L'improvvisa amara scomparsa di Kentaro Miura, eccelso scrittore e disegnatore, padre di quel capolavoro che è (e sempre sarà) Berserk, ci lascia tutti con un immenso vuoto.
Il mondo del fumetto e quello dell'arte perdono un Maestro; io perdo uno dei miei pochi, veri miti.
Una guida.
Dopo tanti anni passati a studiare e analizzare la sua opera; a parlarne e discuterne con altri appassionati; dopo infiniti ricordi, c'è un bilancio che possiamo e posso trarne: quale eredità lascia Kentaro Miura?
La risposta a quella domanda è duplice, perché da un lato oggettiva e dall'altro personale.
Berserkè un capolavoro; già un cult, sicuramente un classico.
E l'ho capito nell'ora del commiato: opera trasversale, apprezzata e celebrata da ragazzini e adulti; omaggiata da tanti altri autori e ricordata in tutti i mondi (da quello del fumetto a quello dell'animazione, e persino tra i videogamer online: il tributo a Miura, svoltosi nel mondo virtuale di Final Fantasy, è stato commovente).
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l'omaggio online |
Ho toccato con mano la potenza di Berserk, anche nel mio piccolo.
Ho lasciato in prestito, da anni ormai, la mia edizione Maximum nella piccola biblioteca presente nel centro di aggregazione giovanile dove lavoro.
Berserk è sicuramente l'opera più letta in assoluto, richiesta e presa in prestito.
In questi anni, decine di ragazzi giovani e meno giovani hanno voluto leggere il capolavoro di Miura, che si è sempre dimostrato più forte di qualunque altra opera esposta su quegli scaffali; che ha attirato sempre più di qualunque gioco, videogioco, libro, fumetto, film lì presente.
Incredibile.
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ragazzi leggono i miei Maximum Berserk |
Berserkè sicuramente un nuovo parametro narrativo.
Un nuovo punto fondamentale almeno per quanto riguarda i mondi fumettistici, animati e videoludici.
Opera che ha tratto spunto da innumerevoli fonti di ispirazione, per diventare poi essa stessa una fonte di ispirazione.
Kentaro Miura ci lascia il gusto per storie ricche, grandiose, epiche; ma anche per un assaporare lento e ragionato.
Kentaro Miura ci lascia disegni superbi, tavole dettagliate; ci lascia nuovi parametri sdoganati, che solo lui ha saputo tratteggiare con un equilibrio prezioso, anche quando le scene erano davvero troppo crude o esplicite.
E ci lascia con l'attenzione da dover dare (per gli autori) alla costruzione e alla psicologia dei personaggi, e con quello che ogni lettore dovrebbe volere, cercando un'opera.
Kentaro Miura a me lascia tanto, tutto.
Io stesso sono io, sul web, grazie a lui. Sin dal nome, l'identità di una persona.
Trovai il personaggio Lord Mozgus nell'estate del 2000, e divenne subito il mio nickname.
Che divenne col tempo Miki_Mozgus e quindi Miki_Moz.
Me.
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Lord Mozgus |
Miura mi lascia la prima, vera e unica opera a cui ho dedicato un effettivo studio, quasi accademico.
Analisi e articoli, che ho scritto dal 2002 al 2009 per il sito italiano dedicato alla sua opera: il Berserk Chronicles.
Scrivo sul web grazie a Kentaro Miura: questo stesso blog non esisterebbe, probabilmente, senza il Maestro e la sua creazione.
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la mia scheda nello staff del Chro (attorno al 2004) |
Emozioni e ricordi, amici, tanta gente, raduni.
Forse è anche difficile da raccontare.
Ricordo quando venni pubblicato, due volte, sulle pagine della posta dell'edizione italiana di Berserk: la prima volta con un saluto, nel numero 53 del dicembre 2004 (avevo spedito alla redazione una cartolina da Londra, qualche mese prima).
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appaio in Mondo Oscuro |
La seconda, con una mia lettera vera e propria, scritta in difesa dell'opera che all'epoca veniva attaccata da una parte del fandom. Era il giugno del 2007, nel numero 62:
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la mia lettera alla Panini / Planet Manga |
Miura è stato per me come uno zio, di quelli fighi che hanno la libreria piena di robe interessanti.
Passioni in comune, come i film degli anni '80 che hanno ispirato Berserk (Conan il Barbaro, Hellraiser, Il nome della rosa, Ladyhawke, L'amore e il sangue...), e altro da approfondire grazie alla sua opera.
Filosofia, esoterismo, religione.
Miura è per me una guida, che mi ha insegnato a guardare oltre e più approfonditamente.
Un'esistenza spesa per la sua opera, che in essa si rifletteva: frasi e pensieri dei protagonisti -ora lo sappiamo- sono frasi e pensieri dell'autore, per ogni fase della sua vita, anche nei momenti più duri.
Miura si guardava indietro, vedeva solo manga: era tutto quello che aveva fatto, ma forse desiderava anche altro.
Eppure, costretto dal suo stesso genio, ha rinunciato persino ai suoi giorni di pausa per garantirci un viaggio nella natura umana e in decine di altri argomenti.
Ha guadagnato milioni di fans in tutto il mondo, lui che forse nemmeno mirava a un apprezzamento così grandioso.
Berserk per me è tutto: non mi fermerò di certo con le mie analisi dell'opera, qui sul blog, proseguendo l'ideale lavoro iniziato quasi venti anni fa sul Berserk Chronicles.
Forse alla meta finale non ci arriveremo, o forse lo faremo ma chissà in che modo.
Lo spirito del Maestro sarà sempre presente, ma -mai come in questo caso- di fondamentale c'è il viaggio.
Se non lo avete mai fatto, leggete Berserk: è il momento giusto. Poco importa se rischia di restare incompleto, o certamente non portato a termine dal suo creatore.
Conta il viaggio.
E io, da quell'estate del 1996, assieme a Kentaro Miura e assieme a Berserk, ne ho fatta di strada.
Per me è solo l'inizio: di Berserk continuerò a parlarne, ancora e ancora. Qui e altrove.
Rileggerò, approfondirò e mi documenterò su tutte le cose che vi sono dentro.
Questa è l'eredità di Kentaro Miura.
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