazienza, Toppi, Buzzelli e i capolavori di Vittorio Giardino non fanno che impreziosire una collana unica.
Anche sul versante Disney ce la giochiamo alla pari tra storie americane e storie italiane.
Non mancano veri e propri capolavori come le storie di Moebius, L'Eternauta, Maus, l'arte di Taniguchi.
L'umorismo con le strips dei Peanuts, di Mafalda, di Andy Capp.
Ancora Jacovitti, Snoopy, altri bonelliani classici come Zagor e Mister No.
E la storia del fumetto tout-court: Mandrake, L'Uomo Mascherato, Flash Gordon, Tarzan, Dick Tracy, Popeye...
È persino impossibile citarli tutti: ce n'era davvero per tutti i gusti, ma il bello de I Classici del Fumetto era l'attenta proposta che permise di fatto di portare il fumetto in ogni casa, lasciando che tutti potessero scoprire personaggi, autori e storie.
Con questa serie, infatti, gli italiani hanno avuto non solo una bella collezione (che figura in tantissime abitazioni, almeno per mia esperienza visiva diretta: è stato un successo), ma anche la possibilità di entrare in un mondo nuovo, avendo un'infarinatura generale (ma anche approfondita) sull'arte del fumetto.
Un'infarinatura che costituisce un'ottima base per chiunque, anche per chi già era un lettore appassionato.
Ogni volume si fregiava inoltre di un ricco apparato redazionale, una introduzione scritta in modo puntuale e serio, non banale e mai superficiale o generica: pur nella sua precisione, si tratta di pagine accessibili a chiunque, che propongono interessanti analisi sui personaggi e sulle storie, nonché qualche dettaglio tecnico.
L'unico appunto? Pochissimo spazio alla scuola manga, che avrebbe meritato di più (anche se è difficile, data la natura della maggiorparte delle opere giapponesi, isolarne storie per ficcarle in un volume singolo).
Le immagini che avete visto sono tratte dal sito Bedeteque.com
I Classici del Fumetto di Repubblica è stata la collana che ha probabilmente aperto la strada anche a una moda.
Ma, soprattutto, è stato un successo editoriale, che sarà anche replicato con nuove analoghe serie, by La Repubblica e non solo.
Ci rivorrebbe anche oggi, una collezione così.
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