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[L'ALTROFILM] Chi non salta bianco è, la retrospettiva (di Franco Battaglia)

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Oggi lascio la parola al caro Franco Battaglia, blogger e appassionato recensore cinematografico (scrive anche per Film.Tv.it, di cui è una delle firme storiche).
Ho studiato con lui questa nuova rubrica fissa, L'altrofilm, che ci terrà compagnia da qui in avanti.
Come primo titolo che Franco (QUI il suo blog) sottopone alla sua retrospettiva, c'è Chi non salta bianco è (White men can't jump) del 1992.
Storia di basket e di amicizie, con una coppia di attori azzeccatissima.
Lascio la parola a Franco!


Questo non è un film sul basket, sia chiaro.
È un film a colori, colori forti, anche se sul bianco e sul nero; un film sulle differenze di pelle, di attitudini, di capacità, di chiacchiere e di promesse: per poi raggrupparle tutte assieme e frullarle a duemila all'ora fino a non farti capire più niente.
Sarà Wisley Snipes (a me sempre piaciuto), che tra il comico, il truce e lo sbruffoncello, sfodera un sollazzevole personaggino dalle movenze eddimurphiane.




Sarà un Woody Hallerson praticamente agli esordi (irriconoscibile rispetto alla piega lagnosa e intimista che lo caratterizza ultimamente), che accoppiato a Wesley in una miscela teoricamente incompatibile, si esalta in bellezza con quella faccetta da eterno paragnosta... Sarà pure il sano basket da strada e da cortile, a sfida continua tra poveri diavoli, mi ha sempre intrigato e mettiamoci anche che, a praticamente trent'anni di distanza, un gioiellino simile mantiene freschezza e brillantezza, ritmo e tensione (anche alla faccia dell'infausta traduzione dell'evocativo -e di tutt'altro calibro- titolo originale: "i bianchi non possono saltare"), ma riusciamo ugualmente a non trovarlo più in programmazione, nonostante il proliferae di piattaforme che tracimano chilometri di pellicola da bruciare all'istante...




Insomma, questo piccolo film nato probabilmente senza grosse pretese, si ritaglia con prepotenza uno splendido posto tra le pellicole a sfondo sportivo, e si rivela un ottimo dramedy, dosando e miscelando sapientamente amicizia e rivalità, gioco e truffe, sogno e sberleffi, tradimenti e ambizioni.
Non c'è tregua tra colpi proibiti, tiri da tre, ganci cielo e passaggi al buio: tutto lo scibile del basketè sviscerato con l'irriverenza, la sapienza tecnica, la comicità e la simpatia che riescono a comunicare Wesley e Woody..., e poi sarà che le amicizie e le combinazioni tra bianchi e neri restano vincenti.
Qualche anno dopo li troveremo ancora insieme, i due, questa volta in un serenamente bypassabile Money Train: quando il ritentar nuoce...


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