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[RICORDI DEL PASSATO] l'inizio della collezione di fumetti e/o riviste

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Ciao Clockers!
Come vi avevo annunciato un paio di mesi fa (QUI), durante tutto il lockdown mi sono tornati in mente tanti ricordi del passato.
Situazioni precise, o reiterate, emozioni a valanga che mi hanno travolto e che ho voluto trascrivere.
Cose quotidiante, che immagino tanti di voi hanno provato.
Oggi parliamo di collezioni, nello specifico di quelle riguardanti i fumetti o le riviste.
E parliamo di un momento preciso: quella volta che entriamo in possesso dell'albo, del numero, dell'uscita che... dà inizio alla collezione.

Penso sia successo a tutti voi: non importa se si tratta di albi vecchi, o se si tratta del primo numero di una collana. No: quello che conta è che sia il primo per noi.
L'inizio della nostra collezione.
Si ha sempre un posto speciale, nel cuore, per questo oggetto.
Sfogliato, letto e riletto, conosciuto a memoria.

Penso a Man-Ga!, rivista che ho amato: non aveva un prezzo accessibilissimo per me all'epoca, e ricordo che iniziai a collezionarlo dal numero 2 (che è il terzo a partire da sinistra, con la copertina sul rosso e il disegno delle CLAMP); da lì li acquistai tutti, e recuperai anche i numeri 0 e 1.
Potrei raccontarvi per filo e per segno ogni momento in cui presi i magazine: il terzo in Umbria, il quarto in Trentino, il quinto alla libreria ACME di Francavilla (oggi è a Pescara) assieme al recupero del n. 1, mentre tornavo da un campo scout pasquale a Termoli; il sesto sempre in quella libreria, mentre gli ultimi tre in Puglia: il settimo in una calda domenica da pranzo in campagna, l'ottavo il giorno che al liceo mi rimandarono in ben tre materie, e l'ultimo appena prima di partire per le vacanze estive.
Ah, il numero 0 lo recuperai con grande fatica in una fumetteria a Foggia.
Ma al di là di questo, è il numero 2 quello che conta per me: preso durante le Feste del 1997, lo portavo sempre con me, di continuo, nelle case dei nonni, ai pranzi in campagna.
A memoria, eppure mi sembrava dovesse dirmi sempre qualcosa di nuovo.



Così come non posso dimenticare l'inizio della mia collezione di Diabolik.
Sebbene lo leggessi da diverso tempo, e comprai per conto mio già Terrore per Eva nell'agosto del 1993, è solo tre anni dopo che decisi: da oggi lo colleziono, e recupero gli arretrati.
Cento guerrieri d'oro.
Era il giugno del 1996, con gli esami di terza media appena finiti e tutta un'estate da godermi girovagando per le edicole pugliesi e abruzzesi alla scoperta di albi e ristampe.




Perché sostanzialmente è questo: il tuffarsi in qualcosa di nuovo, qualcosa di vergine, tutto da scoprire ed esplorare.
Riuscire a capire quanti numeri sono, quali sono le storie fondamentali da non perdere, sapere tutto della testata.
Ricordo nello stesso modo il mio primo Batman; il mio primo Kappa Magazine; ricordo ovviamente il mio primo vero Uomo Ragno e anche il mio primo Corriere dei Piccoli.
Così come l'inizio effettivo della mia collezione di Topolino, o quella di Bunny Band.
Ma ricordo ovviamente anche il primo Berserk (che era effettivamente il primo albo) o il primo Nocturno Cinema.



Insomma, l'inizio.
Quando ti prende quella passione travolgente per qualcosa di nuovo; e io ho sempre bisogno di qualcosa di nuovo.
Ecco perché questa emozione è così forte, nei miei ricordi: non solo perché amo questi "uscite" che per me sono state le prime, da conoscere a menadito; ma perché applico a ogni cosa che mi appassiona una sensazione così, quando la passione comincia.
Conoscere, esplorare, scoprire il passato.
E voi?
Avete provato le stesse sensazioni?


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