Quantcast
Channel: MOZ O'CLOCK
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2684

[CARTOON] Masters of the Universe: Revelation (parte 1), la recensione (no spoiler)

$
0
0



Dopo 40 anni il Potere è tornato!
E anche se non sono 40 anni che lo attendo, perché ne ho di meno, sono comunque 40 anni che lo aspetto: il Potere è tornato, ma non è in questo Masters of the Universe: Revelation.
Revelation, la Rivelazione. Che è il nome dell'Apocalisse.
Perché sostanzialmente è questo quello che succede: la fine dell'Universo.
Masters of the Universe: Revelationè disponibile su Netflix coi suoi primi cinque episodi...

Dopo un primo episodio da sballo, che è davvero tutto ciò che un fan dei Masters vuole o avrebbe voluto, ci addentriamo nel cuore della serie.
Una storia di un viaggio, dove qualche tempo è passato dalla battaglia finale e tante cose da allora sono cambiate.
Kevin Smith dimostra di conoscere bene l'universo dei Masters e infatti riempie gli episodi di omaggi e citazioni (nomi, oggetti, persino razze), ma a volte stravolge inutilmente il tutto a partire da mitiche location.
Il trailer e il primo episodio, che inizia con una summa di illustrazioni storiche, sono uno specchietto per le allodole: la serie prende immediatamente una svolta diversa, con Teela superstar (e non c'è niente di male, almeno all'apparenza) e un viaggio irto di pericoli e inattese alleanze che però, a conti fatti, ricorda opere tipo il film Turbo dei Power Rangers piuttosto che qualcosa di veramente epico.




L'impegno c'è e si vede, ma si vede anche che Smith e compagni hanno dovuto pagare pegno alla deriva moderna: pur non trasformando tutto in una rilettura à la She-Ra by Netflix (QUI), il telespettatore più smaliziato comprenderà subito che Revelation nasconde un distorto messaggio femminista.
Il primo episodio mette in scena il duello finale tra He-Man e Skeletor, campioni di machismo (tanto che Faccia d'osso offende Teela in questo senso); dal secondo episodio in poi è tutto un girl-power che però non serve.
E non serve perché i Masters (e nella loro forma completa che ingloba anche le Principesse del Potere) sono sempre stati un'opera fortemente inclusiva, dove donne e uomini (e mostri) hanno avuto tutti pari opportunità, votati al bene o al male.





Che Teela fosse una guerriera formidabile non dovevano ribadirlo, e non serviva un taglio di capelli vagamente lesbo (sì, dai) e un'amicizia speciale con Andra per dare qualche sottotesto da probabile fanfiction: i giapponesi lo fanno da anni e lo fanno meglio.
Né serviva il pippotto melodrammatico di Evil Lyn riguardo la sua relazione con Skeletor, dove lei ammette di essersi annullata per un uomo tossico.
Non serviva perché Evil Lynè invece già sempre stata un Dominatore, capace di tenere testa a Skeletor e di muoversi alle sue spalle o anche sopra di lui.



Il vero problema sta nel fatto che, per far risaltare (in modo forzato) le donne (che risaltavano con naturalezza già di loro), hanno dovuto depotenziare gli ingombranti maschi alfa della storia: protagonisti assoluti solo della prima puntata, quasi spariscono altrimenti le altre stelle non brillano, ma solo perché raccontate in modo istericamente femminista.
Un tempo funzionavano benissimo, tanto che pure i maschietti ne acquistavano le action figures senza accostarle alle più femminili Barbie.
Purtroppo questa mossa toglie ciò che un appassionato dei Masters cerca e vuole: He-Man colosso forzuto e Skeletor potente stregone: forse ci rifaremo con la seconda parte...




Bello il confronto con Scareglow, qualche attimo del quinto episodio e anche la sequenza con Lyn e Orko (quest'ultimo doppiato egregiamente da Fabrizio Mazzotta, che è anche direttore dell'azzeccato doppiaggio).
Però sul resto si rimane un po' scontenti: un ennesimo canone narrativo, personaggi che da bianchi diventano inutilmente neri (perché davvero è inutile, oltre che razzista), e cambiamenti senza senso.
Avere un'ampia storia già bella e pronta (leggila QUI) poteva servire per raccontare, finalmente, una grandiosa trama sui Masters. Di cui Revelation poteva anche essere una piacevole saga.





Invece si sceglie ancora una volta di creare un nuovo filone, che colora personaggi a caso come Re Grayskull e Andra, un tempo bianchi.
Se il primo è molto più funzionale nel fumetto prequel, la seconda è una co-protagonista d'eccezione: in entrambi i casi si tratta di due nuovi personaggi sprecati, perché se non fossero stati i surrogati dei veri Re Grayskull e Andra sarebbero stati ottimi innesti in un già mitico parco di guerrieri.





Emozionante vedere animati He-Ro, Wundar, Clamp Champ, Blast Attack e Scareglow; interessante la trama che riguarda Tri-Klops e i suoi accoliti.
Shockanti per i fan alcuni avvenimenti.
Ma Revelationè anche un po' una delusione, per chi i Masters li ama da sempre come me.
Perché i Masters non hanno bisogno certe trovate.
Non quando sei sempre stato l'opera più inclusiva, girl power, lgbtq+ e figa di sempre.




Revelation, che ricorda un po' tutto il passato ma guarda molto alla serie 200x e al design dei giocattoli della linea Classics, è per ora un'occasione (l'ennesima) mancata.
Vedremo con i prossimi cinque episodi.
Di certo è un prodotto che i fan di He-Man e soci potranno godersi molto più di chi è digiuno di qualsivoglia conoscenza sui Dominatori di Eternia, ma anche i nuovi spettatori potranno apprezzarla senza alcun problema... anzi magari non conoscendo cose che gli appassionati già sanno (come certi segreti o certi "disguise" di personaggi), sapranno godersi le sorprese.




Dopo 40 anni il Potere è tornato, sì, ma non è qui.
Piuttosto cerchiamolo nelle action figures Origins, che non hanno dovuto cambiare nemmeno il logo sulla pettorina di He-Man.
Una linea dove mi piacerebbe vedere anche il Re Grayskull e l'Andra di Revelation, perché meritano, ma magari chiamandoli in un altro modo e dare giusta dignità a due personaggi che spaccano.
Concludendo: l'ampia sufficienza c'è, ma anche un po' di delusione.

LEGGI ANCHE


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2684

Trending Articles